Lunedì l'assemblea della Olivetti nominerà i nuovi amministratori

Lunedì l'assemblea della Olivetti nominerà i nuovi amministratori Ditpo l'accordo per il finanziamenti» della Società Lunedì l'assemblea della Olivetti nominerà i nuovi amministratori Sono certi solo tre candidati: Bruno Visentini presidente; Roberto Olivetti vice-presidente; Aurelio Peccei amministratore delegato - Completeranno il Consiglio altri tre membri della famiglia Olivetti ed i rappresentanti dei gruppi finanziatori e della minoranza - La produzione nel '63 è aumentata del 18,4% sul 1962 (Dal nostro inviato speciale) Ivrea, 22 maggio. L'attesa per le decisioni che saranno prese dall'assemblea degli azionisti della Olivetti — convocata per lunedì alle 9,30 nel teatro Giacosa di Ivrea — è vivissima. Oltre all'esame della relazione sull'esercizio 1963 gli azionisti dovranno nominare il nuovo consiglio di amministrazione. E' su questo punto che si accentra la curiosità e si moltiplicano le voci. La famiglia Olivetti, che deteneva il 70 per cento delle azioni ordinarie, ha ceduto circi la metà del pacchetto a un gruppo formato da due istituti di credito (Imi e Mediobanca) e da tre aziende industriali (Pirelli, Fiat, Centrale). I termini dell'accordo < che assicurerà alla Olivetti una maggioranza azionaria stabile, uria guida unitaria e una più valida piattaforma finanziaria tale da consentire l'ulteriore potenziamento tecnico, produttivo e commerciale dell'azienda» sono noti nelle linee essenziali e li abbiamo riportati l'altro giorno. Per quanto riguarda il consiglio di amministrazione appaiono certi tre nomi: presidente il prof. Bruno Visentini designato sia dalla famiglia Olivetti sia dal gruppo di banche e di industrie che hanno acquistato il 35 per cento del pacchetto azionario; vice-presidente il dott. Roberto Olivetti; amministratore delegato il dott. Aurelio Peccei in rappresentanza della Fiat. E' ovvio che queste designazioni dovranno essere convalidate dall'assemblea degli azionisti. I nomi degli altri membri del consiglio di amministrazione (che sarà costituito da 11 persone compreso il presidente) non sono ancora noti e le voci raccolte in alcuni ambienti sono definite « errate >. La famiglia Olivetti oltre al vice-presidente dovrebbe avere tre membri nel consiglio; il gruppo d'intervento avrebbe cinque posti (Peccei per la Fiat, uno per la Pirelli, uno per la Centrale, uno per la Mediobanca ed uno per l'Imi); la minoranza, costituita dal 30 per cento in mano a gruppi minori ed azionisti privati, avrebbe un seggio. Interessante, per molti aspetti, la relazione del consiglio uscente. Dal testo che ci è stato concesso in visione risulta che la Olivetti rappresenta oggi, nel settore delle macchine per scrivere, il 22 per cento della produzione e il 23 per cento della esportazione mondiale; per le macchine da calcolo la Olivetti rappresenta il 32 per cento della produzione e il 43 per cento della esportazione mondiale. Nel '63 la produzione ha segnato un incremento complessivo del 18,4 per cento. In particolare nel settore delle macchine per scrivere portatili l'aumento ò stato del 10,3 per cento mentre in quello delle macchine per scrivere "standard" ed elettriche si sono raggiunti livelli di produzione simili a quelli del 1962. Nel settore delle calcolatri ci la produzione è salita del 17.1 per cento rispetto al '62 l'incremento della sezione mobili metallici è risultato del 14.5 per cento e quello delle telescriventi del 13,6 per cento, « Sembra quindi legittimo affermare — è detto nella relazione — che, con i nuovi prodotti ora apparsi sul mercato, con quelli già esistenti ed affermati e con gli altri in stadio di avanzata attrezzatura e preparazione, la Olivetti si presenta, su scala mondiale, con una più com pietà gamma di macchine e di sistemi atti a soddisfare le esigenze del mondo contem poianeo decisamente impegnato sul cammino di una sempre più vasta e profonda automazione del lavoro ». La «Divisione elettronica», a cui la Olivetti dedica particolare attenzione e molte energie, al 31 dicembre dell'anno scorso aveva installato 110 calcolatori elettronici. Sull'andamento delle vendite la relazione fornisce i seguenti dati: le vendite sul mercato italiano sono aumentate del 18,4 per cento rispetto al '62 e le esportazioni praticamente sono risultate stabili. In totale le vendite della Olivetti in Italia e all'esportazione nel '63 sono cresciute dell'8,5 per cento rispetto al '62. Oggi la Olivetti vende il 30,8 per cento in Italia e il 69.2 per cento sui mercati mondiali. La società ha 5-l.GOO dipendenti così suddivisi: 26.600 in Italia invece dei 25.700 del '62; 28.000 all'estero di cui 7500 presso la Underwood < che ha raggiunto una sistemazione definitiva». La relazione conclude con parole di meditato ottimismo per il futuro: «Crediamo di poter dire che ad una azienda, come la nostra, che ha saputo conquistarsi una posizio¬ naranlegadscudmamdnC■Ld ne di primato non verranno a mancare le risorse finanziarie necessarie per continuare anche per l'avvenire la sua naturale espansione, pur con le cautelo che la ridotta congiuntura suggerisce. E questo avvenire è anche assicurato dal nostro avanzamento costante nel settore della ricerca e della progettistica, dove, a ulteriori sviluppi nel campo delle nostre tradizionali affermazioni, l'elettromeccanica, si accompagnano già brillantissime prove nei nuovi settori della automazione elettronica ». Sergio Devecchi

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