Sciatore travolto da una slavina sotto gli occhi della figlia a La Thuile

Sciatore travolto da una slavina sotto gli occhi della figlia a La Thuile A S200 metri di quota, in una heilissima giornata di noie Sciatore travolto da una slavina sotto gli occhi della figlia a La Thuile E' disperso: continuano nella notte le ricerche sulla montagna - La vittima è un commerciante di Vigevano - Con la figlia e due amici scendeva dallo Chaz Dura quando dalla vetta è piombata la valanga (Nostro servizio particolare) La Thuile, 25 aprile. Uno sciatore di Vigevano è stato travolto da una slavina staccatasi dal Chaz Dura, la montagna che dai suoi 2500 metri di altitudine domina La Thuile. Mentre telefoniamo, a tarda notte, il suo corpo non è stato ancora ritrovato. Sul posto sono carabinieri, alpini del distaccamento di La Thuile della «Scuoia militare alpina» di Aosta, volonterosi, ai quali si sono uniti il medico condotto dott. Camerini e il parroco don Cerise. Con mezzi di fortuna si illumina la zona e affannosamente si scava nella neve. Ogni minuto che passa le spe¬ ranze di ritrovare in vita lo sciatore si fanno sempre più scarse. Tuttavia si scava, si scava senza un attimo di respiro, su un fronte di circa mezzo chilometro, in una massa nevosa che raggiunge in qualche punto i sette metri di altezza. Con i soccorritori sono due amici dello scomparso, che sono stati sventagliati dalla slavina, senza fortunatamente esserne travolti. Era una comitiva di quattro persone, tutte di Vigevano. La componevano il disperso, il commerciante James Zaverio di 54 anni da Vigevano, sua figlia Silvia di 25 anni, e due amici di famiglia: il rag. Ernesto Felugo di 27 anni e Franco Bonelli di 29, entrambi di Vigevano. I quattro erano giunti a La Thuile nella tarda mattinata, in auto, e si erano subito recati all'*Albergo Nazionale » per salutare il proprietario, signor Milano. Poi la comitiva era partita per la stazione della seggiovia che porta con due tronchi allo Chaz Dura. Due balzi che in meno di venti minuti salgono dai 1400 metri di La Thuile ai 2500 dello distese innevate che scendono verso il paese e il Piccolo San Bernardo. Ecco il racconto che ha fatto Silvia, mentre a La Thuile attende stanotte con grande speranza la notizia del ritrovamento del padre. € Conoscevamo mollo bene la ona perché papà ama La Thuile e appena gli impegni glielo permettono riunisce qualche amico amante come lui della montagna, per trascorrervi ore in sana allegria. Io stessa, proprio quel percorso, l'ho fatto numerose volte. « Erano circa le 17 — ha proseguito Silvia — quando, scendendo dallo Chaz Dura lungo il percorso normale che porta alla statale del Piccolo San Bernardo, abbiamo sentito sopra di noi come un sibilo. Stavamo attraversando a mezza costa un canalone sotto il colle del Fourclaz. Eravamo a circa 2200 metri di altitudine. Istintivamente ci siamo fermati e abbiamo guardata in alto. Papà chiudeva la. fila. In testa erano i nostri due amici. Io li seguivo. Ho ancora nelle orecchie l'urlo di mio padre che ha gridato: "Attenzione, la slavina.' Forza, che ce la facciamo a scapitare"». « Una sventagliata gelida di neve mi ha schiaffeggialo — ha soggiunto Silvia Zaverio —. Ho visto ancora arranca re sulla neve i due amici che ci precedevano, poi attorno si è stesa come una nube bianca, che ci ha impedito di scorgerci l'un l'altro. Qualche secondo dopo, con terrore, mi sono voltata, non ho più visto il mio papà, che era distanziato di alcuni metri, fio sentito gli amici gridare: " Bisogna fare presto" e poi ci siamo messi a scavare con le mani nella neve ». Silvia Zaverio, ora, non vuole più dire nulla. Dalle finestre dell'albergo di La Thuile guarda verso le montagne che continuano a mantenere il loro segreto. Amorevolmente le sono vicino alcune signore e cercano di dirle parole di circostanza per alleviare il suo dolore, per infonderle speranza. Ormai è notte fonda e instancabili i volontari e i militari lavorano da oltre quattro ore, da quando cioè dopo le 17,30 circa il cantoniere della prima casa cantoniera, Francesco Grange, ha dato l'allarme. Verso le 23 una trentina di persone a circa un chilometro in linea d'aria dalla statale del Pìccolo San Bernardo e a sei chilometri da La Thuile scendono al lume delle torce dal colle Fourclaz verso il fondo valle. Viste inutili le ricerche hanno dovuto a malincuore abbandonarle. Le riprenderanno domani mattina all'alba. Sulle cause della caduta ileila slavina sembra probabile che a staccarla dalla montagna sia stato il rombo di un aereo a reazione che volava basso sulla zona. Questa, almeno, una delle supposizioni. Bisogna pensare che ora slavine e valanghe si staccano facilmente nei canaloni e costoni della montagna. E' neve primaverile caduta recentemente che non si è rappresa con quella poca caduta durante l'inverno. Basta talvolta il passaggio di un animale per provocare sciagure come quella di oggi, specialmente nelle ore del pomeriggio quando i raggi del sole lambiscono la montagna: oggi era una bellissima giornata, calda e in- vitame. 1. v. James Zaverio, travolto da una slavina a La Thuile

Persone citate: Camerini, Cerise, Ernesto Felugo, Francesco Grange, Franco Bonelli, Silvia Zaverio