Al Tour crollo degli italiani sulle Alpi

Al Tour crollo degli italiani sulle Alpi Al Tour crollo degli italiani sulle Alpi Il trentasettenne spagnolo Bahamontes vince a Briangon, dopo avere staccato tutti sui colli del Télégraphe (m. 1570) e del Galibier (m. 2556) - Il francese Georges Groussard nuova Maglia gialla - Anquetil attardato da una foratura - Gli italiani ormai fuori gara: Pambianco, Adorni e Taccone giungono al traguardo rispettivamente con oltre 8, 9 e 14 minuti di ritardo - Il migliore in classifica è Adorni, ventisettesimo, a 12'33" dal primo - Oggi si disputa la Briangon-Monaco, di km 234 (Dal nostro inviato speciale) Briangon, 29 giugno. La prima tappa di montanna è riuscita finalmente a dare un vivace interesse al Tour. Oggi, sul traguardo di Briangon, dopo la scalata al Télégraphe (m. 1570) ed al Galibier (m. 2536), ha vinto mungendo <la solo Federico Bahamontes e un bretone di ventisei anni, Georges Groussard, il quale non era mai riuscito finora a conquistar qualche successo di rilievo. Ila vestito la maglia gialla. Poulidor, secondo all'arrivo, grazie all'abbuono di mezzo minuto e ad una foratura che ha colpito Anquetil in vista di Briancon, ha inflitto al suo grande rivale un distacco di lt7" ed ora lo precede in classifica di VIS". In questo rapidissimo consuntivo dei risultati della prova, infine, un posto tocca anche agli italiani, un posto malauguratamente poco allegro, visto che Adorni e Taccone, per colpa di una corsa quanto mai deludente, hanno dato il definitivo addio ad ogni speranza in un buon piazzamento finale: Adorni si è piazzato al trentesimo posto, a 0'2" da Bahamontes. Taccone è- finito quarantatreesimo, con un distacco di 1!,'19": le cifre hanno la loro fredda eloquenza. Ha dunque vinto Bahamontes. Lo spagnolo ha trentasette anni e non ha perso l'abitudine, così cara a inaiti ciclisti, di raccontar innocenti bugie. Stamattina, al raduno di Thonon-les-Buins, diceva di star male e di non pensare alle offensive. Cinque ore dopo, il Tour stava per affrontare il Télégraphe, la corsa andava in pianura per la vallata della Maurienne, ed il gruppo era compatto, una decina di tentativi, tra cui un rabbioso allungo di Anquetil. Poulidor, Beheyt e Perez Frances, erano semplicemente serviti a ravvivare un po' la fiacca andai ura. S'era passati da Saint-Jean, ci si dirigeva verso Saint-Michel. E Anglude, insieme — rrrfi il caso — con Bahamontes, si mise a scapi/are. Trenta secondi di vantaggio, che si ridussero in breve a quindici, dal momento che il plotone aveva' reagito con forza. Ma, ormai, cominciava la salita, e Bahamontes per un po' rimase con il suo compagno d'avventura, quindi diede uno scrollone e scappò da solo. La rampa del Télégraphe è lunga otto chilometri e. mezzo e lo spagnolo si divertì a recitare il suo pezzo di bravura, piano piano aumentò il suo vantaggio, che. sulla vetta, fu ili un minuto e mezzo su Anglade. Il gruppo era rimasto a ranghi alibastanza fitti, era caduto Altig, ma s'era riportato sotto e, netta trentina di uomini impegnati sulla salita, mancava, dei presunti protagonisti. Taccone. Che cos'era capitato/ Nulla di speciale, proprio nulla: Vito era vìttima di una crisi, contro cui non c'era nulla da fare. Addio a Tacconi . ci restava imr sempre Adorni. E i passaggi sul Télégraphe ci permettevano ancora di sperare. Al comando Bahamontes. Anglade secondo a un minuto e mezzo. Poi Jimenez a 2'20". Perez Frunccs a S'22", Hstrban Martin a 2'25" ed il resto, tra cui app'unto l'emiliano, in fila dietro ad Esteban Martin. Giù in discesa, su In su- l'ila, diciassette chilometri di tornanti per essere a quota 2.>;,iì. tanto t allo il Galibier. Una festa, per Bahamontes, che continuava implacabile. Un tormento tirigli altri. Quando vi fermammo per esaminare la situazione — s'era sì e no a cinque chilometri dalla vetta — alle spallr dì Bahamontes pedalava Anglade a circa tre minuti, quindi venivano Poulidor, Jimenez, Simpson, Junhermann, Georges Groussard, Anquetil insieme con una decina di concorrenti di minor fama. Non c'era Adorni. Già, non c'era Adorni. E che cos'era capitato! Nulla dì speciale, proprio nulla: una crisi, una crisi tipo Tac¬ cone, altrettanto violenta ed altrettanto improvvisa, nini Adorni dopo l'arrivo: «Jl/i .soit sentito le gambe vuote, ho visto tutto nero, non ce la facevo più a salire». Perdemmo cosi anche Adorni, ci trasformavamo in spettatori assolutamente neutrali. Al traguardo della montagna, ceco Bahamontes, A 3' c 30'' Anglade; a 3'50" Poulidor. Jimenez, Simpson, JunUermann, Foucher ed Esteban Martin; a V Pacheca, Manzaneque, Georges Groussard. Anquetil e Novales. Gioco folto. Restavano trenta chilometri di discesa, alle spalle di Bahamontes si raggruppavano Anglade, Anquetil, Poulidor. Junhermann, Foucher, Groussard e Lebaube. Ad un chilometro dall'arrivo forava Anquetil. Trionfava Bahamontes, con i distar, chi che segnala l'ordine d'airiv.i. E. nella classifica generale, balzava al comando Georges Groussard. magro, piccolo e felice. Dietro di lui Bahamontes a 3'35". Poulidor a ','07". Foucher a J'OS", Anglade a ','2.1", Altig a j'J8", Junhermann a Vi?". Anquetil a .','22". Adorni scendeva in ventisettesima posizione a )2'.l.i". Il Tour f ancora tanto lungo, ma coltivar residue speranze ci pare davvero azzardato. Cercheremo, se mai, qualche successo di tappa. A cominciare da domani: Brian<;on-Monaco, J.i', chilometri con due colli di pi ima categoria, il Vars, allo Siti metri al ciiiiiituntaduesima chilometro ed il terribile tìestefond, alto 2802 metri, al riti lomctro OS. Giei Boccacini Bahamontes, impegnato nello sforzo, dure rampe Galibier (' olo)

Luoghi citati: Monaco