L'assemblea della Olivetti ha eletto il nuovo Consiglio di amministrazione

L'assemblea della Olivetti ha eletto il nuovo Consiglio di amministrazione Ieri mattina, nel teatro Giacosa di Ivrea, dopo la relazione sull'esercizio 1963 L'assemblea della Olivetti ha eletto il nuovo Consiglio di amministrazione E' formato da dodici persone (una in più del precedente) - Lo compongono rappresentanti della famiglia Olivetti, del nuovo gruppo finanziatore, costituito da Imi, Mediobanca, Pirelli, Fiat, Centrale e della minoranza - Il presidente sarà designato domani - Approvate il bilancio 1963 - La relazione agli azionisti esprime fiducia nell'ulteriore sviluppo della Società (Dal nostro inviato speciale) Ivrea, 25 maggio. L'assemblea ordinaria degli azionisti della Olivetti s'è svolta alle 9,30 nel teatro Giacosa con l'intervento di 199 azionisti per un totale di 26.586.221 azioni ordinarie. Presiedeva il cavaliere del lavoro Arrigo Olivetti, presidente onorario della società. Approvati la relazione e il bilancio del 1963 senza eccessive discussioni — ci sono stati quattro interventi ed uno solo di critica su alcuni aspetti della organizzazione aziendale — l'assemblea ha proceduto alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione. Il precedente consiglio era formato da undici membri. La proposta di portare a dodici il numero dei componenti è stata approvata all'unanimità. «Il vecchio consiglio — ha detto il presidente dott. Arrigo Olivetti rivolgendosi all'assemblea — ha ritenuto doveroso rassegnare le dimissioni dopo che un gruppo formato da società finanziarie ed aziende industriali ha rilevato una parte del pacchetto azionario dì proprietà della famiglia Olivetti. Il gruppo ha garantito finanziamenti cospicui in modo che la Olivetti potrà realizzare i programmi di ulteriore espansione che sono già in atto». Gli intervenuti hanno eletto per acclamazione i dodici consiglieri i cui nomi erano riportati su una lista indicativa « proposta da un gruppo di azionisti >. Il nuovo consiglio di amministrazione risulta così formato: dott. Silvio Borri (appartiene all'Imi in qualità di direttore generale); dott. Donato Cattaneo (è amministratore delegato della Nebiolo e sarebbe stato designato di comune accordo dalla famiglia Olivetti e dall'Imi); rag. Giovanni Destefanis (è un direttore amministrativo della Fiat); dott.ssa Maria Luisa Lizier (famiglia Olivetti); dott. Camillo Olivetti (nel precedente consiglio era amministratore delegato); ing. Dino Olivetti (nel precedente consiglio ricopriva la carica di vice-presidente); dott. Roberto Olivetti (nel precedente consiglio era amministratore delegato); dott. Aurelio Peccei (amministratore delegato della Italconsult, nella quale è interessata la Fiat) ; sig. Antonio Simonis (era membro del precedente consiglio e rappresenta gli azionisti minori) ; prof. Giovanni Someda (presidente della Sip, sarebbe stato designato dall'Imi e dalla Mediobanca) ; rag. Prospero Trissino Da Lodi (già direttore centrale della Pirelli); prof Bruno Visentini (vicepresidente dell'Iri, designato di comune accordo dal nuovo gruppo finanziatore e dalla famiglia Olivetti). Entrano quindi nel consiglio di amministrazione per la pri ma volta Borri, Cattaneo, Destefanis. Peccei, Someda, Trissino Visentini. Del precedente consiglio sono rimasti in carica Camillo, Dino e Roberto Olivetti, è entrata la dott.ssa Maria Luisa Lizier ed è stato confermato, dadi azionisti minori, il signor Simon.s. Non figurano più nel nuovo consiglio la dott.ssa Silvia Olivetti, il prof. Alberto Pier Mario Cappa, il dott. Ugo Galassi, l'ing. Mario Loria e l'avv. Mario Ami. Il collegio sindacale è cosi composto: presidente prof. Giovanni Castellino; sindaci effettivi, dott. Lamberto Jona Celesia e rag. Angelo Verme; sindaci supplenti, dott. Bruno Gatta e dott. Giacomo Zunino. « Il consiglio di amministrazione — ci ha dichiarato il dott. Roberto Olivetti — si riunisce mercoledì per l'elezione del presidente e delle altre cariche sociali. Non c'è ancora nulla di deciso. I nomi che circolano sono indiscrezioni che potrebbero anche essere errate ». La famiglia Olivetti — che deteneva il 70 per cento delle azioni ordinarie — ha ceduto circa la metà del suo pacchetto azionario, cioè il 35 per cento, ad un gruppo formato da Imi, Mediobanca, Pirelli, Fiat e Centrale. Le azioni cedute dalla famiglia Olivetti sono state così ripartite: 31 per cento all'Imi, 21 per cento alla Mediobanca, 30 per cento alla Fiat, 14 per cento alla Pirelli e 4 per cento alla Centrale. 11 nuovo gruppo si afferma — assicurerà tra l'altro alla Olivetti crediti per 20 miliardi in attesa che la società possa emettere nuovi prestiti obbligazionari o ottenere lìnanziamenti a lunga scadenza dagli enti specializzati. Il pacchetto azionario della Olivetti, dopo l'intervento del nuovo gruppo, risulta cosi diviso: 35 per cento circa alla famiglia Olivetti; 35 per cento al gruppo costituito da istituti finanziari ed industrie; 30 per cento ad azionisti privati e gruppi minori. Le cifre sull'andamento dell'esercizio 1963 sono note. Sintetizziamo le principali. Nello scorso anno il fatturato della Olivetti è stato di 121 miliardi 687 milioni con un incremento di 9 miliardi 534 milioni rispetto al 1962. In particolare l'incremento sul mercato interno è stato del 18,4 per cento mentre il fatturato d'esportazione, malgrado le restrizioni in atto in alcuni paesi, ha eguagliato il livello del 1962. La produzione nel '63 è aumentata del 18,4 per cento rispetto al 1962, il 69,20 per cento del prodotto è stato venduto all'estero e il 30,8 per cento in Italia. Nel mondo una macchina per scrivere su 5 è della Olivetti ed una su due per le macchine aa calcolo. I dipendenti della società sono 54.600 di cui 26.600 in Italia (rispetto ai 25.700 del '62) e 28 mila nelle sedi estere (7.500 presso la Underwood). La situazione della Underwood è stata risolta. La società ha raggiunto un consolidato equilibrio e nel '63 ha già realizzato sul mercato americano un fatturato ili 100 milioni di dollari. Per risanare la Underwood sono stati impiegati gli utili d'esercizio della Olivetti (4 miliardi 125 milioni) del 1963 più altre cifre attinte dalle riserve. Il costo totale della operazione Underwood è stato di 29 miliardi 941 milioni. Di conseguenza per l'esercizio 1963 la Olivetti non distribuisce dividendo agli azionisti. La relazione del dott. Roberto Olivetti — che nel consiglio uscente ricopriva, con il dott. Camillo Olivetti, la carica di amministratore delegato — si è conclusa con queste parole di fiducia: « Una ragionevole previsione ci consente di esprimere la fiducia che, se non interverranno altri /attori negativi, o se non si prolungheranno per troppo tempo gli effetti dell'attuale congiuntura, si potrà raggiungere di nuovo, in un termine di tempo relativamente breve, una situazione di sostanziale equilibrio tra potenziali produttivi, livelli di vendite e giacenze di merci finite. Questo equilibrio sarà raggiunto sia attraverso il proces¬ so di riassorbimento dei magazzini, già. in atto, ma. anche e soprattutto attraverso l'ulteriore espansione commerciale e l'accentuata competitività, sotto il profilo della qualità, della novità, e dell'economicità delle nostre produzioni. Il 'ronco della Olivetti, costituito dalle moderne strutture industriali e dalla forza umana di 5!,.a00 operai, impiegati e dirigenti, non attende che nuova linfa per dare nuovi frutti». Sergio Devecchi o e a e o l Il professor Bruno Visentini, uno dei membri del nuovo consiglio di amministrazione della Olivetti, eletto ieri a Ivrea, e candidato alla presidenza della Società iiiiiiiiniiii iiiiiiiiiiiiimiiiiii ninnili n imiiiiiiniiiiiniiiiiiii m

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