«Non esiste alcuno scandalo sulle licenze dello zucchero»

«Non esiste alcuno scandalo sulle licenze dello zucchero» Risposta del ministro ad alcune interrogazioni «Non esiste alcuno scandalo sulle licenze dello zucchero» Secondo l'estrema destra, la società Cogis presieduta da un socialista sarebbe stata favorita dal governo - Mattarella ha dimostrato che essa ha vinto regolarmente aste e gare - Lo Stato importerà direttamente generi alimentari (Nostro servizio particolare) Roma, 15 maggio. «Non esiste alcuno scandalo dello zucchero », ha dichiarato oggi al Senato il ministro del Commercio estero on. Mattarella, rispondendo ad una interpellanza del sen. Nencioni (msi) che accusava il governo di aver favorito, nella concessione delle licenze per la importazione dello zucchero, la società Cogis di Milano, solo perché questa società, nel cui Consiglio figurano le più gran di aziende italiane, ha come amministratore delegato l'avv Dino Gentili, iscritto al partito socialista. Il ministro ha anzitutto ri cordato che un problema dello zucchero si pose in Italia per concomitanza di due fattori: l'enorme aumento del consti mo interno, non soddisfatto dalla nostra produzione, e l'aumento del prezzo internazione le in dipendenza di vari eie menti, tra cui la crisi cubana. Per evitare l'aumento del prezzo interno dello zucchero il governo decise la creazione di una cassa di conguaglio per rimborsare agli importatori la differenza tra il prezzo di acquisto internazionale e il prezzo di vendita interno. Ad un certo punto, presentandosi flessioni momentanee del prezzo internazionale dello zucchero, il governo ritenne opportuno concedere licenze di importazione, al di fuori del sistema della cassa e delle aste, per mettere le ditte importatrici in condizione di profittare dei prezzi più favorevoli. Fu cosi accolta la domanda della Cogis per l'importazione di 500 mila quintali di zucchero. Tuttavia, essendosi poi manifestata l'esigenza di limitare l'importazione di zucchero raffinato per favorire le raffinerie nazionali, fu chiesta la restituzione della licenza che la Cogis legittimamente deteneva. In tal modo «si ottenne la piena parità di condizioni tra tutti i concorrenti ». In merito ad una seco nda■ iiiiiiii iiriitiiiiiiiiii itiiiiiiiiiiiiiiiiiitt ssegnazione alla Cogis (400 mila quintali di zucchero), il ministro ha detto che essa è ffetto di una aggiudicazione onseguente al prezzo offerto alla Cogis, che non solo è tato il più basso di tutti ma ientra nei limiti di convenienza stabiliti dal comitato nterministeriale. « Non si capisce, ha osservato Mattarella ivolto ai missini, perché la Cogis non doveva essere inviala alla gara, dal momento he per legge tutti hanno tae diritto ». Quanto al ritardato pagamento dei conguagli agli importatori, l'on. Mattarella ha detto, rispondendo al sen. Roda (psiup), che è in corso lo stanziamento dei primi dieci miliardi che dovrebbero essere sufficienti per il pagamento delle partite già definite. Il governo si sta poi preoccupando di trovare i fondi per le ulteriori esigenze. Nella replica l'interrogante ha riconosciuto che la concessione delle licenze è avvenuta «in modo formalmente ineccepibile». Poi ha osservato che a Cogis, per dichiarazione del suo amministratore Gentili, ha ottenuto licenze nel 1963-64 per l'importazione di oltre un milione di quintali di zucchero. Mattarella: « Ho risposto soo per le concessioni di cui era messa in dubbio la regoarità. La Cogis, infatti, vinto diverse gare, sempre nel modo più ortodosso ». Nel corso del dibattito, il socialista Bonafini ha dichiarato di poter informare il Senato che il ministero del Commercio estero, superando i sistemi fin qui adottati, intende costituire un ufficio che impegni lo Stato ad agire direttamente per l'acquisto di zucchero e di generi di prima necessità. Lo stesso Bonafini si è dichiarato soddisfatto della risposta del ministro che « ha smontato la speculazione della destra contro il partito so- Maddsafrd19taNLvtadvRindLUcialista ». f. d. 1. itiiiiiiiiitiii<i>iiiiiiiiiir<ii[iriiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Bonafini, Dino Gentili, Mattarella, Nencioni

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma