L'America ha concesso reattori atomici alla Romania di Enzo Bettiza

L'America ha concesso reattori atomici alla Romania L'annuncio di un diplomatico di Bucarest a Mosca L'America ha concesso reattori atomici alla Romania Le apparecchiature potrebbero anche servire alla produzione di bombe atomiche: una commissione internazionale controllerà "in loco" che siano usate solo per scopi pacifici (Dal nostro corrispondente) Alosca, 2 giugno. Un alto funzionario diplomatico rumeno, parlando con i corrispondenti italiani che si trovavano all' ambasciata d'Italia stasera in occasione della festa, nazionale del 2 giugno, ha. praticamente confermato che gli americani hanno deciso di dare alla Romania alcuni reattori atomici Egli ha lasciato intendere che negoziati sono in corso a Washington. La trattativa sarebbe ormai entrata in una fase inoltrata. Non si tratte- rebbe piti di discutere dell'acquisto dei reattori, ma di met-tere a punto la questione tecnica riguard 'te la composizione della commissione dcontrollo die, secondo glamericani, dovrebbe garantirel'uso pacifico dei reattori ecomprendere anche esperiamericani. Gli Stati Uniti fornirebberoalla Romania reattori atomici di potenza, non sperimcntali, capaci cioè di produrrea scopo pacifico i materialfìssili necessari alla disintegrazione dell'atomo I negoziati sarebbero stati laboriosiGli Stati Uniti, pur di venire incontro all'autonomismo economico dei rumeni, die si troiano in dissidio con la politica del Comecon e della € suddivisione internazionale del lavoro * tra i paesi socialistiavrebbero deciso di chiudereun occhio sulla famosa leggeche vieta al governo america»io di vendere materiali stralegici agli Stati comunisti. L'accordo, se verrà fatto, sarà estremamente importante dal punto di vista politico. Innanzi tutto fisserà un precedente finora controverso e sempre rifiutalo da uno Stato comunista: quello dell'ispezione territoriale in loco da parte di una commissione internazionale di controllo. Secondariamente le due parti starebbero studiando la possibilità di una assistenza tecnico ■ scientifica continuata che dovrebbe lJarailtire ai rumeni la possibilità di ottenere dagli Stati Unitmateriali e pezzi di ricambio per i reattori: si verrebbe vosi a creare un vincolo economico-tecnico permanente tra Washington e Bucarest Che il tatto avvenga nel mot)teii(o in cui min delegazioncrumena, guidata dal segretariodel Politburó, Stoiìca. si trovacontcmporaneamente in Bus-via senza concludere nulla dtsoncreto almeno finora, ne aumenta il significato. La missione Stoilta, alla luce delle ben più decisive trattative che ilstro connazionale Gaston-Mar- tin ha condotto a Washlngton, si spiega come un atto essenztalmente volto a spiegare ai russi le ragioni die oggi spingono la Romania su posizioni opposte alla politica del comecon patrocinata da Mosca, , rumeni sono giunti qui per (Ur„ flj russj che non intendo. n0 paccettare nessun diktat economJCO. Bucarest ffioCQ> con prudenza, nei confronti di Mosca, la carta cinese per con¬ durre veTQ< CQn esSQ in pra tjca una politica estera di dc stra, assai più vicina al revisionismo titoista che all'estremismo maoista. E' il punto paradossale della situazione. Finora l'unico commento sovietico ai sondaggi rumeni in America è rappresentato da una nota laconica emessa stasera dalla Tass. Vi si dice che americani e rumeni «hanno raggiunto un'intesa su un certo numero di questioni economico-commerciali ». E' una vittoria della politica mobile verso i paesi dell'Est, iniziata da Kennedy e proseguita oggi con sagacia da Johnson. Enzo Bettiza

Persone citate: Johnson, Kennedy