LE INFINITE MERAVIGLIE DELLA NATURA VIVENTE

LE INFINITE MERAVIGLIE DELLA NATURA VIVENTE LE INFINITE MERAVIGLIE DELLA NATURA VIVENTE L'armadillo corazzato, ultimo superstite d'un mondo scomparso da migliaia d'anni Sono animali di piccola faglia (al massimo un metro di lunghezza, senza la coda) - Vivono soltanto nel Suclamerica Caso singolare Ira i mammiferi, il loro corpo è protetto da un vero scheletro esterno formato da piccole piastre ossiti, cate rivestile da uno strato corneo - Quando sono aggrediti, si difendono avvolgendosi su se stessi come una palla All'epoca in cui l'uomo fece la sua comparsa sulla terra, simili mammiferi ne popolavano la superficie, creature ili dimensioni gigantesche o ricoperte da potenti corazze che dovevano incutere timore e soggezione al nudo e indifeso abitatore delle caverne. Poi, con l'andar dei secoli, i mastodonti- ci Megateri, alti fino a sette metri, si estimerò e i grossi mammiferi corazzati, come i Gliptodonti che abitavano alcune regioni dell'America meridionale, scomparvero. La grande mole, le potenti corazze di questi mammiferi, di cui oggi ammiriamo suggestive ricostruzioni, non erano state di vantaggio ai loro possessori, ma piuttosto d'impaccio e, per la legge darwiniana della sopravvivenza del più adatto, avevano finito per rendere quegli animali inadatti all'ambiente in cui vivevano e per contribuire alla loro definitiva scomparsa. Gli Sdentati, cui quelle forme appartenevano, sono oggi una sparuta schiera di mammiferi, di proporzioni molto più modeste di quelle dei loro progenitori, ma di aspetto non meno singolare. Il nome di Sdentati fa pensare che si tratti di animali privi di denti, ma non è cosi. Alcuni soltanto sono sdentati nel vero senso della parola, altri invece posseggono una dentatura un po' sui generis: denti simili per aspetto ai nostri molari, ma non certo altrettanto robusti, anzi debolissimi al punto da non poter servire nemmeno per la masticazione Tra gli Sdentati, quelli che più ricordano la fantastica sagoma dei Gliptodonti, sia pure in iseala ridotta, sono senza dubbio gli Armadilli. Sparsi in tutta l'America meridionale, dallo stretto di Panama alle pampas argentine, questi singolari mammiferi abitano anche il Messico, il l'exas, lo Stato di Oklahoma e la Louisiana e vivono la loro difficile esistenza, osteggiati da molti nemici e dall'uomo, nelle savane aperte e pianeggianti e anche in zone montane a considerevole altezza. Hanno un musetto appuntito sormontato da due orecchie lunghe rivolte all'insù e il capo protetto da uno scudo cefalico, ma corazzato è tutto il corpo, ricoperto da un carapace di piccole ossa rivestite da uno strato corneo, e L'armadillo dalle nove fasce (Dasypus novemeinctus), la specie più diffusa in America, ha nove anelli articolati che costituiscono la parte centrale della corazza separate dalla pelle. Sul dorso la corazza presenta un certo numero di fasce trasversali distinte, o anelli, diverse nelle diverse specie. Se sorpreso da un avversario, l'animale è capace di avvolgersi completamente su se stesso, come ima palla. Ma, nonostante l'apparenza, l'arma di difesa più efficace dell'armadillo non è la corazza. E' invece la insuperabile abilità di scavare in men che non si dica una buca nel terreno per nascondersi alla vista dei suoi inseguitori. Per questo motivo, l'animale preferisce i terreni poco consistenti, dove gli riesce agevole scavare con le zampe anteriori, fornite di grossi unghioni, le sue buche di salvezza; in queste buche l'armadillo trascorre la maggior parte delle ore diurne, durante le quali non è prudente per lui circolare all'aperto. I lupi, le volpi sciacallo, i grandi felini e, last not least, l'uomo, sono sempre in agguato, pronti a raggiungerlo e a ucciderlo e non c'è corazza che possa salvarlo. Anzi si direbbe che la corazza gli sia di peso e d'impaccio, a giudicare dalla sua andatura goffa e inceppata. Lo si considera un essere tardo, dai sensi ottusi e dalla scarsa intelligenza, ma la sua unica possibilità di sopravvivenza consiste nel nascondersi e di questo sembra essere ben conscio, perche, nonostante la presunta ottusità dei sensi, percepisce chiaramente l'imminenza del pericolo e la paura lo fa divntare velocissimo, fulmineo aadirittura. Si sono visti armadilli scavare buche ben profonde (circa due metri) in pochi secondi d'orologio ed è davvero un record di abilità, se si pensa che non sempre il terreno si adatta ad un simile genere di scavo. Come tutti gli animali ?iotturni, anche gli armadilli escono all'aperto all'imbrunire e li si vede allora fiutare i cespugli con un atteggiamento che ricorda quello dei maialetti che grufolano tra i rifiuti. Mangia¬ no cibo piuttosto tenero che non richiede masticazione, come frutta cadute, animali in putrefazione, ma soprattutto insetti e la lingua lunga e vischiosa, simile a quel¬ la, del formichiere, li aiuta a snidare formiche e termiti dai loro nidi. Spesso anzi le tane dell'armadillo vengono scavate in prossimità dei t"rmitai o dei formicai, per avere un magazzino viveri a portata di mano. Nella riproduzione, l'armadillo si comporta in maniera assai singolare. Da un solo uovo si sviluppano infatti quattro feti per quel fenomeno piuttosto raro nolo col nome di <poliembrionia». Nel periodo compreso tra febbraio ed aprile nascono i piccoli, sempre in numero di quattro e sempre dello stesso sesso. La. madre se li tiene amorevolmente nella tana per alcune settimane, fino a che la corazza, che è dapprima molle e delicata, non si rassodi ed acquisti una certa consistenza. Solo allora i piccoli incominciano a seguire timidamente la madre nelle scorribande notturne. Poi man mano crescono, lo scudo diventa, robusto, i giovani armadilli sono in grado di bastare a se stessi e possono avventurarsi per il mondo incontro al loro destino. Destino quasi sempre tragico, perché il nemico è in agguato e il più. astuto e più temibile dei nemici è naturalmente l'uomo che gli dà la caccia aiutato dal fiuto dei cani. La carne dell'armadillo è commestibile e chi l'ha mangiata assicura che abbia sapore eccellente e con la corazza si fabbricano piccoli oggetti di vario genere. Anche l'esistenza dell'armadillo è dunque seriamente minacciata, come quella di altri mammiferi, e forse col passare dei secoli anche questa specie è destinata a scomparire. Isabella L. Coifmann della Stazione biologica di Napoli

Persone citate: Coifmann

Luoghi citati: America, Louisiana, Messico, Napoli, Oklahoma, Panama