Studiate un oggetto vuol dire «alterarlo»

Studiate un oggetto vuol dire «alterarlo» Studiate un oggetto vuol dire «alterarlo» L'atto stesso di esaminare reca con sé un processo di « contaminazione » Dal principio d'incertezza di Heisenberg, valido per la fisica subatomica, alla conservazione dei monumenti archeologici - Alcuni problemi concreti Il guasto che qua e là, in Italia, si porta ai luoghi che ospitano vestigia insigni di età passate (Paolo Monelli ne ha scritto acco, rate, indignate proteste su questo giornale) ci fa venire in mente (ci sia perdonata la stranezza del raffronto) il principio d'incertezza, enunciato dal fisico tedesco W. Heisenberg: se' condo il quale principio, se si appunta l'attenzione su di un oggetto, se lo si vuole osservar da vicino o lo si vuole misurare, in qualche guisa lo si modifica; che se si vuole conservarlo esattamente com'è, bisogna rinunciare a guardarlo, a conoscerlo. ' E' doveroso aggiungere subito che gli oggetti cui si riferisce il fisico tedesco, sono elettroni o altre particelle elementari, non di, rettamente osservabili con i sensi, ma che si rivelano appunto con artifizi che ne modificano lo stato naturale: le particelle non sono monumenti antichi e perciò noi siamo ben consapevoli della debolezza intrinseca dell'analogia. Sta il fatto però che mo numenti e documenti delle età passate sono potuti ' giungere fino a noi, attraverso i millenni, solo per che sono stati tenuti lontani dalla curiosità e vicinanza degli uomini: o perché sepolti a bell'apposta in necropoli (come a Spina); o perché invasi dal deserto (come in tanti luoghi del i Medio Oriente); o perché coperti di ceneri e lapilli (come a Pompei); o infine per l'insalubrità dei luoghi (alla zanzara della malaria, ormai debellata, si deve la permanenza dei templi di Paestum). La vicinanza di insediamenti umani, la facilità di accesso, sono elementi di demolizione di quei monu menti; perché gli uomini in generale, sono capaci di tutto fuor che di lasciar le cose come stanno: e un an tico monumento, un tempio comunque solenne, è, per l'aspetto fisico, l'equivalen te di una cava di pietra, utile per costruire case vi cine. Né il turismo di massa sembra favorire religiosi rispetti: quando si vedono le turbe di visitatori, spar pagliarsi tra le rovine; al , cuni bensì attenti e ammi rati : ma altri portandosi appresso miaulanti radioline a transistor, o cercare subito i luoghi per fotografie suggestive (delle proprie persone); e gli innamorati . appartarsi e le mamme pre murose far acquattare i bambini dietro i muriccioli e le colonne: profanazioni innocenti comunque rispetto a quelle che sanno per petrare albergatori, co struttoli edili, impienditori in genere. Tuttavia, agli effetti del summenzionato principio non va dimenticata l'opera, pur preziosa, anzi insosti tuibile ai fini della cultura, degli archeologi. Gli scavi * mentre portano alla luce le parti sepolte, debbono pur accomodarle con restauri e puntelli: se si vuole salva re un tetto, si deve preparare un sostegno, se c'è da rizzare una colonna abbattuta o un colonnato si deve sovente ricostruirne la ba se. Si pone anche qui il dilemma sopra accennato: se si vuol conoscere e far conoscere (come si fa con gli scavi), non si conserva: se ' si conserva non si conosce. Il che sembra essere dimostrato in maniera esemplare dalle pitture pompeiane, le quali, venute alla luce, dopo la sicura custodia entro la terra, hanno dovuto essere tosto coperte con teli o con scuri; e lasciate sogguardare appena ai visitatori, affinché quella luce la cui assenza millenaria ne ha permesso la conservazione, non le distrugga nel volger di poche stagioni. E' già stato notato che, anche in altro campo, cioè nell'astronautica, ci sono preoccupazioni riguardanti Cinque tracciati per un nuovo canale tra gli oceani Atlantico e Pacifico: 1) Tehuantepec; 2) Greytown - Salinas Bay; 3) San Blas; 4) Sasardi - Morti; 5) Atsato - Truando «Linguaggi perduti»: come furono decifrate e interpretale le antiche scritture (Egizi, Persiani, Babilonesi, Ittiti...) - Un fascicolo di « Scuola e città » dedicato all'educazione sessuale Gli storzi che più d'uno studioso fece In tempi passati, per risalire, dalla presente molteplicità dei linguaggi la migliaia essi si contano), a un'ipotetica lingua primordiale, dalla quale, per successive diramazioni, sarebbero derivate tutte le altre, sono stati abbandonati: soprattutto per l'arbitrarietà dell'assunto (che questa «lingua madre» sia davvero esistita); in secondo luogo perché le nuove scoperte sull'antichità dell'uomo (ogni nuovo reperto antropologico sembra farne risalire le origini sempre più addietro), rendono disperata questa ricerca a ritroso. Al che si aggiunge la difficoltà che, mentre il linguag¬ gio parlato è antico quanto la specie umana, quello scritto, cui debbono attenersi gli studiosi è molto recente (dl pochi millenni in addietro), e che, per maggior disperazione, ì due tipi di linguaggi hanno temperamenti diversi: la lingua parlata è mobile mutevole, pronta ad accogliere le novità; quella scritta è conservatrice (la scrittura fu inventata per conservare il discorso); e un parallelismo tra le due non è mai perfetto, neanche fra le lingue viventi: valga l'esempio dell'inglese Alla relativa conservabilità del linguaggio scritto si deve che a noi siano pervenute su papiri, tavolette d'argilla o di legno pareli di monu menti, palazzi, lastre, tombe le scritture di \an popoli; Anno 98 - Numero 127 LA STAMPA Venerdì 29 Maggio 1964 11

Persone citate: Heisenberg, Paolo Monelli, Persiani, Salinas, Spina

Luoghi citati: Italia, Medio Oriente, Pompei