L'Operazione Pluto fu condotta a termine all'insaputa dei servizi segreti tedeschi
L'Operazione Pluto fu condotta a termine all'insaputa dei servizi segreti tedeschi A VENT'ANNI DAL "GIORNO PIÙ" LUNGO 99 L'Operazione Pluto fu condotta a termine all'insaputa dei servizi segreti tedeschi Quando il 6 giugno 1944 le truppe alleate sbarcarono in Normandia, un gruppo di tecnici della BP iniziò a posare sul fondo della Manica un oleodotto che doveva collegare l'Inghilterra al Continente per rifornite di carburante i mezzi motorizzati americani, francesi e inglesi Londra, giugno. Lo sbarco di Normandia, vent'anni fa esatti, è stato certamente uno dei fatti de 1 cisivi della seconda guerra mondiale. E anche uno di quelli che più si sono prestati alla esemplificazione epica. Le forze in gioco erano tali, e così alta la posta, ohe tutto finiva per assumere aspetti omerici. Un libro cun film assai fortunati, «Il ; giorno più lungo >, hanno di i recente riportato davanti a tutti gli echi di quella impresa. I « rangers » americani | che attaccano la Pointe du ■ Hoc o Lord Lovat che avanza alla testa dei suoi com- ■■ mandos con Millin, il Buonai tore di cornamusa, sono im| magini impossibili da dimen' ticare. Al di là, però, dei fat' ti umani, dello scontro eroij co, lo sbarco di Normandia ■ na un suo sfondo tecnico che i assai spesso non viene valuI tato nella giusta misura e che j invece è stato determinante l per il successo finale. Uno I sfondo tecnico imperniato su I due idee che fecero dell'in vasione qualcosa dalle ca| ratteristiche uniche nella stoI ria militare: vogliamo dire ì i due porti artificiali e l'oleoj dotto sotto la Manica. I porti artificiali 1 porti artificiali - « Mulberriesi in codice — erano composti di grandi cassoni galleggianti che facevano ila frangiflutti. Uno andò distrutto dalla violenza di ima tempesta e i suoi elementi furono itilizzatl per rafforzare l'altro «Mulberry» posto davanti ad Arromanches. Uno solo, ma che diede un contributo enorme allo sbarco dei materiali alleati nell'attesa che fosse conquistato un porto capace di accogliere ie navi. La seconda « idea s>, l'oleodotto sotto la Manica, appare subito assai più romanzesca e appartiene alla categoria dei « segreti meglio custoditi ;> di tutta la guerra. L'oleodotto si chiamava PLUTO che non era soltanto un nome convenzionale, ma era la sigla composta dalle iniziali di Pipe Line Under The Ocean, ossia oleodotto sotto l'oceano. Non entrò in l'unzione il primo giorno dell'invasione, ma ne assicurò il successo più tardi quando si ebbero le inevitabili fasi critiche. La preparazione era stata lunga e laboriosa. L'idea era nata da un colloquio fra l'ammiraglio Mountbatten, capo delle operazioni combinate inglesi, e George Lloyd, segretario per il petrolio. A sua volta George Lloyd ne parlò con Sir William Fraser, consigliere onorario per il petrolio al Ministero della Guerra britannico e questi, infine, pose il problema ad A.C. Hartley, ingegnere capo della compagnia petrolifera AngloIranian Oil Company (AIOC) l'attuale BP. La prova dei cavi Hartley tradusse l'idea In concreto. Era ovvio che non si potesse pensare a un oleodotto con tubi normali. L'ingegnere pensò invece a una specie di cavo telegrafico sottomarino, vuoto all'interno e rinforzato per sopportare le alte pressioni. Un cavo de! genere però non esisteva e Hartley chiese consiglio al dottor Wright, direttore generale della Siemens: in quindici giorni ebbe a disposizione duecento metri di cavo che fu provato nel Tamigi. Andava bene, si trattava di perfezionare il sistema e i mezzi. Intanto al nome PLUTO, che comprendeva l'intero programma, si aggiungeva un'altra sigla per denominare il cavo e cioè HAIS dalle iniziali di Hartley, Anglo-Iranian e Siemens. Il cavo, che aveva un diametro di cinque centimetri, fu provato in condizioni più < pesanti », nel Canale di Bristol, su una lunghezza di cinquanta chilometri e a partire dal 28 dicembre 1942 portò petrolio per 18 mesi dalla raffineria di Llandarcy fino alla baia di Watermouth nel North Devon. Intanto era stato messo a punto un cavo di diametro maggiore, sette centimetri e mezzo, che pesava 65 tonnellate ogni miglio, cioè 1800 metri. E questo fu collaudato nel Solent e dichiarato « abile > a fungere da oleodotto definitivo attraverso la Manica — dall'Inghilterra alla Francia — quando si fosse dato mano allo sbarco di Normandia. A Sandown Bay, isola di Wight, e a Dungéness furono sistemate due potenti stazioni di pompaggio camuffate sotto bungalow in rovina. Neppure i ricognitori della RAF riuscirono a fotografarle, eppure le cercava¬ no deliberatamente per vedure quanto valeva in realtà il camuffamento.
Persone citate: George Lloyd, Hartley, Lord Lovat, Mountbatten, Wight, William Fraser, Wright
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