Si cerca una ballerina scomparsa con i gioielli di via Montenapoleone
Si cerca una ballerina scomparsa con i gioielli di via Montenapoleone Si cerca una ballerina scomparsa con i gioielli di via Montenapoleone Avrebbe lasciato l'Italia con i preziosi nascosti sotto le fasce d'un bimbo - Un commissario parigino giunto a Milano (Dal nostro corrispondente) Milano, 26 maggio. Il commissario Jobard della Sùreté dì Parigi, l'uomo che in collaborazione con i nostri magistrati e funzionari di polizia ha condotto in Francia le indagini sul sensazionale « colpo > di via Montenapoleone, è giunto oggi all'aeroporto di Linate per conferire ancora una volta con il capo della Mobile milanese, con il vice questore, con il capo dell'Interpol italiana e col procuratore della Repubblica. Il massimo riserbo è stato tenuto sui colloqui che continueranno nei prossimi giorni. Ufficialmente il viaggio del poliziotto francese viene indicato come *ana normale « presa di contatto > con gli inquirenti italiani, tuttavia alcune indiscrezioni larciano pensare che si sia finalmente raggiunta la traccia « buona > per ritrovare i gioielli rapinati all'orefice Colombo. Come si ricorderà, a suo tempo si disse, e la polizia non smentì, che il bottino rubato all'orefice Colombo, fu trasportato oltre frontiera da una ballerina che lo teneva nascosto tra le fasce di un bimbo. Quella ballerina, Margherita Gakoun, ora è scom¬ parsa ed è l'unica di tutta lai nbanda ad essere sfuggita allalsrete della polizia. E' chiaro!eche se si riuscirà a rintrac-, nciarla sarà compiuto un ulte- griore passo avanti nelle in-[sdagini. i tIl commissario Jobard ha {cportato con sé da Parigi un certo numero di schede segnaletiche di banditi corredate da fotografie; una di queste appartiene a quel Jacques Dupuis, detto «Jo le Chasseur» di trentotto anni, che la settimana scorsa venne arrestato a Parigi. Jacques Dupuis è sospettato di essere un favoreggiatore di Albert Bergamelli. Tutte le fotografie portate dal commissario Jobard domani verranno con ogni probabilità mostrate in carcere al c greco » Sergio Panayotides, che, come si ricorderà, crollò durante gli interrogatori e fece importanti ammissioni. Dalle dichiarazioni di Sergio Panayotides gli inquirenti si aspettano la conferma di altri sospetti. Sul fronte dell'istruttoria intanto è da segnalare una novità. E' stata concessa la libertà provvisoria a Francesco Rubino detto « le petit francai.1! », accusato di aver ospitato alcuni banditi nel 3110 appartamentino di Porta Ge- epssRmssRt"dpcfimnhGdAludei nova. Francesco Rubino si è sempre protestato innocente ed ha detto di non conoscere nemmeno Albert Bergaraelli e gli altri. Il provvedimento di scarcerazione è stato solleci tato dall'avv. Armando Radi ce, nulla essendo emerso a earico del Rubino, il quale probabilmente sarà ora prò sciolto con formula piena dal sospetto di complicità. Appena rimesso in libertà Rubino ha raccontato breve mente l'origine della sua di savventura: «Nel febbraio scorso, al solito bar di via Rastrelli fui avvicinato da un tale che disse di chiamarsi " Dede " di essere un espulso dalla Francia e di cercare una pensione. Lo misi in contatto con un conoscente, anch'egli frequentatore del locale. Poi i due si intesero e da quel momento non ho saputo più nulla di loro. In carcere mi hanno detto che " Dede " era Gerard Barone Didier. Ma io della rapina non ne so nulla » A quanto risulta anche l'avv Antonio Pinto ha inoltrato alla Procura della Repubblica un'istanza per la scarcerazione di Victor Sissa, un altro degli arrestati che conosceva esponenti della banda degli italo-francesi. g. nn^
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