Scontri per le Regioni fra comunisti e socialisti

Scontri per le Regioni fra comunisti e socialisti Scontri per le Regioni fra comunisti e socialisti Il dibattito è in corso da ieri alla Camera i e e o (Nostro servizio particolare) Roma, 20 maggio. Alla Camera è cominciata la discussione sulle prime tre leggi regionali (costituzione e funzionamento dei Consigli regionali, norme sul personale, potestà in materia di circoscrizioni comunali). Una manovra ostruzionistica è stata avviata dai missini. L'on. Roberti ha sollevato una pregiudiziale di improponibilità delle tre leggi poiché, non essendo accompagnate dalla legge finanziaria, mancherebbero della indicazione di copertura prescritta dall'art. 81 della Costituzione. Per illustrare la sua tesi, il deputato dell'estrema destra ha impiegato un'ora buona e ha trovato il consen so di altri due gruppi, il monarchico e il liberale. Tutti contrari gli altri settori, i quali hanno concordemente di chiarato la mancanza di fondamento della tesi missina. Le leggi all'esame dei Parlamento non sono infatti di diretta attuazione delle regioni, ma provvedono solo a dettare le norme di organizzazione. Il relatore di maggioranza, on. Cossiga, ha precisato che, secondo il quadro legislativo delineato dal governo, le Regioni potranno entrare in funzione soltanto quando saranno approvate anche la legge elettorale e quella finanziaria. L'eccezione missina si rivela infondata anche per un richiamo a precedenti legislativi: difatti, la legge Sceiba del 1953 che dettava le norme per la costituzione dei Consigli regionali non ha comportato, nei dieci anni della sua validità legale, alcuna spesa. I missini, a conclusione del dibattito, hanno chiesto la votazione per appello nominale, ma la maggioranza ha chiesto a sua volta lo scrutinio segreto, che ha prevalenza. Si è così delineato il tipo di schermaglia che molto probabilmente accompagnerà tutta la lunga discussione delle leggi regionali: la destra impegnata a frapporre ostacoli e ritardi, la maggioranza intenzionata a contenere l'ostruzionismo. La pregiudiziale è stata respinta con 259 voti contro 50. Alla fine della seduta, discutendosi l'ordine del giorno di domani, l'on. Scalfaro (de) ha chiesto che la proposta fat¬ ta da Pajetta (pei) per l'eie zione dei Consigli regionali fosse rinviata in commissione per essere esaminata insieme al disegno di legge governati vo sulla stessa materia. I comunisti hanno reagito accu sando la maggioranza di vio lare il regolamento e di tentare un colpo dì mano ai danni della minoranza. Il dibattito è stato vivacissimo e molta tensione si è determinata tra il settore socialista e quello comunista. I comunisti hanno chiesto che la proposta Scalfaro fosse dichiarata improponibile, ma la loro tesi è rimasta in minoranza. I gruppi della maggioranza hanno poi deciso di rinviare la proposta Pajetta in commissione. f. d. 1.

Persone citate: Cossiga, Pajetta, Roberti, Scalfaro

Luoghi citati: Roma