Mosca già in rotta con Pechino è allarmata dall' «eresia» romena di Enzo Bettiza

Mosca già in rotta con Pechino è allarmata dall' «eresia» romena Bucarest vuole l'indipendenza daiS Urss Mosca già in rotta con Pechino è allarmata dall' «eresia» romena La Pravda scrive: «La minaccia di una frattura nel movimento comunista è una realtà di cui dobbiamo renderci conto» - Sforzi per mantenere l'unità dei «satelliti» - Le Izvestia propongono di costituire un organismo stabile di consultazione, simile al Cominform (Dal nostro corrispondente) Mosca, 5 giugno. Sullo sfondo di un inten- nissimo lavorio diplomatico.tramato da incontri ormai quasi ininterrotti fra i dirigenti sovietici e quelli degli altri Paesi e partiti comunisti, Mosca sancisce perentoriamente ormai la spaccatura del blocco socialista, tira le redini per la conferenza, lascia meno spazio al gioco dei « neutrali » fra la Cina e la Russia e lancia il rimprovero di «pessimismo» verso « certuni » che sembrano accettare passivamente la vittoria del « nazionalismo » sul comunismo. Le ^Izvestia» stasera dicono testualmente: « In seguito alla situazione venutasi a formare in seno alla comunità socialista, c'è chi sì lascia affliggere dal pessimismo ed è pronto ad ammettere la vittoria del nazionalismo rxl comunismo: tale versione viene copiosamente sostenuta dagli ideologìa capitalisti. Ma non c'è motivo per tali profezie ». Questa frase sibillina sembra voler colpire, al di là della Cina, l'indipendentismo nazionale che i rumeni, spinti soprattutto da ragioni economiche, e cioè dalla insoddisfazione delle loro relazioni coi Paesi del Comecon, stanno ostentando negli ultimi tempi. La visita della missione rumena, guidata da Stoika, viene nominata solo di sfuggita e nel modo più secco dalla stampa russa. Il partito comunista rumeno non figurava nel recente bilancio del « Kommunist », organo teorico del Pcus, riguardante i partiti favorevoli a Mosca. Sempre nel contesto russorumeno si inserisce una frase pronunciata in Corea da Liu Sciao-sci, presidente della Repubblica cinese, che le « Izvestia », non a caso citano polemicamente: «Le relazioni fra i Paesi del Co mecon non fanno altro < '/etrasferire il tipo di rnla-io-ni riiifetiti fra i Pneii rn ' „. . ,.' . pitatistl, a quelli socialisti ».I cinesi, facendo l'allusione e i russi riportandola, pensano sia gli uni che gli altri alla periferica eresia rumena, che va sempre più accentuandosi e provocando profonda irritazione a MoscaT conflitti, le diversità ele divergenze, nella scia degrande conflitto cino-sovie-tico, tendono a moltiplicar-si e ad atomizzarsi naziona-listicamente in un'infinità di posizioni particolari. LeIzvestia » lanciano perciòla proposta, stasera, dellanecessità di formare un or-gano stabile di consultazione fra Paesi e partiti comunisti; vien fatto di pensare ai defunti Comintern e Cominform. Secondo il giornale dAgiubei, « forse sarebbe opport.itno creare conferenzeperiodiche dei ministri dePaesi socialisti», in mododa coordinare meglio la co-mune attività politica edeconomica degli Stati inse-riti nella zona d'influenzasovietica. Quanto alla zonad'influenza cinese. Mosca laj. . , . da ormai per perduta e nonlascia più nessuna illusionea coloro che, come gli italiane i polacchi e i rumenicontinuano a sperare nelcompromesso. T _ . . ., La « Pravda > infornache «.la minaccia di unarottura è una realtà di cuil movimento comunista deve rendersi conto »' le <•< Izve rcnaersi tonr.o», te , lz VOStia» rincalzano: «AttU-almente, in seno alla comunità socialista due linee conibattono una contro l'altra... . una nazionalista, sostenutadal partito comunista cinese e da alcuni altri partitche la seguono, e una inter... ' . , , nazionalista, sostenuta daPcus e dalla maggioranzadei partiti comunisti ». Mosca non prevede la flnedella «tenace e, a quantopare, duratura lotta». Tale lotta non deve limitarsa platoniche dichiaraziondi dissenso nei confrontdello scisma maoista. Oggche «il nazionalismo è dirnnfntn il neri'-olo nrincinaventato U peri 010 priìicipule per la comunità socialista», la lotta va impostata•su un piano concreto e at«vo: nella sostanza Moscavuole dire che bisogna convocare la conferenza, condannare una volta per tutt, ,,. j. , • la Cina e dichiarare guerraiperta a tutte le correntfilo-cinesi nel mondo oper.'inti sia all'esterno che ail'intorno rloi singoli partiti1 interno dei singoli partitiE' SU tale sfondo di ri gjda intransigenza tattica che la catena delle consultazioni dirette con i comunisti di ogni Paese prose- dal membro del Politburo, Grigorov, ed è stata ricevuta stasera al massimo livello dal capo dello Stato Brezhnev, da Suslov, Iliciov e Podgorni; nello stesso giorno Suslov ha ricevuto il segretario generale del partito comunista inglese John Gollan; è sempre atteso l'arrivo di un'« alta personalità » del partito comunista italiano. Enzo Bettiza gue febbrilmente a Mosca. Il rumeno Stoika e Ulbricht sono sempre in Russia; ieri, su invito del Pcus, è arrivata una delegazione comunista bulgara guidata

Persone citate: Grigorov, Iliciov, John Gollan, Ulbricht