La magistratura tedesca ricerca in Piemonte testimonianze su un tre aendo eccidio nazista

La magistratura tedesca ricerca in Piemonte testimonianze su un tre aendo eccidio nazista Il giudice istruttore di Dortmund ha scritto all'«Anpi» di Cuneo La magistratura tedesca ricerca in Piemonte testimonianze su un tre aendo eccidio nazista Nel luglio 1914 massacri accaddero in tutto il Cuneese - A Garessio donne e bimbi furono arsi vivi Diciotto civili vennero trucidati a Pievetta - Numerosi altri finirono nei campi di sterminio - Ora, a venti anni di distanza, i giudici germanici indagano su queste stragi per colpire i responsabili: i comandanti partigiani, interpellati, hanno subito risposto inviando una nutrita documentazione (Dal nostro inviato speciale) Garessio, 7 luglio, La magistratura tedesca siè rivolta o sindaci ed ex ito-mandanti partigiani dcl Cuneese per avere testimonianze dirette su un tremendo ecci-dio nazista avvenuto nel lu-gl'io l'J.'i-'i in ciuesta provincia e potere, di conseguenza, prò- cedere contro i responsabili delle stragi che attualmenterisiedono in Germania. La ri- chiesta, che ha suscitato sen-sazione in tutta la zona, prò- t.-iene ri7i//'«U(Iicio Centrale del territorio di Nordrhein-West-falia per l'investigazione suigrandi crimini commessi dana-zionalsocialisti ». All'ufficio inquestione, che ha sede a Dort- munti, 6 stata immediatamen- ite inviata una nutritissima rio-1v\cumcntazianc. |pi! La notizia si c sparsa oggi'-1 a Garessio. Ecco i fatti. Il I3Jt' marzo scorso al Comitato prò- jQe .vinciate dell'« An pi * di Cuneo -\giungeva da Dortmund un s'in-'golare messaggio ufficiale con a i timbri e l'intestazione della - Procura germanica. La firma i era dcl Sostituto Procuratore e'di Stato, Obluder; il testo era - cosi concepito: < Nella mia -jqualità di sostituto del P. M. - usto conducendo un processo l j di istruzione riguardante ì se-jguenti due avvenimenti: i) 1) è stato affermato che il -|22 o 23 luglio 194-1 una imitai n.delle forze armate tedesche|- labbia ricevuto l'ordine di far -\sgomberare, combattendo, la ssGs via del passo di Albenga so-jJpra il colle di San Bernardo ri(verso Garessio) che era sta-1 (to occupato dai partigiani, laQuesta azione dovrebbe essere\dce che una gran parte degli uomini sia stata arrestata dalle unità delle forze armate e stata eseguita e la città di Ga- ,hressio occupata da truppe te-1 cdesche. Nella seconda, o terza, Ilserata dopo l'occupazione di Garessio, la polizia segreta di campo tedesca avrebbe dato ordine che tutti gli abitanti maschi di Garessio fossero arrestati e condotti nella palestra con un pretesto per essere deportati poi nei campi di lavoro in Germania. Si di- poi fucilata immediatamente e senza processo. Una delle vittime dev'essere stato il padrone (di nome ignoto) del ristorante sul passo di San Bernardo; 2) Nello stesso luglio 1944 certi comandi tedeschi nel distretto di Garessio avrebbero dato l'ordine segreto di arrestare in ogni paese sei italiani, fra i ipiali anche sacerdoti, e di fucilarli. Quest'ordine sarebbe stato eseguito da unità tedesche a noi sconosciute «Si prega cortesemente di comunicarmi se loro hanno conoscenza di queste due azioni. Sarebbe possibile comunicare qualche nome delle vittime o di qualche testimone? Esistono documenti, pubblicazioni o altre documentazioni su questi avvenimenti? Mi possono dire a chi posso rivolgermi per conoscere i particolari di questi avvenimenti? Sarei molto riconoscente di una risposta. Con distinti ossequi e ringraziamenti anticipati del loro interessamento » Dopo molti mesi di pazienti ricerche e attraverso una rigarosa e documentatissima ri costruzione storica degli avvenimenti, il segretario generale dell'* Anpi », Renzo Ghigliano. ed il consulente legale avvocato Dino Giocosa, hanno inoltralo alla Procura di Stato di Dortmund un nutrito dossier. al quale ha collaborato in misura preminente il prof. Renzo Amedeo, ex sindaco di Garessio e preside di scuola media. Il prof. Amedeo ha pubblicato un volume nel quale ha narrato la storia delle «Cinque Giornate* dell'alta Valle Tanaro. La furia tiazista spezzò orrendamente la vita a trentacinque persone (fra cui un solo partigiano!). Vi erano anche due donne e tre bimbi, che furono arsi vivi. Oltre cento persone furono deportate (di queste, venti perirono nel Lager di Kalasi; ciuquuiitacinque delle ottanta case di Pievetta furono distrutte, mentre varie altre decine di abitazioni ed edifici della vallata furono incendiati e saccheggiati. Il prof. Amedeo ha potuto raccogliere una testimonianza inoppugnabile, quella di un ex ufficiale del 233' reggimento della l'i' divisione di fanteria della IVehrmacht (comandata dal famigerato generale Lieb), che compì la spedizione punitivo in Valle Tanaro. L'ufficiale in questiona — flrrdarGcttPdpSssdc oPU. J. Tochtrop, che risiee a Geseke, presso Paderborn West/alia) — ò tornato due tini fa a Garessio per riveere Questi luoghi. L'avvocato a spiegato al prof. Amedeo /te il 84 luglio 19J,.'f, la 6° e a 13" compagnia del 233° reg- imento di stanza ad Albenga icevettero l'ordine di sgombeare il Colle del San Bernaro, presidiato dai partigiani, e ssicurare un traffico regolae sulla strada nazionale per Garessio e Ccva. Comandava una di quelle ompagnie il cap. Plaid, menre un altro ufficiale, il capiano Tauptmann Benning, comandava la Stabskompanie Panzerjager Abtribung 34, che a Ceca puntò verso Garessio er unirsi ai reparti proveienti dalla Liguria che staano discendendo dal Colle di an Bernardo. Non si può descrivere oggi enza un fremito d'orrore la pietata condotta di guerra osta in atto nei confronti del-a popolazione civile. Il 27 lulio Garessio fu investita «va n massiccio rastrellamento e uecento persone vennero iunite nell'ex campo di conentramento degli slavi e sudivìse in tre gruppi: i rilasciai, i destinati alla deportazioe ed i quindici (poi scesi a ei) che dovevano essere fuilati. I condannati, trascinati pres¬niiiitititiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii n e o o e - a e r e e e o i gi a a l-\ ua e o ndaoa us¬ so l'Albergo Miramonti, furono bersagliati dalle mitragliatrici. Uno dei sei riuscì a scampare prodigiosamente a'.la morte rimanendo per tutta in notte sotto i cadaveri dei compagni. Diciotto furono i civili trucidati a Pievetta (il comune di Priola c poi stato decorato di medaglia di bronzo al valor civile) e dicci a Baguasco. Tutti gli uomini validi, tranne quelli giudicati indispensabili per i servizi civili, furono incolonnati fino a Ceca, caricati su vagoni ferroviari fino a Savona, e quindi spediti in Germania per lavorare, in condizioni disumane, alla costruzione di officine sotterranee per la produzione di materiale bellico. In Valle Tanaro e nei centri della Resistenza cuneese si attendono con serenità le decisioni della magistratura germanica: se verranno accertanti gli estremi per un procedimento penale non dovrebbe essere difficile giungere a dare una giusta punizione ai responsabili di questi orrori, prima che i loro reati cadano in prescrizione, prima cioè del 25 aprile 1963. Per fare un solo nome, è quasi certo che il generale Lieb risiede a Stoccarda, la stessa città dove abita Joachìm Peiper. Nino Manera

Persone citate: Dino Giocosa, Miramonti, Nino Manera, Peiper, Renzo Amedeo, Renzo Ghigliano