All'uccisore del pescatore di frodo a Caluso forse presto concessa la libertà provvisoria

All'uccisore del pescatore di frodo a Caluso forse presto concessa la libertà provvisoria All'uccisore del pescatore di frodo a Caluso forse presto concessa la libertà provvisoria Il colpo partì inavvertitamente - Il proprietario della riserva venne a lungo minacciato con delle fiocine - Uno dei bracconieri lo ferì in modo lieve al dito poggiato sul grilletto del fucile (Dal nostro inviato speciale) Caluso, 6 luglio. Le indagini sul tragico fatto accaduto sabato sera nella riserva di pesca di Fornace, presso Caluso — un pescatore di frodo sedicenne, sorpre so a rubare con due complici dal proprietario, è stato ucciso con una fucilata — hanno accertato un particolare che cambia la posizione di Giuseppe Gaietto, di 43 anni, in carcere sotto l'accusa di omicidio, sollevandolo in gran parte dalla terribile responsabilità. Mentre egli fronteggiava con il fucile i tre pescatori — Giuseppe Chiadò Rana, di 16 anni, Antonio Temporin, di 29 e Piero Porro di 30 — è stato minacciato con lunghe fiocine montate su bastoni e abbagliato con la lampada ad acetilene che usavano per la pesca di frodo. Lo sparo è stato provocato da un colpo di fiocina: la punta d'acciaio è penetrata nel dito indice che Giuseppe Garetto teneva piegato sul grilletto, e cosi, del tutto casualmente, è partito il colpo che ha raggiunto alla schiena Giuseppe Chiadò Rana, morto dopo quattro ore di agonia all'ospedale. Giuseppe Garetto, proprietario da dieci anni della riserva che è costituita da due laghetti, sua unica fonte di guadagno, è conosciuto come un uomo mite, incapace di arrabbiarsi seriamente, meno che mai di fare del male a qua! cuno. Non c'è stata una sola persona tra quelli che lo conoscono — è molto popolare anche tra l pescatori torines: — che l'abbia ritenuto, anche dopo la prima versione dei fatti, capace di sparare contro un ragazzo. Infatti sabato sera, quando il Garetto, tornato a casa con la moglie e un amico, ha visto ii tre pescatori che gli ruba¬ vano le trote, non si è arrab-j fbiato né ha minacciato di chia- mare le guardie: si è limitato ] ad invitare gli intrusi ad an-jdarsene. La discussione l'han-|no provocata proprio i tre|(pare che Piero Porro fosse larticolarmente agitato), conimi contegno sprezzante e ingiurioso. E' nata una violenta lite e, per troncarla, Giuseppe Garetto è corso in casa, distante alcune decine di metri, ha preso il fucile da caccia, si è fatto sulla porta ed ha sparato un colpo in aria. Giuseppe Chiadò Rana e Antonio Temporin hanno raggiunto la macchina con cui erano arrivati, ma Piero Porro all'ultimo momento ha avuto un ripensamento e, in un assurdo gesto di sfida, è tornato presso il laghetto ricominciando a pescare. Giuseppe Garetto è uscito di casa imbracciando ancora il fucile. Era agitato e nervoso: poco prima Piero Porro gli aveva detto che in macchina aveva anch'egli un fucile (più tardi i carabinieri troveranno sui sedili oltre all'arma, una pistola carica) e che era pronto a servirsene. La lite è ripresa. Giuseppe Chiadò Rana e il Temporin sono andati a spalleggiare il compare: impugnavano fiocine d'acciaio fissate a lunghe pertiche. Hanno circondato il proprietario della riserva, lo hanno minacciato, gli hanno gettato la luce della lampada ad acetilene sul viso per abbagliarlo e confonderlo. Il giovane Chiadò Rana è riuscito ad arrivare alle spalle del Garetto, che si ò voltato: impugnava il fucile con la mano sinistra, mutilata da una ferita di guerra, ed aveva l'indice della destra sul grilletto Gli hanno spinto il braccio, circostanza questa non confortata da prove, e l'hanno colpito all'indice con la fiocina, facendo scattare il grilletto: ciò è dimostrato dalla ferita che l'uomo ha riportato, Piero Porro e Antonio Tcmporin sono in carcere accusati di furto aggravato, minacce e porto abusivo d'arma; Gin- seppe Gaietto ò imputato di omicidio, ma la nuova versione dei fatti rende complessa la configurazione del reato di cui dovrebbe rispondere. Il rapporto dei carabinieri di Caluso ò al vaglio della Magistratura. E' probabile che la primitiva accusa di omicidio preterintenzionale possa essere considerata sotto il profilo dell'eccesso colposo di legittima difesa. Se il magistrato accoglierà quest'ultima tesi. Giuseppe Garetto sarà posto in libertà provvisoria. e. d.

Luoghi citati: Caluso, Fornace