Mugnaini precede Zilioli a Pedavena in una tappa drammatica per le forature

Mugnaini precede Zilioli a Pedavena in una tappa drammatica per le forature Una giornata ricca di emozioni al Giro ciclistico d'Italia Mugnaini precede Zilioli a Pedavena in una tappa drammatica per le forature Le condizioni dei fondo stradale nella discesa dalla Croce d'Anne all'arrivo hanno praticamente deciso la corsa - Il torinese era al comando quando ha « bucato » per la quarta volta ed è stato superato da Mugnaini - Zilioli ha comunque strappato 18" alla Maglia rosa Anquetil, classificatosi quinto - Anche il campione francese ha forato più volte, come Taccone (che è pure caduto) ed altri • Buona prova del chierese Galbo, il più giovane dei corridori in gara ■ Oggi 260 chilometri di pianura sino a Ravenna (Dal vostro inviato speciale) Pedavena, 23 maggio. Il ventiquattrenne aretino Marcello Mugnaini, ch'è alla sua prima stagione professionistica, ha tagliato primo il traguardo dell'ottava tappa del Giro precedendo di 48" Zilioli, seguito a brevissimi intervalli da una ventina d'altri corridori che soltanto l'ecatombe di gommo provocata dalle disastrose condizioni dell'ultima discesa in prossimità dell'arrivo hanno potuto fra zionare. Detto, rapidissimamente, che Anquetil, arrivati do anche lui a breve interval 10 dal vincitore, ha conservato la maglia rosa, è bene passare alla descrizione della cor sa — che più infuocato, ed emozionante finale non poteva avere. Combattuta essa è risultata veramente, ma soltanto nell'ul1ima mezz'ora, giacché i primi suoi cento chilometri erano trascorsi monotoni in un'atmosfera di generale indifferenza andando su e giù per la Val Sugana, la Val di Cembra, la Val di Fiemme. A Predazzo, dove la strada prende a salire al Passo di Rolle, i centoventicinquc corridori partiti da Lavarone erano tuttora assieme. Con essi, anche Adorni — per il quale l'allarme suscilato ieri sera per le condizio ni del suo gomito può dirsi rientrato. L'arto contuso gli duole ancora, ciò non gli ha "vietato di portare a termine regolarmente la tappa. II tono della corsa si è sollevato per l'attacco che Taccone ha sferrato su questa santa — ma senza ottenere che la sua azione diventasse risolutiva ai fini dell'ordine d'arrivo; si è acceso, invece, fino al calor bianco, sulla seconda salita della tappa — quella Croce d'Aune, della quale tante orripilanti descrizioni s'erano avanzate in anticipo, ma vessuno le aveva prese sul serio. La realtà tutti ci avrebbe smentiti. Sul culmine del Rolle, sotto 11 traguardo del premio della .Montagna i passaggi erano tati: Taccone primo, Zancanaro a ruota, lo spagnolo Gomez a 10", Fontona a 20" davanti a Partesotti che di pochi metri precede la lunga fila del gruppo. L'operazione era stata iniziata da Zancanaro a sei chilometri dal culmine — ina con scarso successo come si vede. L'abruzzese lo aveva inseguito e raggiunto, portandosi dietro gli altri nominati. La lunga discesa nella Val '!'ismon e la decina di chilometri che da Fiera di Primiero conducono a! piede del se< ondo ostacolo montuoso della tappa, servirono al coraggioso Taccone per persistere nell'offensiva. A lui, scomparso Zancanaro per foratura e Fontona, s'erano aggiunti Fontana, Galbo e Cribiori venuti giù velocissimi — oltre a Partesotti già nominato. Erano in cinque, dunque, a condurre la corsa con un minuto di vantaggio. Il momento, e il terreno per piazzare quel colpo, erano indovinati. Taccone ha l'intuito del corridore di classe: ma oggi gliene è mancata la forza, o i collaboratori idonei. La caccia che gli davano gl'inseguitori rimase per quasi un'ora indecisa: in un primo tempo soltanto De Rosso riusci a concluderla, e fu a un terzo della salita dov'era posto il secondo traguardo della montagna, sono undici chilometri, la strada non è asfaltata, è cosparsa di buche e di abbondante pietrisco, pendenza media 7 per cento, con tratti del '3. Allorché De Rosso concluse l'inseguimento, con Taccone fra rimasto soltanto Galbo — il ragazzetto di Chieri ch'è il più giovane dei corridori del Giro —, e l'emiliano Partesotti. De Rosso ò ottimo scalatore, conosce quella strada, ha vinto una corsa da dilet'ante. Non l'avesse attardato una foratura, la sua presenza nella pattuglia d'avanguardia avrebbe potuto dare una diversa impronta alla corsa. Ma c'erano anche i favoriti 'f. qualche altro) che insegui■vano. I 45" di ritardo all'inizio del colle, erano bell'e riguadagnati a metà salita. Sono '.'Pd;c: ad arrivare addosso a: fuggitivi, quattordici, anzi, avendo raccolto De Rosso, attardato da due cambi di ruota. Aprendo !a lista, dei sopraggiunti con la Maglia rosa, il cui comportamento oggi di vigile attenzione e di prontezza i,f ila difesa c. stato ammirevole, ecco gli altri: Zilioli, ZancanarOi Mugnaini, Enzo Moser, Fontana, Balmamion, Maurer, Gomez Del Moral, Fontona, ;;oier, Cribiori e Adorni. Né saranno i soli: prima che la salica termini, sopraggiungono altri tre: Dancelli, Motta e Suarez. Nei pochi minuti che mancaNano al passaggio sotto la banderuola del traguardo speciale, faccio in tempo a pensare alla stranezza della situazione, come appare dalla presenza di ben venti corridori in cima a un ostacolo cosi severo e difficile. Dove sono gli scalatori emeriti, i famosi specialisti del genere, quelli clic con facile leggerezza certuni chiamano gli «uomini del sesto grado»? Perché nessuno scatta con tanta violenza per tutti distaccare? Lo fa soltanto Balmamion. ma non riesce che ad allungare la fila. Passaggio: primo il vincitore dei due ultimi giri, con a ruota Taccone, Partesotti, Zilioli, Anquetil; a 20" De Rosso davanti a Carlesi (altro «revenant»), Adorni, Moser, Soler, Mugnaini, a 35" Motta: a 1' e 10" Gomoz, Pancelli, Zancanaro. Poi, fu la discesa — la di¬ scesa dell'inferno; — una specie di ghigliottina era appostata nei sette chilometri che da lassù piombano nella conca di Feltre. Ha funzionato alla perfezione, ha fatto un mucchio di vittime. Un'ecatombe vi dico, un susseguirsi di poveri cristi clic sul bordo della stret¬ tissima strada s'intrawedevano noi polverone agitare in alto le ruote, chiedendo soccorso. Chi non ha forato ha vinto; tutti i battuti hanno forato. Zilioli, com'è suo costume, si era buttato da disperato nella discesa, guadagnando terreno. Quando, zac, la ghigliottina lo afferra. E non una volta sola, ma due, e poi ancora dopo aver affannosamente cambiato la ruota. Dietro a lui, altri fanno altrettanto; la strada è seminata da corridori imploranti, piangenti. Taccone deve cambiare tre ruote, poi cade, al traguardo arriva ammaccato e sanguinante. Mugnaini, l'ex dilettante che ha vinto quarantatre corse della categoria, che l'anno scorso s'è piazzalo quarto nel Tour dell'Avvenire, passa davanti a Zilioli mentre questi sta frenando per riparare la quarta foratura. Quarantotto secondi, cume detto in principio, li separano al traguardo. Ma se gli è sfuggita la vittoria di tappa, un certo guadagno lo ha pur fatto il giovanottino torinese: da sesto ch'era in classifica, stasera è quarto, a due minuti soltanto dalla Maglia rosa. Da Busseto, dopo la prova a cronometro, ha guadagnato 36". E' poco, lo sa, ma è sempre qualcosa. Domani, la più lunga tappa del Giro: da Feltre a Marina di Ravenna, 260 chilometri, tutta pianura. Vittorio Varale Ordine di arrivo: 1. Marcello Mugnaini, che percorre i 183 km. della tappa in ore 5,51'18" (media oraria 31 km. 454 metri); 2. Italo Zilioli a 48 secondi; 3. Motta a 50 secondi; 4. De Rosso a 53 secondi; 5. Anquetil a l'6"; 6. Taccone a l'28"; 7. Poggiali a l'33"; 8. Balmamion, 9. Adorni, 10. Enzo Moser id.; 11. Dancelli in 5,53'1"; 12. Carlesi in 5,53'21"; 13. Ferretti in 5,53'35"; 14. Maurer in 5,53'46"; 15. Fontona id.; 16. Nencini id.; 17. Fambianco 5,53'58"; 18. Zancanaro in 5,54'16"; 19. Ronchini in 5,54'27"; 20. Fontana 5,54'30"; 21. Bartesotti in 5,54*34"; 23. Defilippis in 5,54' 44"; 24. Soler id. Arrivati in 123; ritirato l'olandese Jongen. Classifica: 1. Anquetil in ore 31,18'50; 2. De Rosso a 17 secondi; 3. Enzo Moser a l'40 4. Zilioli a 21"; 5. Carlesi a 2'14"; 6. Poggiali a 2'53"; 7. Mugnaini a 3'3"; 8. Motta a 3'6"; 9, Balmamion a 3'30"; 10. Adorni a 3'31"; 11. Taccone a 3'40"; 12. Dancelli a 419"; 18. Zancanaro a 517".