Altig rimane maglia gialla nella tappa vinta da Janssen

Altig rimane maglia gialla nella tappa vinta da Janssen idor guadagna 34" ai maggiori avversari nell'arrivo a Thonon Altig rimane maglia gialla nella tappa vinta da Janssen La lotta scatenata nel finale ha messo in crisi un gran numero di corridori; sono giunti fuori tempo massimo atleti di valore come Vannitsen, Van Coningsloo e Vitaliano Piancastelli - E' facile ora prevedere una severa selezione nella tappa che porta oggi a Briangon, e in quella di domani che si concluderà a Monaco Da uno dei nostri inviati ThonAn-les-Bains, lunedi matt. II Tour lascia Thonon-lesBains e punta verso Briangon, 248 chilometri <jon il Télégraphe ed il Galibier, entrambi nel finale; domani è in programma la BrianconMonaco, di 239 chilometri con il Vars, il Restefond e la Montce de Levens; dopodomani le tappe saranno addirittura due, al mattino si correrà la Monaco-Hyères in linea di 187 chilometri, al pomeriggio si disputerà la Hyères-Tolone, venti chilometri a cronometro. Soltanto nella serata di mercoledì sarà possibile veder più chiaro in questa enigmatica competizione che, finora, ben poco ha detto di interessante. Già si sono corse sette tappe e le idee restano infatti piuttosto confuse, e le ultime tre giornate non sono certo risultate stolto utili a chiarire la situazione. A Friburgo ha vinto Derboven e Rudy Altig ha conquistato la maglia gialla, a Besancon si è imposto l'olandese Nijdam, sul traguardo di Thonon l'ha spuntata un altro olandese, Janssen, ed il tedesco, gregario di Anquetil, ha conservato le insegne del primato: ma, in tre giorni di gara, soltanto due episodi sono venuti ad animare l'ambiente: il primo ha avuto come protagonista appunto Altig, e l'altro ha visto all'opera Raymond Poulidor. Altig. Venerdì s'entrava in Germania ed Altig si sentiva l'argento vivo, .addosso- "Voleva trionfare davanti alla sua gente, e fin qui nulla di strano. Ma il bollente Rudy, pur di riuscire nell'intento, non badò troppo per il sottile nello scegliersi i compagni di fuga e giunse a Friburgo insieme con Derboven, i due fratelli Groussard e lo spagnolo Galera. Giunse quattro minuti avanti il gruppo e, lungo la strada, aveva speso energie a mani piene. Cosi, perse la tappa. Non solo: ma la sua brillante fatica aveva permesso a Georges Groussard ed a Galera, ritenuti entrambi buoni scalatori, di conquistare preziosi minuti nei confronti di Anquetil e, a fatica terminata, il tedesco senti le sue. Gliele cantava Geminiani, direttore sportivo della Saint Raphael, e parve, lì per lì, che la faccenda dovesse prender fuoco: Anquetil — si leggeva sui giornali francesi — era poco disposto a perdonare la scappata al suo gregario fin troppo vivace. Cosetta da nulla, invece, ed era logico, nemmeno un bisticcio in famiglia, Altig vesti la sua brava maglia gialla e la Saint Rahpaéì si schierò in atteggiamento difensivo, ogni fuga, cioè, veniva rigidamente controllata, ogni tentativo — chiunque ne fosse il protagonista — era stroncato dalla presenza di un paio di atleti della Saint Raphael. Proprio questa rigida tattica, forse, ha giocato un brutto scherzo ad Anquetil. Perché, se « monsleur » Jaques e Rudy Altig, durante la tappa di ieri, avessero lasciato via libera a qualche mezza figura in cerca di un po' di gloria e di un po' di quattrini, la giornata se ne sarebbe filata liscia come l'olio con il successo di uno sconosciuto e con i « grandi > al piccolo trotto, tutti presi a pensare alle fatiche del futuro. La squadra di Geminiani è stata invece implacabile; il plotone è arrivato compatto sino ad una trentina di chilometri da Thonon e qui, è scoppiata una nuova bagarre. Poulidor, attento e furbo, si è infilato a tempo in una pattuglia di fuggitivi, mentre Anquetil, Altig, Adorni, Taccone e Perez Frances pedalavano nelle posizioni di coda. Un attimo, i fuggitivi si trovarono con mezzo minuto di vantaggio e l'inseguimento eh 5 Anquetil e gli altri imbastirono su due piedì non riuscì a raggiungere l'obiettivo. Scappò la pattu¬ glia e non venne più raggiunta. E, alla resa dei conti, Poulidor « rubò « trentaquattro secondi ai suoi più pericolosi rivali. Due episodi, gli unici di un qualche interesse in tre nior- ni di gara, insieme con la considerazione, che, di tappa in tappa, aumentano in modo impressionante i ritiri ed i ritardi. Ieri, nella Besanqon • Thonon-les-Bains, sono bastate due salitelle di terza categoria per operare una profonda selezione. I ranghi del gruppo piano piano si sono sfoltiti, al comando erano una sessantina, non di più, gli altri, soffrivano nelle retrovie, vinti dallo sforzo e inciucchiti dal caldo. Uno spettacolo davvero impressionante, atleti anche di buon nome, come Van Coningsloo, Vannitsen, Graczyck, Darrigade, Le Dissez, si sono arresi, si può ben dire senza combattere e, al traguardo, si sono affacciati con ritardi astronomici, qualcuno mezz'ora dopo il trionfante Janssen. Sette tappe soltanto: e, per molti concorrenti, sembra di essere alla fine, è facile prevedere che gli abbandoni si succederanno a ritmo incredibile, specie in questi giorni che ci attendono ad immediata scadenza, in questi giorni nei quali Anquetil ed i suoi rivali sono obbligati a dir i limiti delle loro rispettive aspirazioni. Anquetil non si sbilancia, è l'uomo freddo di sempre, che aspetta a pie fermo le offensive altrui e che, grazie alle tappe a cronometro, può persino concedersi qualche momento di lieve crisi. Sono gli altri, che devono spingersi all'attacco, e già la vivacità dimostrata ieri da Poulidor può essere considerata di buon augurio per l'augurabile divampare della lotta. Adorni sembra in ottime condizioni, peccato che Taccone si lamenti di un dolore ad una gamba e peccato che Baldini sia stato obbligato al ritiro, un ritiro imposto dalle sue malconce condizioni fìsiche. Poulidor. Adorni, Taccone, forse Georges Groussard: ecco i protagonisti che si attende all'opera, con un sfosso punto interrogativo rappresentato dagli spagnoli in massa. Proprio questi spagnoli potrebbero giocar la grossa sorpresa e non pensiamo soltanto a Bahamontes, che ormai magar; -ente il peso degli anni. t. : siamo piuttosto ai giovani, a Perez Frances, a (libica. ? • 'alerà, ragazzi questi :i!t " : che sono poco conosciuti, ina che hanno l'abitudine, a casa loro, di vincere fior di gare in salita. Aspettiamo, per giudicare, è il nostro destino. Sperando che non ci capiti come al Giro d'Italia, quando abbiamo aspettato per venti giorni, con il risultato di trovarci al Vigorelli ad applaudire Anquetil in maglia rosa. Gigi Boccacini L'olandese Janssen alza la mano in segno di vittoria mentre sta tagliando il traguardo di Thonon-Ies-Bains

Luoghi citati: Friburgo, Germania, Italia, Monaco, Thonon, Tolone