I calciatori olimpionici azzurri vittoriosi anche in Polonia: 1-0

I calciatori olimpionici azzurri vittoriosi anche in Polonia: 1-0 La squadra italiana narteci perà ai (niochi ili Tokio I calciatori olimpionici azzurri vittoriosi anche in Polonia: 1-0 Dopo aver superato a Roma i polacchi per 3-0, la nostra rappresentativa si è affermata ieri a Poznan nell'incontro di ritorno - Un autogoal di Lysko ha deciso il confronto - Due pali colpiti dagli avversari (Dal nostro inviato speciale) ' Fn7,nnn, 25 cui imo. Nel gioco del calcio, come in diversi campi della vita, non p detto che i viaggi più lunghi e faticosi diano la soddisfazione di assistere agli spettacoli migliori. Questa volta, per esempio, si è venuti fin o,uassù nel nord del continente europeo per vedere poco o nulla. L'undici italiano ha vinto per una. rete a zero, una rete segnata subito in inizio di partita, al 6' del primo tempo, una rete che è slata un autentico regalo dell'avversario. Un resala involontario, naturalmente. Su punizione l'ala destra degli italiani, il bergamasco Dnmenghini, portatosi un po' verso la. posizione centrale, aveva sferrato improvvisamente un tiro alto di discreta potenza. La palla aveva colpito casualmente la testa del ferrino sinistro Lysko, che portava il n. 4 sulla maglia, ma che aveva preso posto in posizione centrale anche lui. I! contraccolpo aveva inferto alla sfera una deviazione specialissima. La palla era stata, proiettata prima verso l'alto e poi era ricaduta violentemente ouasi a piombo. Il portiere, che doveva poi nel corso della partita dimostrare la sua bravura, si era proiettato tutto in avanti al momento del tiro dell'ala nostra e faceva in tempo a girare su se stesso e a tornare indietro. TI pallone gli andava a cadere di precisione dietro alla schiena infilando proprio l'angolo alto delia rete, sulla sua destra. Un autentico infortunio che doveva decidere senz'altro dell'esito della giornata, e confermare irrimediabilmente nello stesso tempo la classifica deg:li italiani per la partecipazione alle prossime Olimpiadi di Tokio. Ferché, dopo di quel casuale successo di marca nostrana, non si doveva vedere più nulla, assolutamente nulla. Almeno da parte italiana. L'undici nostro eh" aveva vinto a Roma per 3-0 p si li'o\'a\*a con un altro goal di vantaggio tirava i remi in barca, prendeva a vivacchiare e trascinava cosi la partita per tutti gli ottantaquattro minuti che mancavano al termine. Qui. prima di dire apertamente male della squadra nostra, è più che opportuno, ricordare le. circostanze in cui la squadra stessa si è presentata in campo. Il racconto delle peripezie che essa ha incontrato per giungere fin qui desideriamo farlo a parte. Ferché, se fatto qui, esso occuperebbe altrimenti tutto lo spazio che è disponibile per la narrazione dell'incontro. Prima ri: partire l'unità aveva già dovuto lasciare a casa Mazzola e Bercellino I, l'intelligenza del! attacco e il perno della difesa, due dei suoi elementi di maggior carattere. Poi aveva impiegato quasi due giorni per compiere il viaggio da Milano a Poznan. La sera prima della partita la squadra nostra, appariva affranta. Come non era umano chiederle dei miracoli, così non cera da meravigliarsi se ossa non brillasse nell'occasione di lue*, vivissima. Si è accontentata di vincerei si può dire. Il cioro non assurse mai tecnicamente parlando, a levatura notevole. A tratti, specialmente nel secondo tempo, esso diventò addirittura no ioso. tanto privo di contenuti esao era. Erano prevalente mente i padroni di casa che conducevano le azioni perico !rse. A dimostrazione della loro superiorità essi ottenne ro, nei pruni quarantacinque minuti dell'incontro, la bellezza di sei calci d'angolo a uno. Al 42' la mezz'ala destra Lubanski colpiva un montante dopo un intervento volante del nostro portiere Zoff. Era io stesso* Lubanski a mandare la palla a sbattere contro il palo, ancora una volta, quasi all'inizio della ripresa. Ad un dato punto la Polonia parve dovesse pareggiare da un istante all'altro, ma in una del le reazioni italiane Domenghini, battu'o il portiere avversario, si vide respingere il suo tiro basso da un terzino accorso alla disperata. Seguo ancora Domenghini, ma l'arbitro che già aveva fermato il gioco per un fallo precedente, gli annullò giustamente il punto. Nel complesso, ripetiamo, una partita la cosa più bella •iella quale ó slata la definitiva classifica della squadra nostra per il torneo delle Olimpiadi. Ciò, per quanto ci riguarda. Per lutto il rimanente, giornata piatta. Vittorio Pozzo Polonia: Kornek; Olozova, Lysko; Nieroba, Junduda, Suski; Galeczka, Lubanski, Szol•vsik, MuBialek, Faber. Italia: Zoff; Poletti, Noletti; Rosato, Pacchetti, Cera: Do■nengbini, Ledetti, De Paoli, De Si&ti, Fetroni Arbitro. Tschenker (Ger.•- e«!i ). Una parata di Zoff nella partita di Poznan; a destra sorveglia Rosato (Telcfoto)