In Nazionale a trent'anni di Giulio Accatino

In Nazionale a trent'anni Milani e Aritibrnstei' esordienti fi*eccezione In Nazionale a trent'anni L'azzurro e l'elvetico hanno raggiunto il massimo traguardo quasi al termine della loro carriera - Un avvenire si apre invece per il terzo debuttante, il giovane Lodetti Da uno dei nostri inviati Losanna, lunedi mattina. Anche se la partita non ita raggiunto vette di alto interesse, questo conlronto Svizzera-Italia sarà ricordato di certo con molto orgoglio da tre fra i protagonisti dell'incontro. Parliamo degli esordienti, lo svizzero Armbruster e gli italiani Lodetti e Milani. Armbruster e Milani ìntimo ormai raggiunto la trentina, e la loro apparizione in nazionale lia dato adito a molte discussioni. Vra gli italiani non tutti credono in Milani come giocatore dì classe internazionale. Il centroava itti azzurro ha ormai trent'anni, e aveva già deciso di smettere di giocare al calcio perché nel trasferimento dalla Fiorentina all'Inter, avvenuto projirio nell'estate scorsa, era nata una contestazione di carattere economico. S'era ritirato pertanto, mettendosi a gestire un distributore di benzina acquistato con i proventi della sua precedente attività di calciatore. Poi, d'improvviso, l'accorda con la società nerazzurra, che nella vertenza entrava solo di riflesso, accordo voluto e preteso da Herrerà, che credeva e crede ancora in Milani. Poche partite, alcuni goal decisivi (ricordiamo quello di domenica scorsa che ha dato la vittoria all'Inter sulla Juventus), e. per ultimi la convocazione e l'esordio in nazionale. Milani è un giocatore « complementare »; non è quel che si dice un prim'attore, ma un elemento di fatica, pronto a sacrificarsi per gli altri nell'interesse della squadra. Come nell'Inter, così in nazionale. Gli è. stato chiesto a fine partita se si era emozionato, e, senza pensarci un momento, ha risposto: «Perché* A trent'anni l'emozione è proibita. Si tratta, del resto, di una partita, in cui si cambia solo maglia, anzi mezza maglia, azzurra e nera l'Inter, azzurra solo la nazionale. Ho fatto del mio meglio, e mi auguro di avere accontentato Fabbri che ha avuto fiducia in me. Non ho segnato, ma spero di avere cooperato al buon esito della prova della squadra italiana ». Il gioco del calcio ha biso¬ gno anche di chi. come Milani, s'incarica di «creare i vuoti > per permettere agli altri di fare i goal, così come ha bisogna di Lodetti, che forse non ha la classe pura dei Rivera, dei Corso e dei Ma-zola, ma ha. il flato per correre durante tutti i novanta, minuti, aiutando i difensori e servendo gli attaccanti. Giovanni Lodetti è il classico «centrocampista» voluto dal gioco moderno. K' nato nei pressi di Milano, non ha ancora 22 anni. E' cresciuto nel Milan alla scuola di Vinili e di Liedholm, e benché sia da poco tempo titolare nel Milan non può più essere considerato un no¬ vellino neppure in campo internazionale. Ha giocato due volte nella rappresentativa B (in Bulgaria e a Verona contro il Belgio) e ha partecipato al torneo olimpico attualmente in corso, durante il quale l'Italia ha eliminato la Turchia. < Giocare ricino a Rivera e a Mazzola — ha detto l'esordiente azzurro — è piacevole e quasi non si sente la fatica di tanto correre ». «Avevi avuto ordine da Fabbri di non rischiare mai in zona avanzatat ». «Dovevo essere il quarto mediano, come si usa nel gioco moderno. Credo di avere fatto bene, sia nell'aiutare i compagni di difesa, sia nell' avanzare al momento giusto ». Parlare di esordio clamoroso forse non è esatto, ma di debutto onesto certamente sì, perché si tratta di un giovane che può migliorare ancora e potrà essere utilissimo alla nazionale azzurra anche in avvenire. Anche lo svizzero Armbruster ha quasi trent'anni, gioca nel Losanna, il suo debutto in maglia rossocrociata è stato molto discusso. Armbruster ha iniziato la carriera come ala destra, per trasformarsi in mezz'ala, ed ora gioca come mediano. Aveva il compito di controllare Rivera. «Rivera ha segnato, lei non ha potuto impedirglielo t », gli è stato chiesto. « Quello è un fuoriclasse — ha risposto —, e sarebbe diffìcile per chiunque controllarlo per tutta la partila senza permettergli di fare qualcosa di interessante ». « Che ne dice della nazionale svizzera? ». «Abbiamo fatto del nastro meglio, ma non abbiamo certo giocalo bene ». «E degli italiani?». «Sono più forti di noi. Hanno ottime individualità, anche se non posso dire di avere visto e ammirato una fortissima squadra ». Armbruster è un giocatore d'esperienza, e il giudizio sulla formazione azzurra può essere considerato esatto. Giulio Accatino Corso, su punizione, sorprende la difesa elvetica: è il secondo goal per l'Italia (Telefato a a Stampa Sera

Luoghi citati: Belgio, Bulgaria, Italia, Milano, Turchia, Verona