I gioielli sequestrati ai due banditi sono quelli rubati all'orefice di Milano

I gioielli sequestrati ai due banditi sono quelli rubati all'orefice di Milano Dopo l'operazione della polizia francese in una fattoria di Grenoble I gioielli sequestrati ai due banditi sono quelli rubati all'orefice di Milano Li ha riconosciuti il figlio di Colombo, titolare del negozio di via Montenapoleone - II valore è di 100 milioni, appena un decimo del bottino Dove si trova il resto? I fratelli Jean e Pierre Noè! trasferiti nel carcere di Lione - E' improbabile che vengano estradati in Italia (Dal nostro inviato speciale) Lione, 30 luglio. L'inchiesta della polizia francese sulla rapina di via Montenapoleone si è oggi spostata a Lione, nelle cui carceri tono rinchiusi i fratelli Jean e Pierre Noel, i due pericolosi banditi catturati nel dipartimento dell'Isère mentre, spacciandosi per ricchi industriali in vacanza, tessevano probabilmente ie fila di altri « colpi ». Che i Noel fossero direttamente implicati nel clamoroso assalto alla gioielleria milanese era già stato accertato fin dall'inizio delle indagini. Resta va da sbrigare una formalità che aveva il valore di una prova definitiva: il riconoscimento dei gioielli rinvenuti ne, ■ la villetta che i Noel avevano preso in affitto nelle vicinanze del Lago Paladru, e che si presumeva facessero parte dei bottino trafugato in via Mon tenapoleone. Anche su questo punto ogni dubbio è caduto oggi pomeriggio. Alle 15,30, fatatti, è giunto in via Vauban — sede della polizia lionese — Davide Colombo, figlio del irò prietario dell'oreficeria saccheggiata. Non ha avuto esitazioni di fronte ai monili: li ha riconosciuti tutti, anche le pietre preziose che erano già state smontate (alcuni gioielli, invece, erano ancora intatti). La refurtiva recuperata si aggira sui cento milioni: circa un decimo del valore complessivo del bottino fatto dai rapinatori. Insieme a Davide Colom bo sono giunti a Lione il vice questore di Milano, dott. Nardone, e il dirigente della «Mobile» dott. Jovine. Le indagini sul territorio francese si erano sempre svolte in collaborazione con la polizia milanese e torinese e con l'Interpol, e anche il capo della sezione italiana di quest'ultima, dott. Manopulo, è arrivato oggi da Roma per prendere visione delle varie fasi dell'inchiesta conclusasi con la cattura dei fratelli Noel. L'in \17TMViQuale la po'fe;a si sforza di dare una risposta[riguarda il grosso del bottino. Dove è finito? Si trova ancorain Francia, nelle mani di qual-che complice o ricettatore, oi banditi sono riusciti a por-tarlo all'estero, dove sarà piùarduo rintracciarlo? I funzionari francesi che hanno diretto le indagini non escludono che i gioielli man- canti — o almeno parte di es- si — li abbiano Didier Barone (il sedicente industriale che IIIIIIIIIIIillllIIIIItllllMIIIIMIIIIIIIIIIILIIIIIIII procurò ai Noel la villetta di Au Pin e faceva frequenti vi site ai due fratelli) o Louis Nesmoze, ultimo componente della banda che finora ha potuto sottrarsi alla caccia Fo nogrammi sono stati diramati, da Lione, alla prefettura di polizia della capitale: l'ordine ò di bloccare tutte le stazioni, gli aeroporti, le autostrade di Parigi, dove i ricercati potreb bero essere nascosti e tentare Il Ut IIIIIIIIIMIMIIIIIllllMIIIIMIIIIIIIIIIIillidi svignarsela dopo l'arresto ,.Jdei Noci. Fino a questo momento, l'operazione sembra non abbia dato risultati. Oltre ohe della rapina di v Montenapoleone, Jean e Pierre Noel sono accusati di due ana-leghe imprese a Parigi e di un « regolamento di conti » in un sobborgo della stessa città. In quella sparatoria è stato ucciso un algerino, cameriere di un bar. Per quest'ultima imputazione i due fratelli rischiano la ghigliottina. E' da escludere che vengano estradati in Italia, per rispondere dell'assalto alla gioielleria milanese. D'ora in avanti l'istruttoria nei confronti della banda — alfri nove componenti sono già in carcere, la gang è quindi sgominata — si svolgerà nei vari uffici giudiziari francesi, cioè nei Dipartimenti in cui i criminali hanno operato in questi anni. Al termine, i risultati saranno convogliati verso la condanna definitiva. Che potrebbe essere, come abbiamo detto, la pena di morte. Aldo Popaiz w Le due belle amiche de rapinatori: Piera Chantal (a sinistra) e Danielle Pascal