Un film sul mistero della nascita presentato dalla Cecoslovacchia a Cannes

Un film sul mistero della nascita presentato dalla Cecoslovacchia a Cannes Ancora una giornata modesta ai Festival del cinema Un film sul mistero della nascita presentato dalla Cecoslovacchia a Cannes « 11 vagito », del giovane Jaromil Jires, è un prodotto della "nouvelle vague" di Praga - « L'ultima notte», della RAU: pellicola gialla di second'ordine, che sembra tratta da un fotoromanzo (Dal nostro inviato speciale) , sCannes, 5 maggio, inUn'altra giornata di brodoì mlungo, che comanda brevità.'sIl film che più si è sentito sotto il dente e stato quello presentato dalla Cecoslovacchia e diretto dal regista Jaromil Jires, un giovanotto ili belle speranze, che appartiene alla '.nouvelle vagite* di Praga. Composto di appunti e perciò un po' faticoso a seguire, Kirk (<ll vagito») inserisce in un contesto di chiare sol mnccllevitazioni democratiche e pa-Ucifìste il tema perenne del miApstero della nascita e del cor-\drelativo sbocciare nell'uomo del nuovo sentimento della paternità. Alle prime doglie la giovane Ivana si porta in una clinica di gestanti: il marito Slavelc, anche lui poco più che. un adolescente, non interrompe il suo lavoro, che è di andare di casa in casa ad accomodare televisori, ma, quando può, cerca di mettersi in contatto telefonico con la clinica per avere notizie della moglie. E alla fine della giornata viene a sapere che gli è nata una tnsasbella bambina di giusto peso.iE' tutto. \ da sotto questa buccia sot- tilissima ci sono le polpe di unifilm nutrito dalla memoria, flt-ìtornente intersecato di ponti- ceìli o flash-back tra il pre-ìIIIlllHIIIIIIIIIIIllllllllllllillllllllllllllllllllllllllllllvsspgs sente e il passato. Di (ina Iva-\gna, di là Slavek, rispondono aiìg menomi urti della realtà circo-Idstante col ricordare sconnessa-ìnmente ora questo ora quel por-I ncolare della loro breve storia,! nche è quella di tante giovani icopiiie che sullo slancio dcl-icl'amore e all'intoppo della ara-IsUlelle sue clienti, come può ca pHare ai giovani elettrotecnici di bella presenza. E nel suo tettuccio la palpitante Ivana non è certo circonfusa dalla retorica materna; soffre e basta. -Ma ecco quel vagito che attesta la venuta al mondo di un essere nuovo. Sembra dire: Posso? E' permesso* Non ci sarà rischio di trovare bombe atomiche, violenza, pregiudizio e altro che m'induca a pentirmi di essere nato* Potrò vivere umanamente ? Questo sentono in quel vagito i nostri sensibili giovani, che da istintivi e spensierati. isi fanno razionali, pensosi. \ più che legittimamente appren¬ .siri (tale la miseria del nostro itemi,ni circa il futuro della ìloro creatura. Peccato cheque sta morale risulti un po' sofìfocata dalle ambizioni del relllllllIllllllllltillllllItllllIlftllllMIIIIIItllllllllllll (cmvidanza metton su famiglia senza un chiaro senso della responsabilità. Noi lediamo quel padre imminente condursi quelitgiorno secondo il solito: anzi\nsfiorare l'avventura con una jjctlssdn(dfipmrcs gista, il finale, per timore che. gridasse, l'ha così assottigliata]da ridurla a un litiasi indovinello. La tentazione ili fare del vi nenia difficile e moderno ha indotto il giovane Jires a cincischiare. il suo film con uno sti/e misto di nouvelle Witrova nel J9.r,7, col nome di \Fawzga tch'era il nome di sua '""."T'spetto che il pini scenda daun romanzo in rotocalco di/«/-tura occidentale. Leo Pestelli vagite' (si ricorda spesso Ciéo), di cinema-verità, di new cinema, col risultato di raggelar- to alla radice della cornino» ne, e anche d'i comprometterne j/, significato ideologico. Cosicché Il vagito non erompe spon¬ taneo, adopera la cinepresa per le strade e la conseguente sconnessione delle immagini è senza vera necessità, per una dimostrazione di ben aggiornata cultura cinematografica (peraltro incrinata, qua e là, da vieti calligrafismiI. Ma la finezza di non pochi appunti permette anche di sperare che molto presto questo giovani' regista unirà alla buona tecnica l'accento d'una ispirazione più diretta c sincera. Del film sapientemente fotografato sono\interpreti i ben guidati Joseph Abrham e Eva Limonava. La memoria informa anche l'altro film della giornata, ma nei toni bonari e piani del romanzo giallo, e semplicemente in funzione di giocattolo rollo. El Leila el Akhira, qui tradotto L'ultima notte, ha a l'ufo il merito di portare al Festival la rara bandiera della Repubblica Araba Unita: altri è impossibili riconoscergliene,Una donna si dibatte nel buio della memoria: ha uno strappo di quindici anni che non le riesce di rammentare. I suoi ultimi ricordi arrivano al 'ì^, quando era sicurissima di chiamarsi Nadia, di vivere coi ricchi genitori, e di essersi fidanzala col suo Palali, E ora si sorella i, f con un marito, una figlia e un genero che assolutamente non ricorda di avere mai ovulo. Il marito, un ricco industriale del Cairo, tiene d'occhio la smemorata, e senza parere,conperfide suggestioni, la va convincendo d'essere puzza e più che mattini per il suicidio. Interviene uno psichiatra che ha il bernoccolo del segugio e pezzo per pezzo smonterà la scellerata macchina del marito, che per interessi lestamentori aveva barattato l'id' nlilà della moglie morta sotto un bombardamento con quella delta cagnaia rimasta sotto In stesso bombardamento priva di memoria. E' lenimmo il so-

Persone citate: Eva Limonava, Jaromil Jires, Joseph Abrham, Leo Pestelli

Luoghi citati: Cannes, Cecoslovacchia, Praga