Gli industriali inglesi non temono un successo elettorale dei laburisti di Igor Man

Gli industriali inglesi non temono un successo elettorale dei laburisti Olire Manica c'è qualche problema, nessuna inquietudine Gli industriali inglesi non temono un successo elettorale dei laburisti Il 1963 è stato un anno d'oro per l'economia britannica - Fra l'altro, si risentono i benefìci dell'aver rimodernato gli impianti in vista d'una eventuale adesione al Mec - Speranze che il "probabile" governo Wilson riesca a persuadere i sindacati ad ancorare i salari alla produzione (Dal nostro inviato speciale) Londra, maggio, li' inchiesta, ormai famosa, condotta dall'antropologo Geoffrey Gorer fra i cinque milioni e mezzo di lettori del foglio domenicale The People, rivela che il 17 % degli inglesi credono nei fantasmi e nei poteri delle streghe (tuttora operanti in Inghilterra); il 20% credono nel diavolo, il 25 % sono atei. 11 5" % non hanno mai avuto un «romanzo d'amore >, il 53 % ritengono che l'uomo debba giunger casto al matrimonio. L'hobby più diffuso è il giardinaggio, le scommesse sono ai primi posti nelle spese voluttuarie; virtù principale del popolo inglese è la moderazione, difetto più grave la pigrizia. Tra le poche aspirazioni nutrite dagli inglesi figura quella di arrivare alla giornata lavorativa di due sole ore; se n'è discusso di recente alla Camera dei Lords. Pel momento i lavoratori guardano alla settimana di trentotto ore, ritenuta la salvaguardia del pieno impiego, nonché capace di risolvere diversi problemi connessi con l'automazione. Fra le non molte preoccupazioni che affliggono gli inglesi, al primo posto non troviamo il pericolo di una guerra, bensì l'eventualità di una crisi economica come quella sofferta nel 1961. I drastici provvedimenti presi a suo tempo dal Cancelliere dello Scacchiere Selwyn Lloyd si rivelarono Un troppo efficaci, tanto che, superata la crisi, il suo successore, Maudling, annunziò nel luglio del '62 una svolta economica in senso espansionista. E il 1963 è stato un anno d'oro per l'Inghilterra, particolarmente buono per la sterlina. La pressione subita a causa del mancato ingresso nel JMec venne facilmente assorbita dal Consorzio di banche centrali di Basilea; le riserve auree presero ad aumentare tanto rapidamente da permettere il rimborso alle medesime banche e registrarono per il resto dell'anno un lento, costante aumento. In realtà sembrerebbe difficile conciliare questa saldezza con il peggioramento nella bilancia degli scambi visibili: le spese per le importazioni sono annientale a causa dei prezzi maggiori e la ricostituzione delle scorte e si è avuto un « livellamento * delle esportazioni. Sennonché gli esperti di cono che, da un'analisi dettagliata della bilancia dei pagamenti con l'estero, il contrasto risulta più apparente che ef fettivo. L'accresciuto valore rielle importazioni è dovuto al forte aumento dello zucchero che, per ragioni tecniche, vie n« valutato in base al prezzo mondiale di mercato. In effetti l'Inghilterra paga un prezzo molto inferiore in base all'accordo del Commonwealth per lo zucchero. (Va detto, per inciso, che l'import-export tra Gran Bretagna e paesi della comunità si svolge senza re strizioni, mentre un dazio, equivalente al 10 per cento del prezzo, viene imposto in media sui beni provenienti da altre nazioni). Inoltre, i gita riagni invisibili netti si sono rivelati superiori al previsto TI deflusso di capitali al l'estero è risultato il più basso degli ultimi quattro anni; la Gran Bretagna ha continuato a investire ingentemente al l'estero, ma nel contempo ci sono stati forti investimenti stranieri. Infine molti paesi dell'area della sterlina sono andati ricostruendo i loro saldi a Londra. L'area della sterlina funziona ancora come un tutto unico, la maggioranza dei paesi in essa compresi detengono gran parte delle loro riserve in valuta estera sotto forma di investimenti liquidi a Londra; vari enti ufficiali di altre nazioni dell'area della sterlina si servono del mercato monetario londinese per compensare la mancanza di un equivalente locale. Quando la bilancia dei pagamenti di questi paesi migliora, quando le eccedenze degli enti aumentano, le riserve d'oro a Londra tendono anch'esse a salire, come è accaduto nel 1963. Indubbiamente l'economia britannica ha iniziato il nuovo anno finanziario in condizioni migliori che non alla vigilia del 1963, e sembra lecito guardare al futuro con ottimismo. Nel prossimo futuro, secondo Maudling, tutte le principali componenti della domanda dovrebbero aumentare, il cancelliere prevede * un sostanziale incremento delle esporta zioni >. L'economia degli Stati Uniti, grazie alle riduzioni liscali, dovrebbe espandersi; un buon tasso di sviluppo è anche previsto in (piasi tutta l'Europa Occidentale. La Germania federale dovrebbe rimanere il più importante mercato di assorbimento di prodotti inglesi in Europa {su una media eli oltre 200 milioni di sterline) e, nonostante l'anniento del 10,0 delle esportazioni tedesche, « la posizione competitiva della Gran Bretagna è lievemente migliorata ». I costi, a dispetto di recenti ritocchi salariali, son cresciuti assai meno che in Francia e in Italia. nile codezicatepicostgrpresmpasti dili!mnndfiintiimprinfituascdì megcWcnpdgges«tplclinticnspdTèocbmiaètstctcscdcmpn e o i e n o e l o o i o r a a , o n a o o o a Vi è stato nell'ultimo triennio un aumento nei prezzi delle esportazioni dell'Europa continentale, a causa anche della generale tendenza inflazionistica nell'ambito del Mercato comune; in più, i prezzi tendono ad allinearsi al livello più alto. I prezzi inglesi, al contrario, sono rimasti abbastanza stabili, dimodoché il grosso vantaggio del minor prezzo di cui godevano le esportazioni continentali è diminuito e in certi casi scomparso. Fra l'altro, gli inglesi stanno proprio ora risentendo i benefici di tutto un processo di ammodernamento industriali! e commerciale, cui misero mano in vista dell'ingresso nel Mec. A dar credito a una indagine condotta dalla federazione delle industrie britanniche, la fiducia cresce fra i dirigenti industriali, con buone prospettive di investimenti in nuovi impianti ed attrezzature. E ciò pur considerando possibile il ritorno dei laburisti al governo. I mercati finanziari hanno finora accettato questa eventualità con notevole calma; le azioni dell'acciaio, benché sia scontata la rinazionalizzazione degli impianti ove vincessero ì laburisti, tengono egregiamente; il mercato della valuta estera è rimasto fermo. Fiducia, serenità, dunque, grazie anche al tono delle recenti dichiarazioni di Harold Wilson. Alcune delle sue raccomandazioni in politica economica — quelle sulle imposte per le società, ad esempio — differiscono dai principi del governo conservatore; ma riguardo gli obiettivi generali, egli segue un indirizzo molto simile a quello governativo. «Il partito laburista — ha detto fra l'altro Wilson — è sempre stato favorevole a una politica dei redditi basata sulla crescente produzione ». Non v'è dubbio che i socialisti potrebbero riuscir meglio in questa politica fondamentale che non l'attuale governo: in Inghilterra la possibilità di controllare i costi di produzione e, in primo luogo, i salari si è sempre scontrata con la posizione di « potere indipendente» assunta dalle forti Trade Unions, che il governo è costretto a consultare per ogni decisione che interessi la classe operaia. Anche nei riguardi del Labour Party i sindacati hanno mantenuto la loro posizione di indipendenza; ma, dopo tredici anni di regime conservatore, è troppo allettante la prospettiva di un governo socialista, sicché Wilson è riuscito a ottenere dai vari Ted Hill, Woodcock, Couslns il potere di controllare i salari. Hanno, sì, chiesto di essere sempre consultati; hanno condizionato il controllo dei salari a quello dei dividendi, dei profitti di capitale, delle imposte fiscali; ma in definitiva hanno mollato. Ciò significa che i laburisti dispongono fin da ora della più eflicace arma di manovra nel controllo dell'economia britannica. Gli inglesi stanno bene, ma molto probabilmente voteranno in maggioranza laburista: non tanto per star meglio, quanto per evitare di star peggio. Igor Man SdAcnc

Persone citate: Fiducia, Geoffrey Gorer, Harold Wilson, Woodcock