È normale che i motori consumino olio

È normale che i motori consumino olio Consigli pratici eli manutenzione del Panato veicolo È normale che i motori consumino olio Anche se su molte vetture moderne il ricambio del lubrificante si può fare ogni 10 mila chilometri, occorre di tanto in tanto ripristinare il livello - Un metodo empirico ma abbastanza attendibile per sapere se il consumo è normale L'olio deve assolvere tre compiti fondamentali: proteggere le superfici a contatto, favorire la tenuta dei gas lungo le canne dei cilindri, contribuire al raffreddamento del motore. I tecnici indicano questi requisiti con definizioni precise: azione lubrificante elevata e costante (indice di viscosità, cioè proprietà dell'olio a conservare la resistenza del suo velo fluido entro una vasta escursione di temperatura), potere detergente, minima formazione di depositi carboniosi, stabilità chimica a fisica al- cui gli intervalli tra un ricambio dell'olio rella coppa e l'altro, sono slati portati anche a 10 mila chilometri. In queste condizioni, molti si chiedono se il lubrificante scelto conserva per così lungo periodo le sue qualità e proprietà. Va subito detto che tale semplificazione è resa possibile non soltanto dalle enormemente migliorate caratteristiche dei lubrificanti, ma anche dai progressi meccanici delle costruzioni automobilistiche, nonché dai moderni sistemi di filtraggio adottati. Tuttavia non bisogna credere che il ricambio di olio dopo 10 mila chilometri significhi che il livello nella coppa rimanga costante per l'intero intervallo; in altre parole che non esista consumo di lubrificante. Un motore, se in buone condizioni e ben lubrificato, deve consumare olio. Basti pensare che il lubrificante arriva fino alla parte superiore del cilindri, in prossimità della camera di combustione dove la temperatura » elevatissima, e dove quindi una piccola parte dell'olio stesso viene inevitabilmente bruciata. In sostanza, un motore correttamente lubrificato consuma olio, s,a pure in limiti molto modesti E tale consumo, evitando appunto il logorio per abrasione delle parti a contatto e dotate di movimento reciproco, è ii prezzo che si paga pettina efficace protezione del motore. Ma fino a quale misura il fenomeno del consumo di lubrificante si devo ritenere normale? Non esiste una vera e propria legge per analizzare e valutare il consumo di olio, essendo esso in relazione a s> ariati fattori, quali ad esempio le condizioni gene-ai! del motore (quando I logorìo è accentuato, e i cilindri ovalizzati con conseguente trafilaggio dei gas d' combustione nella coppa, il consumo di olio può essere considerevole) e la natura dei percorsi in prevalenza effettuati. A titolo orientativo, diremo che il consumo dell'olio tende ad aumentare marciando a forte e costante velocità ? anche in discesa, quando i: motore viene usato come freno ed avviene allora un'azione di pompaggio da parte degli stantuffi. Esiste un sistc-ma, piuttosto empirico ma sufficientemente indicativo per stabilire se il consumo è normale: quando il consumo I stesso è compreso tra un , quinto e un quarto del vaI loro della cilindrata ogni j mille chilometri significa | che si è largamente nei limiti del giusto Spieghiamoci con un esempio prendendo in considerazione una Fiat liliO: diremo che il suo consumo di lubrificante è normale se ogni mille chilometri di percorso è compreso tra un quinto e un quarto di 500 grammi - e cioè 120125 grammi. Ammettendo di non aggiungere lubrificante nella coppa per 3 mila chi¬ lometri. avremo tra un'aggiunta e l'altra un consumo minimo di circa 3B0 grammi chilometri e massimo di 4<X> grammi circa. Per una mecchina di 1100 crac avremo un consti- mo regolare se compreso tra 220 e 275 grammi ogni 1000 Riscontrando tali consu- mi, non ci si dovrà quindi per nulla preoccupare, per- che è appunto qi esto il se- gno di una regolare ed effi- cace lubrificazione tale da assicurare al motore una lunga vita, durante la quale i logorio interno sarà il mi- nimo possibile. Ferruccio Bernabò Ti do cinque a uno che la contravvenzione la fa lo stesso., (Stevenson)

Persone citate: Ferruccio Bernabò, Stevenson