Partì dalla Calabria per «punire» un testimone

Partì dalla Calabria per «punire» un testimone Partì dalla Calabria per «punire» un testimone Iniziato alle Assise di Novara il processo per la sparatoria di Domodossola Quattro persone sul banco degli imputati (Dal nostro corrispondente) Novara, 27 aprile. E' iniziato stamane davanti alla Corte d'Assise il processo per la sparatoria avvenuta in regione Cappuccina di Domodossola, in cui rimasero ferite tre persone. Imputati sono, in stato di arresto, quattro calabresi, tutti di Reggio Calabria, attualmente residenti a Domodossola, accusati di tentato omicidio: Carmelo Zappia di 31 anni, Antonio Morabito di 29, Domenico Zavettieri di 40 e Annunziato Stelitano di 30. Accanto a loro, ma a piede libero, Marco Stelitano di 32 anni coimputato di favoreggiamento per avere tenuto'in casa la pistola consegnatagli dal Morabito mentre lo stava trasportando all'ospedale. Il 2S gennaio dello scorso anno, poco dopo la mezzanotte, alcuni colpi di pistola rompevano la tranquillità della regione Cappuccina. Quattro calabresi che avevano trascorso la serata in un bar, all'uscita dal locale si erano affrontati in un duello alla pistola. Tre di esSi _ io Zappia, il Morabito e lo Zavettieri — rimanevano feriti, mentre Annunziato Stelitano rimaneva incolume. Secondo l'accusa, sembra che la causa del duello debba essere ricercata In un episodio di sangue avvenuto dieci anni fa a Reggio Calabria. Domenico Zavettieri era stato vittima di una aggressione in cui un suo amico aveva perso la vita. Al processo, svoltosi a Reggio Calabria, la deposizione dello Zavettieri fu determinante ai fini della condanna di un certo Vincenzo Romeo. Lo Zavettieri era quindi emigrato a Domodossola, dove era stato più volte avvicinato invano da alcuni « sconosciuti > affinché ritrattasse tutto quanto aveva deposto contro il Romeo. A dieci anni di distanza Antonio Morabito sarebbe partito da Reggio per « punire > il testimone. Gli imputati però hanno oggi concordemente respinto qualsiasi addentellato con la sanguinosa vicenda di dieci anni or sono, dichiarando di ignorare il motivo della sparatoria. Comunque dalla relazione introduttiva del presidente Sicher è risultato che 10 Zavettieri viveva da tempo col terrore che il Romeo mandasse qualcuno a «farlo fuori ». Ed effettivamente la sera del 28 gennaio 1963 il Mora bito e lo Zappia erano passati da casa sua a « prelevarlo » Nella loro deposizione gli imputati, si sono accusati a vicenda su chi era stato il primo ad iniziare la sparatoria. Concluso il loro interrogatorio 11 processo è stato rinviato a domani per l'escussione dei testi e la requisitoria del P. M. dott. Menna. Mercoledì parleranno i difensori, quindi la sentenza. p. b.