Cosa farò da grande di Ugo Buzzolan

Cosa farò da grande Cosa farò da grande Ho un anno, non cammino ancora ma attaccandomi alle sbarre del box mi rizzo faticosamente in piedi. Altro che andare sulla luna, queste sono conquiste! I miei genitori sono contenti, però secondo me esagerano: mi vedono già un omone e già pensano a cosa farò da grande. Dice il papà: «Pensa un po' se diventasse un matematico... uno di quei cervelloni per cui il mistero dell'universo è una bazzecola, te lo racchiudono in cinque o sci formulctte di poche cifre ». Replica la mamma: « Ala com'è possibile che da te venga fuori una mente calcolatrice? Sei stato bocciato due volte in matematica... non sai fare un conto, neanche un'addizione... quando ti danno il resto, regolarmente ti imbrogliano... No, no, scartiamo il matematico... Piuttosto me lo vedo pittore... famoso, naturalmente... con uno studio dove convengono le più belle donne del mondo per farsi ritrarre vestite e svestite... un pittore che te lo chiamano a Roma, a Parigi, a Londra, a Mosca, a New York per affrescare i soffitti di palazzi e di ville... dipingerebbe cortei volanti e luminosi scortati da putti grassi e biondi come è lui... ». Il papà: «Ma questo è Ticpolo. Oggi è difficile dipingere come Tiepolo... è praticamente impensabile... ». La mamma: «E con questo? Mica deve impu gnarc i pennelli adesso, povero tesoro. C'è tempo vent'anni. Fra vent'anni rinnoverà i trionfi ticpolcschi ». Il papà borbotta: « Ma cerchiamo di essere seri... pittore, pittore... poi ce Io ritroviamo che fa la fame da qualche parte, con la barba lunga e un maglione tutto a buchi, in una soffitta ingombra di croste che nessuno vuol comprare... ». La mamma, con un lieve, patetico tremolare di voce : « Ci sarò sempre io che glieli comprerò... ». « Così finiremo sul lastrico e chiederemo l'elemosina tutti insieme all'angolo della strada » dice papà Al che la mamma risponde: «Cretino». C'è una pausa. Io cerco di attirare l'attenzione dei mici genitori battendo le manine, sorridendo e arricciando il naso a patatina, mossa che ho constatato più volte essere irresistibile. Macché, niente. Con fervore insistono sullo stesso argomento. « Si chiama Arturo » dice il papà « è un nome beneaugurante... Arturo Toscanini, Arturo Rubinstein, Arturo Benedetti-Michelangeli... potrebbe fare il musicista... il direttore d'orchestra... ». « Si, sì! » grida la mamma « credo d'averlo sognato l'altra notte... alla Scala, che dirigeva il Tristano e Isotta... i capelli biondi lunghi c scomposti, 10 sguardo ispirato., tutte le signore dei palchi se lo mangiavano con gli occhi... e lui era bello, bello... ed era in frac, capisci? ».'I1 papà: «Eh, non sarà mica stato in calzoni corti, spero ». « Alto là » dice la mamma; « a ripensarci mi sembra un tipo troppo caimo e allegrone per fare il direttore d'orchestra... i direttori d'orchestra sono lunatici, estrosi, impulsivi... strillano, s'arrabbiano... rompono la bacchetta sulla schiena degli orchestrali disattenti... » « Ma chi t'ha raccontato una cosa simile? » esclama il papà. La mamma, senza dargli retta: <. E se non facesse il musicista, se facesse il cantante? Che so, il tenore ». 11 papà : « Cosa ti salta in mente? Siamo stonati da morire tutti e due... e yoi me lo dovrei veder comparire dalle quinte con un cimiero impennacchiato c tra un acuto e l'altro abbracciare una soprano di un quintale? ». « Ma fammi il piacere! » replica la mamma; « tu sei ancora fermo a trentanni fa... adesso ci sono dei tenori senza pancetta e delle soprano che potrebbero fare lo spogliarello in scena... Comunque ti concedo che l'idea di avere un figlio tenore è un po' buffa: che ne diresti dell'attore cinematografico? ». « Uhm » ra il papà « purché non diventi come quel divo che abbiamo visto in montagna... nessuno lo guardava e lui si guardava affannosamente attorno in attesa di ricevere almeno un applauso, anche piccolo piccolo... ». Vorrei interromperli, dire la mia. Tra l'altro mi sono fatto lctnu«sb«n«e«rirs«bccuvdmalssa la pipì addosso. Ma come accenno a piagnucolare, mi mettono in mano un sonaglio c buonanotte. Il papà riattacca : « E un uomo politico? ». La mamma: « Ah, meraviglioso... andrei ai suoi comizi... con un ombrello, ben inteso ». « Per farne che? ». « Per darlo in resta a quelli che non sono d'accordo con lui ». « Ma tu non sei democratica? » esclama il papà scandalizzato. « Sino al midollo delle ossa » risponde la mamma; « però, tiripcto, darci l'ombrello sulla testa dei suoi oppositori ». Il papà: « E uomo d'affari? Maneggerebbe azioni, milioni, miliardi... mica male, no? ». La mamma: « Mica male davvero... ma sarebbe un miracolo strepitoso. Come vuoi che nostro figlio abbia l'indole dell'uomo d'affari dal momento che noi non abbiamo mai avuto c non avremo mai una lira in banca e non sappiamo neanche com'è fatta un'azione, se è quadrata o rotonda? ». « Ma sì » dice il papà; « stiamo tanto a pensare e magari questo birichino, col fisico che ha, diventa un giocatore di calcio ». La mamma : <t Buttalo via. Guadagnerebbe dei soldi, le ragazze gli correrebbero dietro in mas sa, al galoppo, e di sicuro gli riuscirebbe un bel matrimonio... Ma se andiamo in questo campo, sai cosa ti dico? Mi piace rebbe che fosse uno sciatore, uno di quelli rhe fanno le gare e che col giubbetto, i calzoni con le bande, il casco scarlatto e il numero sul petto e sulla schiena si gettano giù per le piste a cento all'ora...». Il papà « Ma far lo sciatore non è un mestiere ». La mamma : « Insomma, a me piacerebbe lo stesso ». Il papà : « Che ragionamenti. Tanto vale dire che da grande farà di mestiere il tuffatore da dicci metri ». La mamma, volubile : « II mio tesoro farà il playboy ». Il papà: « Ah, stiamo freschi... significherebbe avere in famiglia una specie di Porfirio Rubirosa ». La mamma: «Sarà uno scienziato atomico». Il papà: « Di bene in meglio... Se avrà la tua distrazione, possiamo star sicuri che farà saltare in aria l'intero sistema solare... ». Non la smettono più. Sono accaniti. Litigano, quasi; di quando in quando si voltano per un attimo a guardarmi sorridendo con occhi umidi di emozione e poi riprendono a discutere. Io sono seduto pazientementre in mezzo al box, li ascolto e se riuscissi ? emettere parole chiare e non i miei suoni oscuri e balbettanti direi: cari, vecchi genitori, ma perché vi scaldate, perché la tirate in lungo con questi discorsi inutili, quel che farò da grande lo deciderò soltanto io Ugo Buzzolan

Persone citate: Arturo Benedetti-michelangeli, Arturo Rubinstein, Arturo Toscanini, Porfirio Rubirosa, Tiepolo, Tristano

Luoghi citati: Londra, Mosca, New York, Parigi, Roma