Oggi una «tavola rotonda» per lo sviluppo dell'Alessandrino

Oggi una «tavola rotonda» per lo sviluppo dell'Alessandrino L'espansione nell'entroterra delle industrie genovesi Oggi una «tavola rotonda» per lo sviluppo dell'Alessandrino Vi prenderanno parte rappresentanti dei vari partili politici L'opposizione dei comunisti al Consorzio interprovinciale (Dui nostro corrispondente) Alessandria, 28 aprile. E' di ruiestl giorni la notizia che nella prossima settimana, terminato il lavoro delle commissioni tecnica e giuridico-amminlstrativa del Comitato di studio, si passerà alla costituzione pratica del Consorzio genovese-alessandrino per il reperimento di aree industriali nel territorio della nostra provincia. Una iniziativa coraggiosa e intelligente, per cui si battono da mesi i presidenti delle amministrazioni provinciali di Alessandria e Genova, prof. Sisto e avv. Catianei e che, se realizzata, offrirà alla provincia di Alessandria la possibilità di vedere trasformata la propria economia attraverso una ordinata realizzazione di iniziative industriali. Gli oppositori purtroppo non mancano e primi fra tutti i comunisti, che proprio oggi in una conferenza-stampa hanno esposto i loro punti di vista sul Consorzio alessandrino-genovese: «Le proposte delle amministrazioni provinciali di Alessandria e Genova — dicono — si risolvono in una politica che asseconda la linea dei gruppi economici dominanti, destinata ad esasperare non solo lo squilibrio nordsud, ma anche quelli regionali e locali: rial piano di sviluppo vengono escluse tutte le zone c ollinarl della provincia, la cui economia agricola attraversa una grave criai, mentre fertili zone di pianura vengono riservate alle localizzazioni industriali: si tratta di un disegno che subordina ancora una volta le economie provinciali ai fini del profitto monopolistico ». Il progetto, secondo i comunisti, non 6 che uno strumento dei grandi monopoli e quindi va respinto: come controproposte parlano di regioni, riforma agraria, legge urbanistica, pianificazione e programmazione democratica. Attualmente, però, i gruppi industriali hanno bisogno di espandersi nella nostra provin eia e lo fanno disordinatamente senza creare quelle premesse per uno sviluppo economico che sono alla base del Consorzio alessandrino-ge novese. Delimitato il comprensorio di sviluppo industriale, si darà vita al Consorzio tra le amministrazioni provinciali, le Camere di Commercio e i comuni di Alessandria e Genova, il Consorzio autonomo del porto genovese e nu morosi comuni alessandrini. I comuni dovrebbero essere esattamente 46, per un totale di 120.000 ettari di territorio, e fra questi alcuni ad amministrazione comunista o socialcomunista (ad esempio Novi Ligure e Ovada). Questi centri potrebbero rifiutare l'adesione al Consorzio e quindi creare intralcio all'iniziativa proprio ora che sta per divenire realtà. Potrebbe però anche accadere che, per manovra tattica, decidano di «mantenere» ugualmente il Consorzio per dare quindi battaglia all'interno. Tra i fautori del piano, la ostilità comunista non sembra comunque avere sollevato perplessità: « Porteremo avanti il pronetto — ci diceva oggi il dott. Vandone. un giovane funzionario del Cedres, il Centro ili studi economico-sociali dell'amministrazione provinciale e membro della commissione di studio genovese-alessandrina — e daremo vita al Consorzio unclic nel caso che Novi, Ovario e qualche comune minore retto dai comunisti dovesse mancare al comprensorio'*. Frattanto una « tavola rotonda » con i rappresentanti dei vari partiti politici si terrà domani nella nostra città sul tema: «Sviluppo industriale alessandrino e consorzio interprovinciale » indetta dall'A.s.p.a. (Associazione Sviluppo Progresso Alessandrino), un ente cui partecipano giovani professionisti di ogni tendenza politica e democratica, che intendano promuovere ed accelerare la costituzione del Consorzio genovese-alessandrino e adoprarsi affinché lo sviluppo industriale avvenga in modo razionale e organico. f. m.

Persone citate: Associazione Sviluppo, Cedres, Novi, Vandone

Luoghi citati: Alessandria, Genova, Novi Ligure, Ovada