La «gioventù perduta» è colpa della società? di Remo Cantoni

La «gioventù perduta» è colpa della società? La «gioventù perduta» è colpa della società? Sono frequenti in alcuni giovani d'oggi atteggiamenti di esasperata e sprezzante ribellione contro tutti i modelli di socialità che il mondo moderno propone. Di questi giovani insofferenti e ribelli ci parla lo scrittore americano Paul Goodman in un singolare libro apparso di recente in traduzione italiana (La gioventù assurda, 1964, Einaudi). La parte più ampia dello studio di Goodman è dedicata ai cosiddetti bcats o « giovani arrabbiati », come qualcuno li definisce. I beats non vogliono saperne di rispettare le regole del giuoco sociale, sfidano con ostinazione l'opinione pubblica, si sentono in rivolta contro tutte le norme e le istituzioni, rifiutano di cooperare con il sistema e lo stile di vita che vengono comunemente praticati. Predicano il dissenso, la protesta e il disprezzo verso tutti i modi abituali di pensare e di agire. L'espressione Hcat Generation nacque nel 1955. L'aggettivo beat venne usato dapprima per indicare persone fuor del comune, spiriti stravaganti e originali. Ala la parola beat si arricchì poi di altre sfumature di significato e denotò, soprattutto, un atteggi..niejito aggressivo, il desiderio di romperla, senza mezzi termini, con tutti i valori e tutte le consuetudini della società organizzata e dell'ordine costituito. Disillusi, cinici, disancorati, non di sposti in alcun modo a rientrare nei ranghi, i beats costituiscono una piccola generazione di esclu si 0 di irregolari. Si accompa gnano, per affinità elettiva e per gusto della provocazione, a tutti coloro che la società ameri cana rispettabile ha respinto a margine del proprio sistema di vita. II gruppo promiscuo dei beats comprende, in pittoresca varietà, bohémien*, negri, portoricani, messicani, spiriti inquieti, girovaghi, tossicomani, uomini di talento e geni incompresi o prò feti misconosciuti. Si proclamano non-conformisti in tutto ostentano una grande tolleranza nei costumi e nella vita sessuale Ala hanno, a loro volta, un tipico conformismo di gruppo e divengono facilmente intolleran ti verso quanti osano criticare il loro stile di vita o mettere in dubbio le loro qualità intellettuali e morali. Vivono in piccole comunità o cenobi, spre giano i beni comuni e le norme consuete di vita, hanno grandi ambizioni metafisiche e religiose ma le loro idee sul denaro, sul lavoro, sulla professione, sulla morale, sulla politica, sull'arte sui valori supremi della vita, so no piuttosto confuse. Hanno il culto della musica jazz e ammirano gli antichi mac stri giapponesi del buddismo Zen. Sono dominati dall'aspira zione mistica a trascendere il proprio io quotidiano, ad usci re, per così dire, dalla propri pelle, intensificando la propri esperienza intcriore fino a rag giungere quella rarefatta zona d felicità edenica in cui non si pongono più problemi e più non esiste un linguaggio articolato per esprimerli. Gli stimolanti artificiali, di cui fanno largo uso, costituiscono la tecnica rapida e facile per evadere dal mondo reale, ove sono a disagio. Si illudono così, con la scorciatoia comoda della droga, di entrare in un mondo sublime di valori autentici. 1 loro aneliti di liberazione e di illuminazione sono vere e proprie fughe psicopatiche. 11 loro misticismo si conclude, con regolare squallore, in un ospedale psichiatrico. A mezza strada fra la buona cultura e la mala vita, non stupisce che le loro produzioni intellettuali siano quasi sempre sgorbi puerili o pasticci provinciali. Esibizionisti inguaribili, sostanzialmente confusionari, riesce per essi difficile distinguere un impegno culturale 0 artistico serio da un atteggiamento velleitario o dilettantesco. I loro modelli letterari sono gli scrittori messi al bando dilla morale corrente o i distruttori delle convenzioni letterarie, con in testa i surrealisti e gli esistenzialisti. Henry Miller, Jean Genet, William Burnitigli, Antonin Artaud campeggiano nel loro Olimpo letterario. * * Nel complesso i beats, come generazione, sono esigui gruppi di giovani sconfitti e rinunciatari, sempre più dediti agli stupefacenti o alle stravaganze e sempre meno capaci di esprimere qualche cosa di intellettualmente valido. Respinto ogni regolare inserimento nella società e nelle sue istituzioni, si trasl ormano in avventurieri dello spirito. Il loro dilettantismo intellettuale può inventare qualche volta pigine felici o frammenti geniali — e non mancano tra essi alcuni buoni scrittori — ma il talento dei singoli non riscat¬ ta il fallimento umano di una generazione. Il culto beat della ribellione anarchica, elevato a paradigma di vita, si risolve in una tecnica esistenziale autodistruttiva. Gli apostoli del non-conformismo, intossicati dalle droghe, si degradano socialmente e perdono ogni possibilità di essere uomini responsabili, dotati di giudizio critico. Pessimi padri e pessimi mariti, privi di un lavoro regolare, circondati da gente equivoca, divengono con facilità giovani teppisti. La scelta romantica di vivere in una dignitosa semipovertà traligna fatalmente nella sorte amara del « barbone » che vive di espedienti. Paul Goodman ha osservato che il destino dei beats si avvicina a quello dei giovani delinquenti affiliati a una gang. Anche il giovane delinquente, l'eroe ffimero della gang, assume le pose del ribelle. La sua manìa distruttiva, il suo furor nichilistico, i suoi violenti atti aggressivi carichi di assurdo e di cinismo, sono gesti di ostentata rivolta contro la società. Beats e delinquenti minorili si sentono in guerra contro l'ordine costituito. Gli uni e gli altri placano le loro frustrazioni infrangendo, con tecniche diverse e uguale presunzione, le norme del costume e le strutture della società. Nella loro ossessione di originalità, nella disperata ricerca di autostima, adottano, all'interno del proprio gruppo di esclusi, un conformismo a rovescio. La gang o la confraternita beat sono surrogati di comunità, formazioni di compenso e di ripiego che prescri vono ai loro adepti comporta menti collettivi ritualizzati. * * Ala perché tralignano questi giovani? Perché si trasformano in una nuova e più tragica « generazione perduta »? Come si spiega, insomma, il fenomeno della gioventù assurda? Paul Goodman, avvocato difensore della Beat Generation, difende con calore i suoi imputati e ritorce tutte le accuse contro il sistema e l'organizzazione della società. Se i giovani tralignano la colpa non è loro. La gioventù diviene assurda perche assurdo e il mondo in cui è chiamata a vivere, perché le alternative che si offrono ai giovani sono poco attraenti, perché la vita moderna manca di valori e di ideali Una specie di paradossale idealismo deluso, un'ansia insod disfatta di valori avvicrebbero molti giovani verso soluzioni d radicale protesta che si concili dono, tragicamente, nel riformatorio o nell'ospedale psichiatrico. E' una diagnosi molto indul gente per tutti i vizi e gli erro ri dei giovani ribelli, e troppo rigida per la società moderna veduta in blocco nelle sembianze spettrali di un mostro divo ratore. Nel suo radicale pessimismo Goodman paragona la vita so ciale a una frenetica corsa di to pi che seguono itinerari obbliga ti in una stanza chiusa. Coloro che accettano di partecipare a questa insensata corsa, si inse- al|n lIllllllNIMIIIIIIIIIIIIIEIllllllllMIIIIIIIM riscono nel c sistema 1 e nell't organizzazione > del mondo moderno e diventano i custodi pedanti di un ordine nel quale, in fondo, non credono. Vivono, cioè, recitando una parte. Compiono con disciplina le funzioni che la società richiede, ottengono posti importanti e buone retribuzioni, ma si trasformano in ipocriti che reprimono 1 loro vitalità, rinunciando a ogni sorpresa, a ogni novità, a tutto ciò che rende la vita originale, avventurosa ed amabile. Se la diagnosi di Goodman fosse vera, la scelta drammatica per i giovani sarebbe questa: o ipocriti obbedienti o ribelli disperati. Altre alternative, altre vie di salvezza, nell'attuale società di massa, non si intravedono. Goodman è un uomo che crede nella democrazia liberale, ma l'America che egli ama è quella degli anni venti e trenta ricca di fermenti individuali progressisti. All'America di oggi egli guarda con lo sgomento di un vecchio umanista che vede minacciate la libertà e l'inventiva umane. Nel suo linguaggio il « sistema », l'« organizzazio ne» sembrano incubi kafkiani, simboli paurosi di una condizio ne umana che mortifica ogni speranza. Ala ridotti a simboli generici della alienazione urna na quei concetti divengono astrazioni moralistiche o metafisiche, inservibili per compren dcre il mondo nuovo in cui vi viamo. ' Remo Cantoni

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