Il «pilota di Hiroshima»

Il «pilota di Hiroshima» Eroe tormentato dal rimorso o pazzo criminaìeì Il «pilota di Hiroshima» II filosofo Giinther Anders difende il «mito» in una Lettera al Direttore l Il giornalista americano William B. Huie ha pubblicato, sotto il titolo II pilota di Hiroshima, un'inchiesta che distrugge il « mito » dell'ex maggiore Claude R. Eatherly. L'aviatore Usa è noto in tutto il mondo come il pilota annientato dal rimorso per aver lanciato sulla città giapponese la prima atomica; conscio della sua colpa, che nessuna legge punisce, egli avrebbe cercato di espiarla nel solo modo che gli era possibile: facendosi arrestare per reati comuni, furti, rapine, assegni a vuoto. Eatherly sarebbe trattenuto in manicomio per «ragioni di Stato». Huie dimostra che: 1) Eatherly è uno schizofrenico, non torturato dai rimorsi, ma depresso perché — non avendo svolto un compito di primo piano nell'attacco su Hiroshima — non ottenne alcuna celebrità; 2) il manicomio lo ha salvato dalla pena meritata con reati comuni; S) il rimdmPnpfalap—tobsrcèss(pMctdigsla«miro» di Eatherly, sorto per bcaso, è una creazione di scrit- |sfori tormentati dall'incubo nucleare. «La, Stampa» ha parlato dell'inchiesta di Huie il 1° maggio scorso. Il filosofo austriaco Giinther Anders, che ha pubblicato il suo epistolario con Eatherly, ed al «pilota di Hiroshima» ha dedicato due libri importanti (Essere o non essere e La coscienza al bando, edifi da Einaudi), risponde — con questa lettera a «La Stampa» — alle tesi di Huie. «Signor Direttore, 1) Anche se Huie ragione; anche avesse se Eatherly non fosse che un piccolo impostore, e avesse fatto ricorso alla versione del pentimento .solo ad imitazione della leg'genda diffusa su di lui dalla pbrtdtitelulavsJdaerpstdmil rivista Newsweeh mann, il tono e la mentalità del suo libro sarebbero ugualmente diabolici e meschini. Poiché esso tende a suscitare nel lettore un piacere maligno per il fatto (per il presunto fatto) che l'immagine consolante dell'uomo che non si dà pace per la catastrofe che ha — indirettamente — contribuito a provocare, non esisterebbe nella realtà; e per cui tutto sarebbe, quindi, di nuovo in regola. 2) Ma le cose non stanno così; e l'affermazione di Huie è falsa. Conosco Eatherly non solo dalle sue lettere, e non solo dalla sua autobiografia (inedita), ma lo conosco anche personalmente. A Città di Messico, quando ho parlato con lui di Hiroshima, ho potuto assistere alla ripetizione del suo tracollo psichico. Huie ignora, naturalmente, ogni testimonianza di questo tipo. 3) Anche se fosse vero che la reazione di Eatherly al bombardamento di Hiroshima si fosse manifestata solo dò- po anni, ciò non significherebbe nulla contro la sua sincerità e contro la posizione attuale di Eatherly. Huie, evidentemente, non ha mai sentito parlare di « periodi di latenza ». Con quanta tenacia e risolutezza Eatherly difenda ora la sua posizione, si è potuto vedere, fra l'altro, dalla trasmissione televisiva « Brinkley Journal » del 10 ottobre 1962, dove si è presentato insieme ad altri aviatori di Hiroshima ed è stato il solo ad esprimere la sua ferma volontà di non partecipare mal più a nulla di simile. Con ammirevole accuratezza, Huie si è guardato bene dal riferire questo fatto, come pure molti altri, mentre il libro abbonda dì partico- e da Well-| Iari indiscreti completamente estranei alla questione e destinati a suscitare nel lettore il piacere dello scandalo. 4) Eatuerly non ha mai affermato di aver bombardato Hiroshima. Il resoconto della sua missione meteorologica, addotto a prova della «leggenda» che sarebbe stata divulgata da Anders e da Jungle, coincide perfettamente con la versione data dallo stesso Eatherly della propria « missione Hiroshima » e riportata nella lettera 42 della nostra corrispondenza. 5) Anche l'autore Huie deve essere presentato nella giusta luce. Egli era un esponente significativo del maccartysmo, nella sua qualità di redattore capo della rivista notoriamente reazionaria .4?nerican Mercuri/. Basti dire che, in questa sede, ebbe a definire Acheson un agente al soldo di Stalin. Quando la rivista venne a trovarsi in difficoltà, egli si servi, per il suo finanziamento, di Maguire, che il Time Magazine dell'» dicembre 1952 definiva « uno dei peggiori antisemiti americani, sovvenzionatore di numerose organizzazioni dichiarate fasciste dal ministro della Giustizia americano ». Inoltre Huie è, com'è noto, un portavoce dell' Aviazione nella contesa fra le varie «branches» delle forze armate americane. Il suo libro The Case Against the Admirals è una perorazione a favore di un impiego preventivo-aggressivo delle forze aeree. Una confutazione più completa del libro di Huie, e una ampia analisi di tutto il caso, usciranno nell'autunno di quest'anno, in forma di libro, presso l'editore Rowohlt di Amburgo». Giinther Anders

Persone citate: Acheson, Brinkley, Claude R. Eatherly, Einaudi, Iari, Jungle, Maguire, Stalin, Well, William B. Huie

Luoghi citati: Amburgo, Hiroshima