Bimbo di tre anni rinchiuso dagli amici nella baracco di un cantiere e abbandonato

Bimbo di tre anni rinchiuso dagli amici nella baracco di un cantiere e abbandonato Cinque ore di angoscia ieri sera a Mirafiori Bimbo di tre anni rinchiuso dagli amici nella baracco di un cantiere e abbandonato Sbarrano la porta dall'esterno con mattoni - Ai genitori allarmati dicono: « L'abbiamo visto andar via con un giovane » - Affannose ricerche con i fari - A mezzanotte i ragazzi confessano: « Gli abbiamo fatto uno scherzo » - Il bambino trovato nudo e graffiato; dopo il pianto si era addormentato Allarme ieri sera a Mirafiori,Ibper la scomparsa di un bimbo di iotre anni. Si temeva che l'osse stato adescato da un bruto o fosse precipitato in una delle larghe buche scavate per le fondamenta delle case in costruzione. Le ricerche si sono protratte sin verso mezzanotte: il piccino è stato trovato nudo e profondamente addormentato nella baracca di un cantiere edile. Vi era slato rinchiuso da due amici: aveva pianto disperato finché la stanchezza lo ha vinto. Si chiama Gianni De Rita, ha compiuto tre anni da un mese, il 7 di luglio. E' tiglio ili un operaio, Daniele, di 27 anni e di Antonietta Stlngone, 21 anni. Una famigliola laboriosa e intraprendente. 11 padre lavora alla Fiat, la madre, con i primi risparmi, ha aperto un negozio di elettrodomestici in corso Traiano 14. Abitano in via Reggio :t Ieri sera, verso le 19, Gianni chiede alla mamma i soldi per il gelato. Ma si sente rispondere: «Questa sera no, sei stato cattivo e non te li meriti ». imbroncialo, il bimbo si siede sul gradino dell'ingresso del negozio. La madre, all'interno, sta incartando un lampadario che un giovane è venuto a prendere per conto di un cliente. Quando ha finito, si volta a cercare il figlio e non lo trova più. ' Non si preoccupa : pensa sia andato lo stesso al bar attiguo, a prendere i! gelato. Ma quan do gl rjvo|ge aJ gestore Luciano Brlcarello, si sente rispondere: L Glann|? No, non rito visto in Lcl'ttovqDDstgdpsnns■S1tutta ia sera-. L'angoscia co , mineia a stringere il cuore dei Ila giovane madre. Corre lungo il corso, chiamando il figlio per nome. Anche il Brlcarello si mette a perlustrare le strade vicine, amici e volonterosi si 1uniscono nelle ricerche. Qual cuno telefona al commissariato Mirafiori, arriva il brigadiere Bermano con due agenti. l.a battala si allarga, ma senzr esito. Viene none, si organizzano squadre di volontari armate di pile. E' una delle zone i dove la città si allarga: presso li palazzi a dieci piani ci sono ancora vaste zone a piato, inss:. cespugli. Poco lontano, dovei un tempo si trovava l'ippodro-j "io, Il terreno è crivellalo di - scavi: sta sorgendo un nuovo - T'Hl'tiere. Si comincia a temere i1-'1"-' 11 bimbo giaccia ferito m e !"'" delle buche, si comincia a ispezionarle una per una. - Prattanto, nascono nuovi mo- o tlvJ di apprensione. Due ragazzi i di 8ette anni che abjtano nel. -||a zona. Carlo Bro e Giorgio c Palmieri, vengono interrogati. e Sono compagni di giochi di Giani ni, può darsi che sappiano qual .|cosa. Raccontano: , SI, lo nb-jitiitiiiiiiiiaiiiiiiiiiiiiiitrifriiiiriiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiti biamo visto che si allontanava.oti ragazzo lo teneva per mano». La madre viene colta da una crisi di pianto disperato. « Me l'hanno ucciso», grida. Di cantiere in cantiere alla luce delle torce si esplorano gli scavi. Invano. La soluzione si ha quasi cinque ore più tardi, a mezzanotte. Due abitanti della zona. Antonio Dalcero di .19 anni e Rino Viseuglio. 3(i anni, tornano a interrogare i piccoli Carlo e Giorgio. Vogliono sapere qualcosa di più dello sconosciuto che ha portato via il bimbo. Messi alle strette, pressati anche dai g nitori. i due bambini cambia-no versione. Dicono: «Può dar-si che sia nella baracca dove■•IIIIIIIIIIIIIIIII1llll1l1lllt|^IIUI11ll1lllllllllltllll andiamo a giocare di solito», K' una baracca in un cantiere nella zona dell'ippodromo; serve da gabinetto per gli operai. Ma dopo le 18. quando il lavoro cessa, diventa il quartler generale dei ragazzi della zona. I due bambini vi accompagnam il Dalcero e il Visetiglto. i^a porta della baracca è chiusa, bloccata con un cumulo di mattoni. « Li abbiamo messi noi — confessano i com pagni del piccolo Gianni — per fargli uno scherzo ». Rimossa l'ostruzione, le pile illuminano all'interno, il bimbo. Ha il viso ■ oorco di lacrime e di fango: ève aver pianto a lungo, chia- mato disperatamente, prima di addormentarsi su un po' di pa-llIII1IMIIIIIllllllllllllllllllllll11llllllt1lll1lllIllll tflia. E' completamente mulo, graffiato in varie parti rio! corpo. La maglietta giace poco lontano, i pantaloncini sono scomparsi. Che cosa A arrndut.o? (Qualcuno è entrato nella baracca dopo che il bimbo vi è stato rinchiuso? La polizia incinga per ehinrire questa circostanza. Il disperato abbraccio della mamma al piccolo Gianni dopo l'angoscia e il ritrovamento

Persone citate: Antonietta Stlngone, Antonio Dalcero, Bermano, Gianni De Rita, Luciano Brlcarello, Palmieri, Rino Viseuglio