Scarcerato l'orefice fallito per 60 milioni

Scarcerato l'orefice fallito per 60 milioni Scarcerato l'orefice fallito per 60 milioni Il processo ad Alba - Condannato a 2 anni e 10 mesi, i giudici gli hanno condonato la pena residua (6 mesi) (Dal nostro corrispondente) Alba, 29 aprile. Si è concluso oggi il processo a carico dell'ex-orefiee albese Walter Angeleri, di Carla Casa rico residente a Como, di Armando Pascale, da Borgo S. Dalmazzo, di Pietro Musso da Torino e della moglie dell'Angeleri, Maria Gobbino. I fatti di questa ingarbugliata vicenda sono ormai noti. Il gioielliere, per uscire da una crisi finanziaria, aveva iniziato una serie di affari illegali che|lo portavano ben presto al fai- Iimento, valutato sui 60 milio-1 ni. Questi fatti costarono al-'l'Angeleri l'accusa di appro-1 priazione indebita, bancarotta fraudolenta e ricorso al ere-' ri ito in stato già fallimentare Per gli altri imputati le accuse sono: Casarico. ricettazione: post-fallimentare: Pascale truffa; Musso, truffa, Gobbino, concorso nel fallimento del marito. Nel corso delle precedenti udienze i giudici avevano ascoltato le deposizioni degli imputati e dei testi. Nell'ultima seduta, tenutasi venerdì scorso, si sono avute lo richieste del p. m., richieste che andavano dagli 8 anni e 6 mesi per l'Angeleri ad 1 anno per il Pascale e .1 Musso, mentre per la Casarico il p. m. dott. Ceravogna chiedeva 2 anni e 8 mesi. Per la moglie dell'Angeleri. non veniva richiesta alcuna pena per insufficienza di prove. Dopo il p. m., prendeva la parola l'avv. Andreis di Cuneo, difensore del Pascale, che chiedeva l'assoluzione del suo cliente per non aver commesso i fatti o, quanto meno, per insufficienza di prove. Nella seduta di stamane ha dapprima parlato l'avv. Ubert<-'ne, di Asti, in difesa dell'Angeleri: il legale ha chiesto l'assoluzione del suo patrocinato dall'imputazione principale di bancarotta fraudolenta e, in subordine, l'applicazione dell'amnistia pc la bancarotta semplice. Successivamente ha preso la parola l'avv. Tedesco, di Como, difensore della Casarico, chiedendone l'assoluzione dali ;mputazione di appropriazione, in subordine, l'assoluzione per insufficienza d: prove. Sospesa la seduta e ripresa i alle 15.30, i giudici si ritiravano in camera di consiglio. Ne uscivano dopo sei ore con la seguente sentenza: Gobbino e Pascale assolti per insufficienza di prove; Musso, 10 mesi 15 giorni per truffa; Casatico 1 anno e 8 mesi per ricettazione post-fallimentare Angeleri 2 anni e 10 mesi per bancarotta semplice, truffa ericorso al credito. Concesso quindi il condo- no per la ,,ena ''esi(iua tli sei mesi all'Angeleri — de- traendo dalla pena quella giàscontata — ne ordinava l'ina- mediata scarcerazione. „ f ■■■■■■■•«•■•■■•■■■■■■■■'■■■■■■■■■■■■■■■■■■(•■■•iiiiiiiiii

Luoghi citati: Alba, Asti, Borgo S. Dalmazzo, Como, Cuneo, Musso, Torino