Le un domestiche chiedono «orario ragionevole»

Le un domestiche chiedono «orario ragionevole» Il congresso nazionale a Chiavari Le un domestiche chiedono «orario ragionevole» Anche se fisse in casa, intendono essere libere di disporre di sé dopo il lavoro Per le minorenni i padroni dovrebbero seguire le norme dei « buoni genitori » Un'innovazione per ovviare alla crisi di mano d'opera: i «gruppi volanti» di domestiche che fanno vita in comune e prestano la loro attività ad ore (Nostro servizio particolare) Roma, 25 aprilo. Gli stipendi delle domestiche crescono continuamente e permettono risparmi non sempre consentiti invece alle commesse di negozio, alle infermiere e alle ragioniere che guadagnano di più ma debbono provvedere al vitto e all'alloggio. Se la sfavorevole congiuntura non strozzerà il < boom » economico, aumenteranno ancora le famiglie che hanno bisogno di questa categoria, mentre — come dimostrano i dati raccolti sulla consistenza numerica — ci sarà il pericolo che siano sempre meno le giovani che scelgono questo tipo di lavoro. La « crisi > di personale domestico, lamentata dalle famiglie residenti soprattutto nelle grandi città, favorirà la creazione di nuovi rapporti e inoltre renderà necessario elevare il tono della categoria attraverso la cultura e l'istruzione. Se le famiglie e la società vorranno avere collaboratrici preziose e affrontare la crisi crescente dovranno aiutare le domestiche ed attuare orari « uih umani» e facilitare la realizzazione della « figura della professionista * della casa Sulla base di queste considerazioni, le « Acli-Domestiche> annunceranno — in occasione del quinto congresso nazionale dell'associazione, che ha iniziato oggi i suoi lavori a Chiavari (Genova) per con eluderli nella giornata di do menica — un organico piano di opere e interventi intosi a conferire alla lavoratrice del la casa « utza nuova figura sociale e professionale ». Per la prima volta, invece di parlare del lavoro domestico, si discuterà della per sonalità della lavoratrice: gli ulteriori miglioramenti econo mici e normativi saranno più facilmente conseguiti se po tranno far leva su una qualificazione professionale e culturale, che renda ciascuna lavoratrice veramente consapevole non soltanto dei suoi diritti, bensì anche dei suoi doveri. La domestica, nel progetto delle «Adi», dovrà avere un orario zumano e ragionevole * anche se è fissa in casa, e dopo il lavoro, dovrà essere « libera di disporre di sé> (per le minorenni, dovranno essere applicate però tutte le norme «clic usano i buoni genitori*); nello stesso tempo dovrà essere « professionalmente più preparata* e questa preparazione non dovrà essere limitata « all'abilità tecnica delle mani», ma dovrà essere completa (umana, civile, religiosa, sociale, professionale, culturale); la sua cultura, inoltre, dovrebbe essere « un po' specializzata* anche in relazione all'ambiente dove svolge la sua opera. In collaborazione con le famiglie il piano delle «Adi» prevede la razionalizzazione del lavoro domestico per ridurre la fatica ed aumentare il beneficio delle famiglie, la diffusione degli elettrodomestici, la semplificazione della vita, familiare in rapporto alle possibilità di orario e di sorvizio, lo studio di un sistema che consenta di dedicare meno tempo alla preparazione dei pasti. Con l'aiuto della pubblica amministrazione, il programma sollecita l'assistenza di malattia con le stesse norme delle altre categorie, l'assicurazione contro gli infortuni professionali, la revisione pensioni «troppa misere*, l'istituzione del ruolo delle « collaboratrici familiari* (così come è avvenuto in Francia con decreto del maggio 1949) in modo da consentire alle domestiche di usufruire per tre mesi di lezioni teoriche, per due mesi di ina fica presso le famiglie e per un mese di pratica in un giardino d'infanzia e in una maternità. Infine, per iniziativa delle lavoratrici stesse, le « Adi » propongono l'estensione dei « gruppi volanti* (lavoratrici a ore, che vivendo a gruppi trovino la possibilità di ridurre le spese di vitto e di alloggio), e dei « gruppi di pronto soccorso familiare* (domestiche che vanno tempestivamente presso una certa famiglia in caso di emergenza). Il quinto congresso, secondo una proposta della segretaria generale delle «Acli-Domestichc », signorina Barili, darà il « via » ad ima importante inchiesta sulla « Nuova figura sociale e professionale della lavoratrice*. Datori di lavoro e domestiche dovranno rispondere ad una serie di quesiti su questo problema, per offrire la possibilità di un ampio « referendum > sul destino di una categoria che è in piena evoluzione per effet to del profondo cambiamento in atto nella società italiana.

Luoghi citati: Chiavari, Francia, Genova, Roma