Respinto il ricorso del P.M. contro lo zio di Wilma Montesi

Respinto il ricorso del P.M. contro lo zio di Wilma Montesi Respinto il ricorso del P.M. contro lo zio di Wilma Montesi Cade così definitivamente l'accusa di calunnia Ora del « processo del secolo » non rimane che uno strascico contro Anna Maria Caglio e Silvano Muto (Nostro servizio particolare) Roma, 18 maggio. La vicenda giudiziaria che ha avuto come protagonista Giuseppe Montesi si è conclusa e' lo « zio di Wilma » non corre più alcun rischio di subire una condanna. La terza Sezione della Corte di Cassazione, ha infatti respinto il ricorso del Procuratore Generale contro la sentenza che, il 9 febbraio 1963. aveva assolto l'imputato dall'accusa di calunnia perché il fatto non costituisce reato. In primo grado, Giuseppe Montesi fu invece riconosciuto colpevole e condannato a due anni e due mesi di reclusione. Sua moglie, Rossana Spissu, fu condannata dal Tribunale a quattro mesi e 15 giorni di reclusione per falsa testimonianza, ma la condanna fu coperta dall'amnistia in secondo grado. Giuseppe Montesi — che era difeso dal prof. Remo Pannain e dall'avv. Alfonso Favino — finì sul banco degli imputati in seguito ad una sua iniziativa: il 31 agosto del 1955 infatti, lo zio della bella ragazza trovata morta a Torvajanica la mattina dell'll aprile di due anni prima, presentò alla Procura della Repubblica una denuncia per falsa testimonianza nei confronti di quattro suoi ex colleghi della tipografia Casciani. dove la-, vorava all'epoca della morte'della nipote. | Lo < zio Giuseppe ,> disse che I Franco Biagetti, Leo Leonelli. ILia Brusin e Mario Garzoli, de | ponendo come testimoni dinan sespptsltlGI. o zi all'autorità giudiziaria nel corso del procedimento penale a carico di Piero Piccioni, Ugo Montagna e Saverio Polito, rio su quella che forse è. sta ta la più clamorosa vicenda giudiziaria degli ultimi anni. Sul «caso Montesi» nman» in piedi soltanto più il processo contro Anna Maria Mo- avevano falsamente affermalo che lui, Giuseppe Montesi. nel pomeriggio del 9 aprile 1953. giorno in cui Wilma Montesi usci dalla sua abitazione per non farvi più ritorno, dopo una. conversazione telefonica, ai era allontanato dalla tipografia Casciani, dicendo loro eh» doveva recarsi ad Ostia. Quando, nell'aprile del 1957, fu celebrato a Venezia il i processo del secolo n, lo zio di Wilma Montesi fini con l'ammettere che quanto avevano dichiarato i suoi compagni di lavoro era la pura verità. Biagetti, Leonelli, Brusin e Garzoli, allora presentarono, a loro volta, una denuncia per calunnia contro l'ex contabile delln tipografia Casciani. Per quanto riguarda Rossana Spissu, secondo l'accusa, essa si sarebbe resa responsabile di falsa testimonianza, perché, nel corso dello stesso processo di Venezia, dis?e. contrariamente a quanto era risultato dal dibattimento, ch9 'allora suo fidanzato, per tutto il pomeriggio del 9 aprile 1953, si era intrattenuto con lei. L'ultima ombra di sospetto che ancora gravava sullo < zio Giuseppe », in relazione, sia pure indiretta, con la tragica morte di Wilma Montesi. si à così dissolta con la sentenza del supremo Collegio. Cala quindi definitivamente il sipa- neta Caglio e Silvano Muto, che devono ancora affrontar» il giudizio di secondo grado • la Cassazione. j». g,

Luoghi citati: Ostia, Roma, Torvajanica, Venezia