Proposte per la riforma delle società per azioni

Proposte per la riforma delle società per azioni Presentate dai dotto fi commercialisti Proposte per la riforma delle società per azioni Si dovrebbe distinguere tra società fino a 500 milioni e con oltre 500 milioni di capitale - Le prime sono in Italia oltre 36 mila, le seconde poco più di mille - La funzione dei Sindaci o ù a e o e - a o i - 5 ! ',i""e socinlc o e a a 5 - (Nostro servizio particolare) Roma, 29 giugno. Un « memorandum » sulla riforma delle società per I azioni è slato presentato dalla Federazione dei dottori commercialisti alla Commissione interministeriale che, sotto la presidenza del prof. Alfredo De Gregorio, sta occupandosi del riordinamento ! di Questo settorePremesso che l'indispensai bile riforma dovrà tenere ■ nella massima considerazioj ne il decisivo contributo che le società per azioni hanno [ dato al jtrogrcsso economico I e rispettare l'iniziativa eco| nomica privata che l'art. 1/1 della Costituzione garantisce, i dottori commercialisti giudicano anzitutto che si debba adeguare il minimo di calatale al nuovo metro monetario. E' questo l'unico rimedio per ovviare al cattivo uso che dell'istituto e stato fatto per iniziative economiche, configurate come società per azioni, esclusivamente in funzione della possibilità di limitare il rischio ad importi del tutto irrisori. Per quanto riguarda la 'I composizione delta compagi: ne ilei soci e l'entità del cai commercialisti ritengono sommamente utile una distinzione, non ! sconosciuta dalle legislazioni straniere, Ira società a base ristretta e società a larga base, con una ulteriore differenziazione, in seno a queste ultime, delle società con azioni quotate in Borsa. I criteri di differenziazione potrebbero essere proprio quelli del numero degli azionisti e dell'entità del capitale, uri si uso che divengano so¬ cietà a base ristretta quelle, che hanno un numero di soci no7i supcriore, per esempio, al limile di 25 (cinquanta è il limile della legislazione inglese) ed il cui capitale non superi un determinalo importo (viene proposto il limite di 5t)0 milioni); società, a larga base tutte le altre. Stando alle statistiche dcll'Assonimc, riferite al 12 dicembre VM2, rientrerebbe.o nelle società a base ristretta 3tì.j51 società per azioni per un capitale complessivo t.'i poco meno di l!,t)0 miliardi c nelle società a larga base soltanto 1074 società per j azioni, per un capitale complessivo di 6.300 miliardi. I Poiché, secondo i dottori commercialisti, la raccolta di grandi capitali postula l'adozione di forme clic assicurino all'investitore privato l'anonimato, dovranno essere necessariamente nominative le azioni delle società a base ristretta, mentre nominative o al portatore saranno, a scelta dell'azionista, le j azioni delle società, a larga base. Pivi stono forse importanza maggiore, ai fini del riordinamento dell'istituto societario, le considerazioni relative alla composizione dell'organo di controllo. I.a riforma dell'istituto dei Sindaci è indubbiamente il temo, più scottante che la Commissione ai studio governativa sta dibattendo, anche perché da più parti si intenderebbe contestare al Sindaco quella indipendenza che gli è necessaria per svolgere con obiettività la sua funzione. g. f

Persone citate: Alfredo De Gregorio, Pivi

Luoghi citati: Italia, Roma