Inaugurata l'esposizione di Losanna grande rassegna della vita svizzera
Inaugurata l'esposizione di Losanna grande rassegna della vita svizzera Inaugurata l'esposizione di Losanna grande rassegna della vita svizzera Non è una manifestazione commerciale, ma un panorama delle conquiste del pensiero e del lavoro elvetico - Cinque anni di preparativi - Poiché lo spazio non era sufficiente, sono stati riempiti di terra 22 ettari di lago - Un cervello elettronico che esprime giudizi fui visitatori mato ventidue ettari (Dal nostro inviata speciale) Losanna, 30 aprile. Il presidente del Consiglio Federale ha inaugurato solennemente la sesta edizione dell'Esposizione Nazionale svizzera Com'è noto, non si tratta di una manifestazione commerciale, bensì di una rassegna che vuole essere un ritratto quanto più possibile completo della vita elvetica. Per arrivare a tanto gli svizzeri hanno lavorato ininterrottamente per cinque anni: hanno risanato una zona periferica di Losanna completamente abbandonata e poiché lo spazio non era sufficiente, hanno coldi lago versandovi quasi ottoeentomila metri cubi di materiale, vi hanno portato tutte le infrastrutture necessarie, vi hanno tracciato strade, piantato alberi d'alto fusto, costruito ponti, posteggi, raccordi, ed infine vi hanno elevato a uno a uno , sci grandi padiglioni in cui è divisa la rassegna. L'Esposizione non è opera dello Stato, né delle autorità cantonali, bensì di un comitato che si è avvalso degli aiuti finanziari del governo di Berna, dei governi cantonali, dei comuni grandi e piccoli e anche delle singole aziende che hanno finanziato l'allestimento dei padiglioni che le interessano direttamente o indirettamente — orologi, meccanica, pizzi, alimentari, ecc. —, senza, per questo avere il diritto di disporre il materiale in una maniera o nell'altra. Sotto questo aspetto ogni responsabilità è ricaduta sul comitato direttivo della Expo,] il quale, per restare fedele alle|tradizioni svizzere tendenti ai decentramento 0 al lavoro di équipe, ha affidato ognuno deli sei settori ad un architettochiara fama, facendogli però obbligo di non concentrare il lavoro nel suo studio, ma di suddividerlo in tanti 'studi di altri architetti scelti a suo gradimento. Scartata a priori l'idea di costruire opere monumentali, è stata data la precedenza agli « interni », si è cercato cioè di adattare i1 «contenente» al «contenuto». Inoltre, quasi a dare una lezione alla «povera» Italia, la «ricca» Svizzera ha costruito ogni padiglione con materiale che, a fiera ultimata, potrà essere smontato e rivenduto pezzo per pezzo. Con questo sistema, il 25 ottobre prossimo, quando la Expo verrà chiusa e al suo posto resterà soltanto un grande parco, gli organizzatori contano di veder ritornare nelle loro casse più di 60 milioni di franchi, poco meno di 1 miliardo di lire. Delle numerose attrazioni presenti — oltre ai sei settori, vi sono una mostra dell'esercito, una « valle della gioventù» dedicata ai bambini e ai ragazzi, una esposizione dell'arte svizzera del XX secolo quarantacinque ristoranti, nove chioschi. — quello che mag giormente ha calamitato i vi sitatori di questo primo giorno è Gulliver, il cervello elettronico che, al pari di Minosse, dà il suo giudizio su ogni visitatore, previo esame di una scheda debitamente compilata. La scheda, che è stata redatta da una schiera di socioIoghi elvetici dopo studi durati diversi anni, contiene dodici domande su problemi tipicamente svizzeri. A titolo di esempio, cccone una suddivisa in nove sottodotnande: Si può essere un buon cittadino svizzero e 1) Essere uno straniero con nazionalità elvetica? 2) Non votare alle elezioni? 3) Alzarsi soltanto alle 9 del mattino? 1) Non avere una qualsiasi confessione religiosa? 5) Avere una doppia vita? 6) Parlare una sola delle quattro lingue nazionali? 7) Spendere senza tenere i conti? 8) Non essere un buon soldato? 9) Mettere in discussione i valori tradizionali? Gulliver, il cervello elettronico, giudicherà ogni visitatore la seconda delle risposte. I 8- t. i
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