Folla da tutto il mondo a Stratford-on-Avon per la celebrazione del centenario di Shakespeare di Mario Ciriello

Folla da tutto il mondo a Stratford-on-Avon per la celebrazione del centenario di Shakespeare IERI MATTINA LA SOLENNE CERIMONIA NELLA CITTADINA NATALE DEL GRANDE POETA Folla da tutto il mondo a Stratford-on-Avon per la celebrazione del centenario di Shakespeare Presenti anche le delegazioni di oltre cortina e dei Paesi afro-asiatici - Un messaggio della regina Elisabetta, rappresentata dal principe Filippo: «Lo scrittore conquistò una fama quale nessun altro inglese riuscì più a conseguire » - Francobolli shakespeariani emessi in Inghilterra e nell'Unione Sovietica (Dal nostro corrispondente) Londra, 23 aprile. Il 23 aprile del 1564 nasceva a Stratford-on-Avon, un borgo del Warwickshire, William Shakespeare. Oggi, in quella stessa cittadina, abitata adesso da 15 mila persone, una folla festosa e commossa ha celebrato il quarto centenario dell'avvenimento. Shakespeare è poeta universale: anche se nessun traduttore è mai riuscito a serbare la bellezza e potenza del suo linguaggio, il suo genio continua a toccare 1 cuori di tutti gli uomini. Erano giunti a Stratford, da ogni parte del mondo, delegati ufficiali e semplici visitatori: e tutti, fra stamane e stasera, hanno reso omaggio alla memoria dell'artista. Qualcuno non ha gradito l'esteso sfruttamento commerciale; ma era prevedibile che avvenisse. Stratford-on-Avon «vive» di Shakespeare e sarebbe stato ingenuo attendersi che i suoi abitanti non profittassero dell' occasione. Shakespeare — che ben conosceva, a non giudicava, l'umana natura — non se ne sarebbe stupito. L'immagine del « bardo » sorriderà fino alla fine del '64 da migliaia di portacenere, banderuole, ciondoli, ricordini: i ristoranti locali continueranno a offrire « minestre alla Macbeth » e «bistecche alla Falstaff»: e i turisti di passaggio a Londra potranno ammirare «spogliarelli shakespeariani» in quasi ogni «nightclub » La lunga giornata di celebrazioni s'apriva all'alba con i rintocchi delle campane della « Holy Trinity Church ». E' l'antica chiesa parrocchiale, lungo il fiume, il pigro Avon, fra un vecchio mulino e il moderno « Royal Shakespeare Theatre ». Qui, il poeta fu battezzato, il 26 aprile 1564, tre giorni dopo la nascita in una casa di Henley Street. Suo paIre, John Shakespeare, era un guantaio, con qualche piccola proprietà, eletto due o tre volte a cariche municipali, tipico rappresentante della nascente borghesia. Cinquantadue anni più tardi, ancora il 23 aprile, l'artista spirava e la «Holy Trinjty Church » accoglieva le sue spoglie mortali', per, ordine del defunto, venivano incise sulla pietra tombale queste parole: «Amico, per amore di Gesù, astieniti dallo scavare le ceneri qui racchiuse - sia benedetto chi rispetta queste lastre e maledetto chi smuove le mie ossa ». Brevi acquazzoni precipitavano, di tanto in tanto, da un cielo coperto ma l'aria era tiepida e primaverile. Fra le 8 e le 9, i rappresentanti diplomatici di tutte le nazioni accreditate presso la Corte di San Giacomo percorrevano le anguste vie già animate di folla, diretti ai « Royal Shakespeare Theatre ». Dopo un breve messaggio di saluto del sindaco, innalzate le bandiere di tutti i Paesi rappresentati alla manifestazione — quelle d'oltre cortina e dei nuovi Stati afro-asiatici sventolavano accanto alle occidentali — ogni ambasciatore raccoglieva una corona di fiori e, in processione con i suoi colleghi, la deponeva sulla tomba di Shakespeare. L'Italia era rappresentata da Pietro Quaroni. Subito dopo, la chiesa veniva aperta agli inquieti gruppi di visitatori, inglesi e stranieri. Seguiva il grande « Anniversary lunch », con circa ottocento invitati. Sedevano nella vasta sala diplomatici, scrittori, artisti, attori, delegati di «Centri shakespeariani» oltremare. Lord Avon — cioè sir Anthony Eden — simboleggiava il Parlamento: la regina — che, dopo la nascita del quarto figlio, non ha ancora ripreso i suoi impegni ufficiali — era rappresentata dal marito, giunto poco prima in elicottero dal castello di Windsor. Mentre si iniziava il banchetto, una piccola « stazione radio », allestita dinanzi alla casa natale del drammaturgo, cominciava a diffondere messaggi celebrativi a tutto il mondo, firmandoli con la sigla G. B. e W. S. « G. B. » significa « Great Britain »; « W. S. », William Shakespeare. Veniva letto un discorso preparato dalla regina. In un rapido profilo del poeta, Elisabetta ricordava: «Figlio di un artigiano, allievo della scuola locale, William Shakespeare conosceva la vita di questa attiva cittadina e la voce dell'Avon. Conosceva, e mai dimenticò, i prati e i boschi, gli animali, gli uccelli e i fiori della campagna. Divenuto adulto, andò verso un mondo più ampio e vi conquistò fama duratura quale nessun altro inglese riuscì più a conseguire: ma serbò sempre nel suo cuore Warwickshire e Stratford e, allorché sentì avvicinarsi il tramonto della vita, tornò il luogo natio per ritrovare i sereni piaceri di un tempo ». La regina concludeva: « Shakespeare ha lasciato all'Inghilterra e al mondo una eredità incommensurabile. La sua comprensione dell'animo umano ha fatto sì che le sue opere venissero tradotte in tutte le Un- gue e in innumerevoli dialetti. Egli ha dato ad attori ed attrici di molti secoli e molti Paesi parti stupende con cui ammaliare il pubblico; le sue parole sono state lette, per conforto o svago, da creature negli angoli più remoti e soli¬ tari del globo. Shakespeare vedeva attraverso tutte le finestre ma, soprattutto, aveva i due più ricchi doni concessi all'uomo: sapeva ridere e far ridere, osservava la vita con tolleranza e compassione ». Lord Avon terminava il ban¬ chetto con un brindisi all'artista. Veniva indi inaugurata la « Mostra shakespeariana », costata 430 milioni di lire, le cui ricostruzioni narrano la storia del poeta sullo sfondo dell' Inghilterra elisabettiana. Giunta la sera, gli invitati as¬ sistevano alia «prima» di «Riccardo II ». La folla stipava gli uffici postali per assicurarsi 1 nuovi « francobolli shakespeariani ». Anche in Russia è uscita un'emissione commemorativa. Mario Ciriello L'ex-primo ministro inglese Eden, a sinistra, e la moglie, che porta un cappello di foggia maschile, ieri a Stratford durante le celebrazioni per il 400° anniversario della nascita di Shakespeare (Tel. «Associated Press»)

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Londra, Russia, Stratford, Unione Sovietica