I banditi sono in carcere o identificati ma dei gioielli ancora nessuna traccia di Gino Mazzoldi

I banditi sono in carcere o identificati ma dei gioielli ancora nessuna traccia LE IXIftAGIKI SIILA KAPIXA 1>I VIA MONTENAPOLEONE (SARANNO LUNGHE I banditi sono in carcere o identificati ma dei gioielli ancora nessuna traccia Interrogati dal magistrato i sette fermati - Si prevede che presto essi saranno dichiarati in arresto Si ritiene che i preziosi rubati siano stati trasferiti all'estero - Nemmeno le armi risultano recuperate (Dal nostro corrispondente) i Milano, 24 aprile. cDopo la conferenza stampaletenuta ieri dal questore di Mi -tlano, dottor Calabrese, per fa-\re il punto sulle complesse jn^agini relative alla clamoro-\sa rapina di via Montenapolco-\ ne. tutte le forze di polizia del-'l'alta Italia sono impegnale' nella caccia al gruppetto dei 5-6 fuorilegge che sono s]uggi-\ti alla cattura per recuperare bottino unni e auto che non, sono ancora stati trovati. Fino-^ra al fermo delle sette perso-'ne — i fratelli Albert e Guido Bergamelli, Sergio Pana goti-^des, Carlo Orsini. Vincenzo'Via, Vincenzo D'Ambrosio eìVictor Sissa non se ne sonot aggiunti altri. \ Si sta indagando su tutti ico/pi rimasti ancora impunitie avvenuti in questi ultimitempi nel triangolo Milano-Torino-Genova scelto come so- ne d'operazione della gang in-temazionate. fntanto il capo della Squadra Mobile di Mila-no. dottor Jovine, £ stato ri- cevulo questa mattina dal Pro- curatore capo della Repubbli-\ca dottor Spagnuolo al quale ha riferito sulle indagini. Al termine della riunione, il dot-^tor Spagnuolo ha deciso di ini-'ziare la procedura d'ufficio per i reati commessi e ha dato l'in-carico ai sostituti ProcuratorSorichilli e Vaccari. I fermioperati dalla Squadra Mobilearanno quindi tramutati benpresto in arresti. llllllllllllll Secondo la polizia, il «colpo» e stato materialmente cseguito da Albert Bergamelli — il bandito italo-francese evaso da Melun e arrestato sabato scorso a Torino — e da altri cinque banditi. Fra costoro so- no certamente Armand Char-\ pentier, compagno di evasione ufi Albert Bergamelli. e Pierre Didier detto il € Marsigliese ». Un altro sarebbe stato ideati- ficato per un certo Jean Roger.\Per quanto riguarda gli altri' c7ie hanno direttamente parte- cipato all'impresa, si fa il no- me di uno dei gemelli Luearot- ti (gli ergastolani còrsi pure evasi da Melun insieme con Albert Bergamelli) e proba burnente di Ange Lucarottiche sarebbe stato visto da una lllllllllllllll lllllllllllllllllll mulinili tabaccaia di corso Plebisciti. La notizia tuttavia non ha avuto conferma dalla polizia. Si sta anche cercando l'« armalolo » della banda: pare che si tratti di un altro francese. Per controllare lutti i dati in possesso della polizia occorre¬ rà però del tempo: lo stesso capo dell'ufficio italiano dell'Interpol, che segue da vicino le indagini in collaborazione con \e polizie di altri Paesi Jia ^ctto che per completare ;';,|C;llPsra cl- vorranno più di rendersene con " to basta del resto dare una occhiata ai precedenti di buona parte dei fermati e di alcuni ricercati. Il passato di Albert Bergamelli è costellato di episodi movimentati: è un «raaazzo di vita » che si è brìii-iato troppo presto. Figlio d) emigranti italiani che lasciarono Pradalunga (un piccolo iiae.se della Val Seriana), nel lontano 1933, egli nacque in Francia a Virtry-sur-Seine, il 16 settembre 1939. j Ecco qualche particolare sui [compagni di fuga di Albert Hergamelli: Nonce Lucarotti, cinquantenne detto <Ze», e \uno specialista degli assalti a matto armata. A Parigi è coUosciufo come il capo della gang delie Casse di Risparmio. !Po,.,„ gti occhiali affumicati per nascondere lo strabismo. ili fratello Angelo, quaranta¬ novenne, anch'egli condannato Lu'ergastolo,e noto come ama- loie d'armi. Anche i personag- |.qi minori hanno tutti avuto, ""* 'are co"„la nmstizia: Qui !''" fornelli: 32 anni ratei '<> fì> Albert, ufficialmente rap ^Presentante di commercio, è!"" pregiudicalo per furto [d'auto. E' nato a Pradalunga|e '"' la cittadinanza italiana. Se questi precedenti auto- rizzano a far credere che il colpo di via Montenapoleone sia stato portato a termine dalla banda dei «francesi », a tutt'oggi però la polizia non è ancora riuscita a. trovare una traccia per recuperare i gioielli. Si crede che ormai si trovino all'estero e che vi siano stati portati da Pierre Didier, alias Pierre Locaste o « Pierre il marsigliese». Anche le armi — mitra e pistole — usate per il colpo non sono saltate fuori. I carabinieri che fiancheggiano la squadra mobile nelle indagini hanno scoperto oggi che i banditi avevano affittato anche a Besana Brianza, un liaese a 20 chilometri da Milano, una villetta dove si cro¬no sistemati alcuni gregari: Zavilla e stata minuziosamenteperquisì/a e sarebbero stati se-questrati alcuni oggetti com-promettenti. Due persone so-, , , ., . no state condotte in seratain questura: pare si tratti dialtri fermi. Infine la polizia ha rintracciato un noto dentista della Milano « bene », ildott. Fulvio Dossena che ?ioil suo studio in via MontenaÀpoleone 6, proprio di fronte a;-la gioielleria Colombo: il professionista ebbe in cura per più di una settimana Victor Sissa e nei primi giorni della seconda decade, d'aprile un francese che disse di chiamarsi Pierre Locaste. Il dottDossena e la sua infermiera Rossanna Corbella hanno ri conosciuto il bandito in unadelle foto mostrate loro dadott. Jovine. E' evidente che il Sissa e il Locaste avevano'scelto per dentista il dottor \ Dossena solo per poter studia ire il colpo: i due non si sono ìmai presentati insieme da{dentista. mi unni i I sette «fermati» stasera, dopo essere stati brevemente sentiti dal magistrato al Pala zo di Giustizia, a bordo di auto civili e sotto buona scorta sono stati trasferiti al carcere di San Vittore. Gino Mazzoldi