Bandito ferito in un conflitto a con i carabinieri che bloccano il suo fuoco rifugio

Bandito ferito in un conflitto a con i carabinieri che bloccano il suo fuoco rifugio IMelle campagne di Palermo dopo oltre un anno di ricerche Bandito ferito in un conflitto a con i carabinieri che bloccano il suo fuoco rifugio E' responsabile di rapine e furti - Tentando di fuggire attraverso una finestra del casolare ha sparato sui militi che hanno risposto con le armi - Colpito da un proiettile di mitra alla spalla sinistra: non è grave - Arrestato anche un contrabbandiere, noto mafioso Dal nostro corrispondente . Palermo, lunedì mattina. Un pericoloso pregiudicato, responsabile di associazione per delinquere, rapine e furti, al quale la polizia dava la caccia da oltre un anno, ha sparato stamane diversi colpi di pistola contro una pattuglia di agenti della Squadra Mobile che lo braccavano, ma è rimasto ferito da una pallottola di mitra nel corso del conflitto a fuoco ingaggiato con le guardie di P. S. che avevano circondato il casolare dove il ricercato si nascondeva. Latitante da quattordici mesi, il pregiudicato Salvatore Calabrese di 37 anni, si era infatti rifugiato in una casetta disabitata delle campagne di Brancaccio, nell'agro di Palermo, riuscendo a sfuggire a ogni ricerca. Individuato il nascondiglio del ricercato, il comandante la Squadra Mobile, dott. Madia, predisponeva un piano per pervenire alla cattura del Calabrese. Così tre pattuglie di agenti provvedevano a circondare durante la notte il rifugio del latitante al quale a un dato momento veniva intimato di aprire alle forze dell'ordine. Nessuno però rispondeva dall'interno del casolare. Dopo un lungo silenzio di attesa, verso le ore quattro del mattino di domenica, il Calabrese, nel tentativo di sottrarsi alla cattura, usciva armato da una finestra laterale della casetta e apriva il fuoco contro l'appuntato Vittorio Cacciatore, che trovandosi proprio da quel lato del casolare con gli uomini della sua pattuglia, si era fatto incontro al latitante intimandogli il fermo. Fatti segno a diversi colpi di pistola fortunatamente andati a vuoto, l'appun- tato Cacciatore e gli agenti alle sue dipendenze reagivano prontamente sparando alcuni colpi di mitra dopo ulteriori reiterate intimazioni di fermo alle quali il pregiud'eato aveva risposto con nuovi colpi di pistola. Una pallottola di mitra raggiungeva però il Calabrese alla regione sottoscapolare sinistra costringendolo a gettare l'arma e ad arrendersi. Prontamente soccorso dagli stessi agenti, il ferito veniva trasportato all'ospedale do\ a t stato giudicato guaribile in 12 giorni con riserva di prognosi. Poco dopo il suo ricovero in corsia, il Calabrese è stato sottoposto ad intervento chirurgico per l'estrazione del proiettile. Sul luogo del conflitto l'autorità giudiziaria ha effettuato i rilievi utili per la ricostruzione del cruento episodio e ha proceduto al sequestro di una pistola spagnola < Hope » trovata con una pallottola in canna e tre altri proiettili nel caricatore, proprio dove il Calabrese è caduto ferito. Nessun ferito si registra fra gli elementi delle pattuglie di guardie di P. S. che hanno partecipato alla drammatica cattura del latitante Calabrese. L'operazione si inserisce nel quadro della lotta contro la criminalità organizzata che ha registrato nella stessa notte di domenica un altro successo con l'arresto del mafioso Rosario Anselmo, un giovane contrabbandiere amico dell'imprenditore edile Calcedonio di Pisa ucciso a pistolettate dalla < gang » dei La Barbera in una piazza della periferia di Palermo. Questo delitto fu uno dei primi anelli della tragica catena di crimini che insanguinarono per lungo tempo il Palermitano culminando nelle stragi di Villabate e di Villa Sirena. Il Rosario Anselmo è stato catturato in via Lanci di Brolo 1 nell'appartamento di una cognata, dove si nascondeva da qualche tempo per incontrarsi con la moglie. Franco Desio Salvatore Calabrese: era ricercato oltre

Luoghi citati: Palermo, Villabate