Condannati peculato due torinesi che rubarono 7 milioni da un treno

Condannati peculato due torinesi che rubarono 7 milioni da un treno Condannati peculato due torinesi che rubarono 7 milioni da un treno Il furto alla stazione di Alessandria - Uno degli imputati, dipendente delle Poste, gettò il plico da un finestrino - Il complice lo raccolse - Sconteranno rispettivamente 2 e 3 anni di carcere (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 24 giugno. I due responsabili del furto di oltre 7 milioni, commesso ai danni dell'agenzia di Tortona dell'Istituto bancario S. Paolo, il dipendente delle Poste Francesco Tavoni di 34 anni e il posteggiatore Medardo Grimaldi, di 54, entrambi residenti a Torino, il primo in via Oropa 119 e l'altro in via Verdi 43, sono comparsi dinanzi al tribunale per rispondere di peculato. I giudici hanno condannato il Tavoni a 2 anni di reclusione, il Grimaldi a 3 anni. Un fratello del Tavoni, Gastone di 33 anni, da Modena, imputato d'incauto acquisto, è stato invece condannato a 30 mila lire di ammenda mentre la moglie del Grimaldi, Angiolina Porzio, anni 61, che doveva rispondere di favoreggiamento, è stata assolta per insufficienza di prove. La sera del 10 marzo scorso alla stazione di Tortona un funzionario dell'agenzia del S. Paolo consegnò al vagone postale 176, agganciato al treno 1348, un plico raccomandato contenente 700 biglietti da 10 mila lire e una somma di mezzo milione in valuta straniera. Ad Alessandria, il vagone postale fu agganciato all'accelerato per Torino. Gli otto impiegati in servizio nell'ufficio postale viaggiante erano al lavoro, quando prima di Asti fu scoperta la scomparsa del plico con i 7 milioni. Le indagini vennero assunte dal commissario dottor Romeo, e dall'ispettore delle Poste dott. Cirillo. Fu accertato che la sera del 10 marzo, alla stazione di Alessandria, appena partito il treno a cui era agganciato il postale 176, un individuo raccolse tra i binari un plico. Lo sconosciuto venne identilìcato per il Grimaldi, che pochi giorni dopo fu visto incontrarsi con il Ta- n ao ipo a- voni su cui erano caduti i so-ituspetti degli inquirenti. pInterrogati i due confessa- lorono (ari Alessandria l'impie- pgato postale aveva gettato da;nun finestrino il plico dell'isti- a ut iitiint iittiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiinim 1 d ituto bancario, mentre il coni- plice era pronto a raccoglier- lo) e su mandato del Sostituto procuratore dott. Parola ven;nero arrestati. Si accertò che avevano nascosto parte del 1 denaro presso la moglie del O ri inalili e presso un fratel Ilo del Tavoni, i quali vennero pertanto incriminati a piede libero. Interrogato stamane dal pressidente Di Serafino, il Tavoni ha ammesso il fatto, dichiari mio che «aveva perso la testa r>. Il Grimaldi invece ha spiegato di aver aderito alla proposta dell'impiegato postale poiché doveva ricevere dal Tavoni una somma in restiti! zinne e si era prestato al « colpo » per riavere : suoi soldi. Respinte dal tribunale due istanze dei difensori avv. Punzo e avv. Di Tilli, tendenti a ottenere per il Tavoni e il Grimaldi una perizia psichiatrica il p.m. dott. Parola ha pronunciato la sua requisitoria, chiedendo la condanna del Tavoni a 3 anni di reclusione del Grimaldi a 4 anni e 6 mesi, del Gastone Tavoni a 50 mila lire di ammenda e l'assoluzione, per insufficienza di prove, della Porzio. Quindi le arringhe dei difensori e la sentenza. f. m. Medardo Grimaldi, a sinistra, e Francesco Tavoni in Tribunale ad Alessandria

Luoghi citati: Alessandria, Asti, Modena, Torino