Le terribili sedicenni americane nel film con Peter Sellers a Cannes

Le terribili sedicenni americane nel film con Peter Sellers a Cannes — SPETTACOLI —- Le terribili sedicenni americane nel film con Peter Sellers a Cannes «Il mondo di Henry Orieni», di George Roy Hill, alterna uscite spiritose a tratti melodrammatici «Lasciatemi vivere», presentato dall'India: storia di un truce bandito, 'edento dall'amore (Dal nostro inviato speciale) UCannes, 12 maggio. ITltime battute del lungo Fe- stivai, che oggi, a cento anni dalla nascita, non ha mancato di ricordare Louis Lumière, senza il quale non saremmo qui a parlarvi di film. Il meno putativo dei padri del cinema è stato degnamente commemorato, nella grande sala, con una retrospettiva, allestita sotto gli auspici della « Cinémathèque Francese », di alcuni dei 1200 film da lui diretti e prodotti nel tempo favoloso, eppur non lontano, della preistoria cinematografica. Intanto l'Italia ha terminalo la sua parte in concorso con dieci minuti di garbato cinema etnografico, Li mali mestieri, cortometraggio a color: di Gianfranco Mingozzi, il quale fruga fra l'umile gente palermitana che s'ingegna di rampare con mestierucci occasionali. Mentre gli onori della penultima giornata della rassegna sono andati all'India e agii Stati Uniti. Sbarazziamo il campo dal film minore, l'indiano llujhc jeene do («Lasciatemi vivere»), ohe ha presentato alla ribalta di Cannes il non famoso regista Moni Battacherjee (40 anni, terzo film), il quale non c purtroppo della razza dei Bi mal Roy e dei Satyajit Ray fini narratori e interpreti del la loro terra, ma un robusto (anche troppo) aedo di motivi popolari, qui orchestrati, senza risparmio di grossi effetti, intorno alla figura d'un truce bandito redento dall'amore. Quando l'India non era libera, i briganti, come accade, erano rozzi ministri di giustizia e pertanto godevano il favore degli umili. Mutate le condizioni politiche, quei pochi che ancora rimangono, stanno sulle scatole a tutti. Di tale specie è Thakur Jarnail Shing che imperversa in una regione dell'India centrale, lungo il fiume Chambal. L'orrendo eccidio che lo vediamo commettere del povero contadino Chamba, presente la moglie e il figlioletto di lui, ce lo fa ritenere per affatto privo di umanità, laddove ne possiede la sua parte, una matassina che sarà via via dipanata, fino a riempire il film di gomitoli, rialla danzatrice Citameli, che era stata da lui rapita e sforzata come preda di guerra. Si stabilisce una corrente di muttta purificazione: diameli riesce a farsi sposare (e qui cade una battutina gustosa: ilo cortigiana, tu bandito: che cosa dirà la gente? >), e Thakur, una volta gustato il mìcie della famiglia, si disavvezza dal sangue o impara a versarlo per cause buone. Ma la. polizia, che non tiene in ne? stin conto le conversioni, conti mia a dargli la caccia, e la nemesi fa si che a tradire innocentemente l'identità di lui sia il suo bambino (compagno di scuola dell'orfano di Cham ha), ma anche che sia proprio la vedova di quest'ultimo a di fendere dalle vendette della folla inferocita la moglie e il figlio di colui che le aveva ucciso il marito. Tanti «e.\empla» compiono la rigenerazione del brigante, ed egli viene a costituirsi alla polizia, quando il silenzio rispettoso è lacerato da uno sparo: il solito traditore che mette la sua nota stonata, uccidendo l'uomo giusto. Il film parte sicuramente maluccio, in toni di fumettor.e; poi, internandosi qualche poco la vicenda nella barbara coscienza del protagonista, la pazienza degli spettatori è stata compensata da qualche efiicace tratto di cinema popolaresco, tutto polpe e sugo, e non è escluso che qualche lagrima sia stata turtivamente asciugata anche da coloro che si erano proposti di subire l'India facendo l'indiano. E veniamo al film statunitense, discretamente raccomandato dal nome degli sceneggiatori, Nunnally Johnson e sua figlia Nora tautrice del romanzo da biblioteca rosa ond'è stata tolta ia vicenda). ncdSnrrprdmvcdda quello del regista George I Roy Hill, proveniente dal tea-l Uro e dalla tv, oltreché attore scespiriano sulle scene irlan desi, e più ancora da quellodell'interprete Peter Sellers. che per la prima volta ha girato un film americano ' i America. Roy Hill, ai nostri schermi, è peraltro già noto per due film hollywoodiani: Rodaggio matrimoniale e La porta dei sogni. The tcorld of Henry Orieni («Il mondo di Henry Òrient »). panavision a colori, è la storia dello sconcerto che due indiavolate « teen-agers » portano nella vita del suddetto Henry, un mediocre e vanesio pianista, con velleità di donnaiolo e guardaroba orientaleggiante. Sellers riempie bene il ritratto di questo gigione della tastiera e della vita, avido di mogli quanto pavido dei mariti, ritratto che trova cornice adeguata nella sequenza del concerto di musica d'avanguardia, fra le più azzeccate del film. Le due diavolesse, Valeria e Marian, si trovano nella cosiddetta età ingrata senza averne i complessi, e della mancanza d'un focolare (i genitori sono divorziati o non vanno d'accordo) si rifanno con estri e monellerie che gettano lo scompiglio nelle strade di New York. Una prima volta, giocando alle cinesi, frastornano il pianista da un suo assedio amoroso su una panchina di Central Park; una seconda lo urtano lino a farlo cadere; una terza lo sentono suonare, decidono di innamorarsene e gli fanno la posta sotto casa. Henry, che ha iden tsdtppvddfrtitìeato nelle due piccole stre-1 smsnkSttLslglie la causa dei suoi contrattempi "rotici, finisce col crederle due ragazze-rfefec/ires messegli alle costole da qualche marito. Il motivo della persecuzione è purtroppo lasciato cadere troppo presto, per far luogo al risvolto patetico. La madre di Valeria, una donnaccia che tradisce sfacciatamente il ma- Srito, interpreta il gioco della figlia come una cosa seria, e recatasi dal pianista per metterlo in guardia, ne diventa facilmente l'amante. Valeria la sorprende, e sul suo volto scende la tristezza, che il buon padre dissiperà prendendo la figlia con sé. Le due amiche ricominciano 1 loro giochi, ma si sente che l'incanto è rotto, la vita le ha intaccate. mtrtEtasbs 11 film alterna uscite spiritose a tratti zuccherini, impostigli dalla polemica hollywoodiana contro il divorzio; e tutto sommato non è molto di più che un lavoro garbato e piacevole, che non importava venire fino a Cannes per vederlo. Ma in una sede più sua, dove i meriti della buona confezione si facciano valere e il ribes si rinforzi, avrà certo successo, anche perché è ottimamente recitato. Di Sellers si è detto. Valeria e Marian sono rispettivamente Tippy Walker di sedici anni e Merrie Spaeth dì quindici, due freschi talenti che da questa sera entrano nella notorietà. E Angela Lansbury disegna a dovere ia sua dragonessa, e l'arguta Paula Prentiss duetta bene con Sellerà nella particina dell'a mante anguilla Ancora due film, uno sovietico e l'altro greco, e poi la rassegna di Cannes avrà detto quello che aveva da dire. E' presto per un bilancio, mentre è già cominciata, anzi è al suo culmine, l'oziosa industria dei pronostici negli alberghi e nei caffè della Croisette. Leo Pestelli