Morta la madre di Erich Giachino medaglia d'Oro della Resistenza

Morta la madre di Erich Giachino medaglia d'Oro della Resistenza Morta la madre di Erich Giachino medaglia d'Oro della Resistenza Tedesca di nascita, incarcerata e torturata dalle brigate nere per attività partigiana - Era decorata della Croce al merito di guerra E' mona Ieri mattina, dopo breve malattia, la madre della medaglia d'oro Erich ('.inchino, organizzatore militare delle brigate Matteotti, fucilato al Martinetto con il gen. Pcrottl e altri sei compagni all'alba del 5 aprile '44. Si chiamava Rate Wild, nata a Mosbach, nel Badcn. 75 anni fa. Aveva acquistato la cittadinanza italiana sposando, giovanissima, il parrucchiere teatrale Giovanni Giachino. Nell'unico tiglio, studente del Sommeiller, campione sportivo, poi impiegalo alla Fiat, i genitori avevano concentralo tutte lo loro speranze. Quando venne 1*8 settembre. Kàte sapeva già la strada che suo figlio avrebbe preso. E mentre il giovane cominciava l'at¬ tività, clandestina, lei e il marito mettevano la loro abilità di truccatori a servizio dei braccati. Erich fu catturato, per delazione, il 14 marzo '44, davanti agli occhi dei suoi. Per piegare la sua resistenza i fascisti vollero far leva su quella donna minuta e gentile e la pollarono Questura. Quando fu davanti al suo ragazzo lo abbracciò gli disse: « Fa quello che ù il tuo dovere ». Non lo rivide che morto Il 16 luglio fu arrestala col marito dalle brigate nere, torturata e seviziata nei sotterranei del castello di Moncalieri. nase poi quattro mesi alle Nuove « n disposizione della Procura militare straordinaria Co-gu, accusata quale agente il eli'organizzazione denominata Brigata Matteotti ». Fu liberata il 20 novembre. Da allora ha avuto un solo pensiero: la memoria del tiglio. Un ritratto in ogni stanza della casa, le rose rosse sul pianoforte di Erich. e nella sua camera, tutto com'era: la scrivania ricoperta di panno verde, la sedia, il letto. Ma intorno decine di fotografìe di lui. i volti degli amici fucilati, la sua medaglia d'oro. La staccava per appuntarsela sul petto ogni 5 aprile. Dice il marito: « Di sera entrava qui, baciava il ritratto ili Erich e gli parlava ». Ora finalmente serena. Tutta vestita di nero, con la Croce al merito di guerra che le è stata conferita « per attività, partigiana ». Sopra la mamma moria, sorride da un quadro il suo ragazzo. Kàte Giachino,

Persone citate: Erich Giachino, Giachino, Giovanni Giachino, Matteotti

Luoghi citati: Moncalieri