Con il saxofono di Gordon colpo d'ala a Sanremo per il festival del jazz

Con il saxofono di Gordon colpo d'ala a Sanremo per il festival del jazz Con il saxofono di Gordon colpo d'ala a Sanremo per il festival del jazz L'ottetto di Duke Ellington ha felicemente concluso la rassegna E' piaciuto anche il quintetto "europeo" di Flavio Ambrosetti Nostro sórOlz Sanremo, lunedì mattina. Lasciando per un momento da parte Ellington e il Modem Jazz Quartet, i due monumenti del jazz americano che gli organizzatori Polillo e Maffei hanno portato a dar lustro al IX Festival del jazz sanremese, ci sarebbe stato da morir di noia e da rimpiangere il viaggio se, ieri pomeriggio, non avessimo ascoltato il Quintetto di Flavio Ambrosetti. L'anziano sa.xtenore svizzero è giunto a Sanremo con una formazione di « tutte stelle* europee: il figlio Franco alla tromba, il pianista George Grunz, il bassista Bibi Roi:ere e il batterista Dani/I Humair. Il jazz del quintetto non fa gridare al miracolo, ma è trascinante, caldo e gioioso. Non so proprio cosa si può pretendere di più, o almeno non lo sapevo tirima di avere ascoltato Dr.rter Gordon, che è stato accompagnato dalla sezione ritmica di Ambrosetti. Da Gordon aspettavamo grandi cose, e non c'è stata delusione. Questo sa.rofoni- sta che ai tempi del « bop » mandava in delirio le platee, è tornato alla ribalta dopo un lungo periodo di riflessione e di ritiro. Molti hanno gridato al portento, e c'era la ragione: Gordon fa del jazz che va diritto al cuore, non si pone problemi, o, se se li pone, li risolve subito in musica, è immediato, cordialissimo, fa tanto bene asooltarlo dopo le cerebrali angosce pugilistiche di €jab», l'operino in otto minuti di Giorgio Gaslini che è stata presentata sabato sera; o le edizioni formato «economico » del jazz di Col- frane e di Mingus che ci sono state proposte da Eraldo Volante e. di Giorgio Buratti. Il festival, che stava naufragando nel rumoroso € tradizionale* di Chris Barber e nelle esecuzioni da camera del Modem Jazz Quartet — sappiamo che parlarne male è come toccare Garibaldi, ma iant'è, la noia era travolgente —, si è sollevato con un colpo d'ala magnifico, audio di Gordon, ed è pianato felicemente al termine con il concorro di chiusura di Ellington. Ieri sera il Duca si è presentato con un ottetto dei migliori elementi della sua orchestra, se si eccettua il bassista Bibi Rovere, che all'ultimo momento ha riavuto prendere il posto di Jimmy ll'oode, a letto con la bronchite, e ha trovato subito la chiave per sollevare ondato di entusiasmo nel pubblico: orarci celebri, celebri tocchi sulla tastiera e il gioco è fatto, un gioco che dura da quarant'anni, ma che conserva sempre, intatto un inimitabile fascino. g. br.

Luoghi citati: Sanremo