Scoperto il rapitore della signora Dassault è un pericoloso bandito autore di vari «colpi»

Scoperto il rapitore della signora Dassault è un pericoloso bandito autore di vari «colpi» Il misterioso capo della banda ha 37 anni e si chiama Casanova Scoperto il rapitore della signora Dassault è un pericoloso bandito autore di vari «colpi» E' un ex fattorino del settimanale « Jours de France » di cui è proprietario il miliardario Dassault - Lo ha denunciato uno dei complici arrestati ; ricercato dall'Interpol (Dal nostro corrispondente) Parigi, 26 maggio. Dominique, o Gustave, come era stato chiamalo finora il misterioso capo della banda che nella notte fra venerdì e sabato rapi la moglie del miliardario Dassault, è stato identificato: si tratta di Jean-Jac ques Casanova, un delinquen te còrso di 37 anni che la polizia considera pericolosissimo capace di qualsiasi delitto. E stato uno dei tre arrestati, il giovane Mathieu Costa a farne il nome. Casanova è stato per tre anni, dal 1958 al 1961. fattori no del settimanale Jours de France, di cui è proprietario Marcel Dassault, direttore l'ex deputato di t'estrema destra Guillain de Benouville e amministratore il fratello della signora Dassault. Questo spiega perché il bandito, parlando con la sua vìttima quando essa era prigioniera nella fattoria di Viller-sous-Saint-Leu, le disse di conoscere suo fvatel lo. La coincidenza è curiosa anche per un'altra circostan za: fu, infatti Guillain de Be nouville che la famiglia Dassault inviò precipitosamente sabato in Svizzera (per trattare il prezzo del riscatto dell'anziana signora. Marcel Dassault era dunque già al corrente della parte avuta dall'ex fattorino di Jours de France nell'impresa criminale* Sapeva che il bandito e i suoi complici avevano agito per conto dell'Oas, nel qual caso non sarebbe stato difficile a de Benouville stabilire i contatti, dati i suoi vecchi legami con gli attivisti del colonialismo francese in Algeria r Sono eventualità che vanno considerate soltanto come ipotesi, smentite comunque dai principali interessati. Le loro smentite devono essere accolte però con una certa riserva; infatti, mentre finora la famiglia Dassault aveva sempre negalo che le fosse stata chiesta una somma per il riscatto, si viene all'improvviso a sapere che la richiesta invece ci fu e fu trasmessa subito dopo il rapimento della donna. Sabato mattina, infatti, Marcel Dassault ricevette una lettera impostata nei dintorni della Bastiglia, nella quale gli veniva chiesto di preparare 4 milioni di franchi (circa mezzo miliardo di lire) in biglietti di piccolo taglio. Seguivano i/recise istruzioni per la consegna della somma, delle quali non si conoscono i particolari. Per autenticare il messaggio, Madeleine Dassault aveva scritto alcune righe in calce, nelle quali affermava di essere in buona salute e invitava il marito ad aderire alle esigenze dei rapitori. La lettera era firmata «Commando 89», ciò che fece subito pensare ad una impresa diretta dall'Oas, Comunque stiano le cose, la figura di Jean-Jacques Casanova appare del tutto diversa da quella del gangster-#enfiluomo che era stata descritta da Madeleine Dassault. Non si tratta infatti d'una specie di Arsenio Lapin, cavalleresco e galante, il quale si vendica delle ingiustizie sociali sottraendo il denaro a chi ne ha troppo, ma di un volgare malfattore, pronto a ricorrere all'omicidio nell'esecuzione delle sue imprese criminali. Quando era fattorino a Jours de France, egli prestava contemporaneamente servizio come guardiano notturno in una bisca clandestina, la quale venne svaligiata una notte di una somma corrispondente a un centinaio di milioni di lire. Casanova fu trovato la mattina legato su una sedia e la polizia lo sospettò subito complice del «colpo»; mancavano però le prove ed egli se la cavò con la perdita di entrambi gli impieghi. Ormai disoccupato, la vita dei bassifondi parigini lo ebbe fra i suoi protagonisti più attivi. E' probabilmente vero quanto disse alla moglie dell'industriale durante il suo sequestro a Viller-sous-Saint-Leu, e cioè che egli aveva relazioni altolocate, e questa circostanza fa riaffiorare il sospetto di suoi contatti con gli ex-colonnelli dell'Oas, ma Jean-Jacques Casanova era soprattutto un megalomane, che si spacciava come discendente del famoso avventuriero settecentesco autore delle « Memorie ». Le ricerche si sono ora intensificate in tutta la Francia ed anche all'estero con la partecipazione dell'Interpol. La eventuale cattura di Jean-Jacques Casanova non esaurirà però l'affare perché, a parte la probabilità che esistano mandanti, ci sono certamente altri autori materiali del rapimento. A questo proposito, c'è un particolare che alimenta le supposizioni sorte intorno alla misteriosa vicenda. La signora Dassault aveva dichiarato che Mathieu Costa si era limitato a farle la guardia quando era sequestrata nella fattoria di Viller-sous-Saint-Leu, ma non aveva partecipato al suo rapimento nell'Avenue du General Maunoury, mentre invece ora il Costa ha confessato di essere stato uno dei rapitori. Sembra strano che l'anziana signora, dopo aver vissuto 35 ore sotto la continua sorveglianza del bandito, possa essersi sbagliata. Sandro Volta Jean Jacques Casanova, capo della banda che ha rapito la signora Madeleine Dassault (Telefoto Ansa)

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