L'opera di Kennedy ricordata a Roma da Saragat e La Malfa

L'opera di Kennedy ricordata a Roma da Saragat e La Malfa L'UOMO DELLA «NUOVA FRONTIERA L'opera di Kennedy ricordata a Roma da Saragat e La Malfa Concluso il convegno all'Eliseo, indetto dalla Fondazione «Adriano Olivetti» Roma, lunedi mattina. Si è concluso ieri al < Ridotto > dell'Eliseo il convegno indetto dalla fondazione Adriano Olivetti au Gli anni di Kennedy, aperto sabato dal prof. Arthur Schlesinger, che del presidente scomparso fu intimo amico e collaboratore. Ieri mattina sono intervenuti nel dibattito il professor Prandi, che ha trattato il tema della < Cultura religiosa e società civile v il prof. Elia che ha parlato su «Presidenza e Congresso negli anni della nuova frontiera », il giornalista Wollemborg che ha invece esaminato gli anni kennediani dal punto di vista di un « americano in Europa > e infine l'on. Ugo La Malfa. Egli ha definito di eccezionale importanza storica l'opera del giovane presidente degli Stati Uniti perché è riuscito a togliere la democrazia dalla posizione ideologica difensiva in cui essa si trovava da qualche decennio rispetto all'incalzare del comunismo. «Noi non abbiamo mai pensato, anche nri momenti più oscuri — ha detto La Malfa — che il comunismo potesse trionfare, ma dinanzi agli eventi indubbiamente storici avvenuti nel mondo comunista non avevamo da opporre che esempi remoti di rivoluzioni silenziose negli Stati democratici. Avevamo perciò bisogno di un fatto democratico e la formulazione da parte di Kennedy della "nuora frontiera" e la suggestione esercitata dall'ideale kennediano ci ha lanciati pienamente nella lotta, contrapponendo prospettiva a prospettiva ». L'on. La Malfa ha quindi osservato che il problema non facile che oggi si pone agli Stati Uniti è di mantenere quella suggestione e quella audace iniziativa kennediane che hanno di colpo cancellato molte delle prevenzioni che, anche in seno al mondo occidentale, si erano accumulate contro l'America. « Per perpetuare, e approfondire il valore che la linea Kennedy ha avuto presso i popoli non c sufficiente — ha detto ancora La Malfa — min efficace politica di Stati. Occorre piuttosto uno sforzo comune e diffuso delle forze, politiche e culturali americane ed europee perché solo esse possono oggi alimentare nelle rispettive società quél valore ». La Malfa ha perciò proposto che di fronte all'internazionale comunista operino non più soltanto le internazionali cattolica e socialista, ma una grande internazionale democratica di ispirazione kennediana. Alla seduta conclusiva del convegno ha partecipato anche il ministro degli Esteri on. Saragat, il quale in un breve discorso ha lumeggiato la iigura di Kennedy e l'opera da lui compiuta come presidente degli Stati Uniti. « Kennedy — ha rietto Saragat — sapeva che la storia non aspetta, che la ragione per cui l'Europa e la stessa America stavano per inabissarsi venticinque anni fa risiedè nell'ambiguità, nella pigrizia, nella mancanza di consigli c di chiarezza con cui i problemi vennero allora valutati ed affrontati. Pronto al compromesso nelle questioni minori, vi erano alcuni principi basilari che, come egli soleva dire, non sono negoziabili. Giunto a quel limite invalicabile, l'uomo politico diventa uomo di Siato ».

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