Defilippis e Maurer prevedono un arrivo in volata a Pinerolo

Defilippis e Maurer prevedono un arrivo in volata a Pinerolo B due cielisti itoti ti «.«con do no le speranze di vtttorict Defilippis e Maurer prevedono un arrivo in volata a Pinerolo Soltanto il torinese e l'elvetico hanno accettato di fare un pronostico sulla corsa odierna • Ieri, alla partenza da Alessandria, Anquetil aveva indicato il compagno di squadra Lute quale favorito per il successo di tappa (Dal nostro inviato speciale) Cuneo, 4 giugno. Bisognerebbe, almeno ogni tanto, dare ascolto ad Anquetil, bisognerebbe starlo a sentire quando, alla partenza delle tappe, si diverte a l'are pronostici. Perché il campione francese, interpellato stamattina da un collega che voleva un nome, un nome soltanto da inserire nella scheda dei pronostici del Giro, disse: «Grain». Poi Anquetil ci pensò su un attimo ed andò a cercare il nostro amico. < Guardi — lo informò con gentilezza — che forse mi sono sbagliato. Al posto di Grain, inetta Lute ». Proprio Lute, quel Lute, che cinque ore dopo, doveva facilmente imporsi nella volata sul traguardo di Cuneo. Ma chi è, Lute? li' un olandese grande e grosso, con l'aspetto pacifico di tutti gli uomini grandi e grossi. Ha ventitré anni, di nome si chiama Cees, da dilettante ha conquistato cinquanta successi, né uno di più né uno di meno. Lute al particolare ci tiene, si vede che è un tipo ordinato nelle sue faccende. Cinquanta, ma avrebbero potuto esser anche di più se, nel 1962, Lute non fosse rovinosamente caduto in corsa, conciandosi male un ginocchio. Lo operarono, fu costretto a sospendere l'attività per una intera stagione Quest'anno decise di passar professionista e, al momento di sistemarsi presso una squadra, il suo connazionale Geldermans, gregario di lusso di Anquetil, lo raccomandò a Jacques. Il normanno ascoltò la segnalazione, però il posto non c'era, presso la Saint-Raphael il numero consentito di atleti stranieri già era coperto. Niente da fare — pareva. E invece un terzo olandese, Hugens, lasciò la compagine di Anquetil, Lute fu sistemato. E Jacques, adesso, si frega le mani, si è trovato un aiutante prezioso, ricco di buona volontà ed anche capace di vincere. Ieri, Anquetil è stato lasciato tranquillo a curarsi per strada il polso sofferente, oggi, sulla rampa di Castino, Balmamion, ad un paio di riprése, è balzato al comando del gruppo, aumentando il ritmo della corsa. Dice stasera Balmamion: « Io sono sempre della stessa idea, sostengo cioè che sarà la Cunuo-Pinerolo a decidere. Ma oggi ho provato lo stesso, se ini trovavo qualcuno accanto, disposto a i darmi una mano, si poteva ! anche saggiare, con venti| quattr'ore di anticipo, il grado di resistenza di Anquetil. I Nessuno mi è sembrato entu! siasta dell'iniziativa ed allora mi sono calmato subito, perché dovevo proprio io sciupare le forze? Del resto, l'appuntamento è a Pinerolo, è a quel traguardo che non bisogna mancare » S'intrecciano gli interrogativi nell'ansia della vigilia, ma è inutile cercar di strappare dichiarazioni ai protagonisti della corsa Li aspetta una tappa durissima e slibrante, lunga 254 chilometri e con cinque colli messi in fila, il Maddalena (alto metri 1996) al chilometro 65, il Vars (metri 2111) al chilometro 97. l'Izoard (metri 2360) al chilometro 14S, il Monginevro (metri 1S54) al chilometro 181 ed il Sestriere (metri 2033) al chilometro 201, a cinquantadue chilometri dallo striscione d'arrivo. Di fronte ad una simile prova che terrà impegnati gli atleti per dieci ore consecutive, nessuno si perde in previsioni. Anquetil, all'apparenza è il più sereno, la sua tattica, lino qui, ha dato ottimi frutti. Il francese è deciso a difendersi, e dev'essere davvero convinto di poter riuscire a conservare la Maglia rosa sino a! traguardo tinaie. Più turbati paiono gli altri, i ragazzi italiani che hanno il compito di attaccare. Sanno di doverlo fare, sanno di aver contratto una specie di impegno con tutti i tifosi. Ma non si sbilanciano. Il silenzio, stasera, è di rigore. O meglio, sono due soltanto i ciclisti disposti ad uscir dalle dichiarazioni vaghe ed imprecise, due soltanto, lo svizzero Maurer e Defilippis. E' una coppia che non nasconde i suoi piani. Maurer e Defilippis non credono nell'impresa isolata, credono anzi che. allo stadio di Pinerolo, irromperà a disputarsi la vittoria un plotone di cinque, dieci uomini insieme, forse anche di più. E Maurer e Defilippis scommetto- i no che vinceranno, sulla j « roulette » della corsa gio- I cano il proprio numero: vo- i gliono trionfare, sia uno che | l'altro, sul traguardo più ambito. Peccato, per quanto ri- ì guarda Defilippis, che stasera Nino abbia preso a tossire con una certa insistenza. « E' un principio di bronchite », sostiene il torinese ila non si arrende. Lo sorregge il ricordo di un giorno lontano, il ricordo d'uno stadio gremito — lo stadio di Torino —, 80 mila persone ad urlare la loro gioia. Erano tutti felici, Defilippis quel giorno aveva vinto la tappa del Tour che era passata sulle Alpi e l'ultimo colle era stato, guarda il caso, propr'O, il colle del Sestriere. Gigi Boccacini