Il magistrato di Bergamo smentisce che siano stati sottoposti a percosse

Il magistrato di Bergamo smentisce che siano stati sottoposti a percosse Il magistrato di Bergamo smentisce che siano stati sottoposti a percosse Il Procuratore dott. Scopelliti: «Li ho interrogati quattro volte, sempre hanno ripetuto quanto avevano confessato ai carabinieri; nessuno ha affermato di aver subito angherie o sevizie. Non ritengo che ogni sospetto sia caduto » Il nostro inviato ci telefona da Bergamo: (a. pò.) La notizia della scarcerazione dei diciotto Incriminati per lo rapine allo banche di Torino e di vari centri della Lombardia ha colio di sorpresa sia i carabinieri che la magistratura di Bergamo. La decisione del giudice istruttore tofiuese, dott. Barbaro, si potrebbe paragonare al classico fulmine a ciel sereno. Il maggiore Siatii, che aveva |d'l'etto le indagini nel Crema sc0 e Proceduto all'arresto dei ;'K',0,"° Presunti componenti la banda di rapinatori, oggi era f,,„,., sede. ^on ci , staf0equin. d, possibile avvicinarlo, per chiedergli le sue impressioni sull'inatteso (e clamoroso) svi luppo della vicenda che aveva sl'«'itato una profonda emozio "er..in ,m,H la p,!",'so'5' „, r_i siamo quindi rivolti Procuratore della Repubblica, dott. Scopelliti, che aveva a suo iempo convalidato l'inchiesta '11'1 maggiore Slani, trasformati do In arresto il « fermo » del diciotto uomini rilasciati ieri dalle carceri di Torino. Il magistrato bergamasco ignorava. al quando siamo andati a trovarlo nel suo ufficio, che gli arrestati fossero ormai in viaggio verso i paesi eli residenza. « Mi rifiuto di credere — ha esordito il dott. Scopelliti — che ogni sospetto sia caduto nel loro confronti, ma mi inchino al provvedimento del mio collega torinese, che senza dubbio ha agito nel pieno rispetto della legge e certo in base ad clementi più validi di quelli raccolti qui. Anclt'io, peraltro, ho la coscienza tranquilla: mi sono comportato in base alla stessa legge, senza lasciarmi suggestionare da verbali o indizi vaghi. «Ho interrogato quattro volte, singolarmente e a distanza di giorni, i diciotto arrestati. Mi hanno sempre ripetuto, senza variatili o esitazioni, quanto avevano confessato ai carabi|nierf e che risultava dui verbali. Si trattava di confessioni precise, del tagliate, che talvolta sconfinavano in prove lampanti. Non basta. Lo Zampedri od esempio, era stato riconosciuto uno degli autori dell'assalto contro la banca di Camisano Vicentino, l'unico ette si riteneva UIIIIIIIItllllllMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII «resse compiuto con il viso .sco-'slicito. Abbiamo convocato il di-Ilrettore della banca rapinata, per fitn confronto " all'americana ".pcioè mostrandogli lo Za ni pcdrl Isin mezzo ad altre persone, dallc\ncaratteristiche fisiche quasi idea- licite e vestite più o meno nello idstessó modo. Il funzionario, sen- mdo un attimo di esitazione, /ia idsubito indicato lo Zampedri. jd« Altro particolare, che ci uve-1tva convinti sulla colpevolezza \ degli arrestati: la rapina alfa- cgenzia del "Credito Italiano " Idi piazza Rivoli, a Torino. I ca-lcrabinieri avevano rintraccialo ! puna pianta topografica della cu-Idlà piemontese, sulla quale crai qindicato un piano di fuga o'o/,o|am«dli " colpo ". Che non si trattasse di elementi senza consistenza lo dimostra, evidentemente, anche la decisione del dott. Toninelli, sostituto Procuratore de/-! la Repubblica di Torino, elici aveva spiccato l'ordine di cattura contro gli otto individui] arrestati nel }trosiegtto delle in-\ dagini ». Le confessioni — osserviamo al magistrato — sarebbero statiestorte dai carabinieri di Ber-! gamo con percosso e altri sistemi non ammessi dal codice, di procedura. Cosi affermano i rilasciati. Il dott. Scopelliti ri-| sponde: « Mi rifiuto di crederlo.' Quando li ho interrogati io, mi Psono fallo scrupolo di In/or-1smarmi sul trattamento clic avevano ricevuto, sulle eventuali pressioni, eccetera. Non uno mi ha rivelato di aver subito angherie o sevizie. Anzi, lo hanno escluso. Non solo quando potevano essere ancora indotti a tacere dalla paura di tornare in caserma, ma anche quando si trovavano ormai in carcere, cioè fuori dutlu giurisdizione dei carabinieri. Lordine di scarcerazione — ha spiegato — non significa del resto, che la leggi li abbia scagionati da qualsiasi sospetto Dovranno essere emesse le sentenze: di assoluzione, oppine di archiviazione della pratica, o anche, di procedimento contro ignoti ». La libertà per i diciotto detenuti nelle carceri di Torino non e stato il solo episodio clamoroso nella vicenda che riguarda gli assalti alle banche. I carabinieri dei magg. Siam nanno « fermato » nei giorni scorsi altre otto persone, ritenute coinvolte nella rapina al- qcal'Istituto di Credito di Pavia. Tra queste figura un laureato Lin giurisprudenza: il dott. Elio Fermi, quarantenne, residente a Monticelli rfi Cugina, prò-lvincia di Piacenz... dove ha unoj studlo legale nel centro del pae-' e. Lo si sospettava di essere a «mente» della banda, il antomatico ideatore delle imrese criminose (era anche cora voce che il dott. Fermi fosse ipote dello scienziato Enrico ermi, ma la notizia è priva i fondamento). Lo hanno « fermato » 11 17 aprile, trattenenolo nelle carceri di Pavia di ove, due giorni fa, era stato rasferito a Torino. Ieri, lo anno ricondotto a Pavia: manando prove convincenti contro diciotto incriminati, era logico he anche il dott. Fermi non otesse restare a disposizione eila Magistratura torinese. E' uindi rientrato a Pavia, in ttesa di essere portato sta¬ mane — insieme agli altri sette fermati » — a Bergamo e affiato al magg. Siani. 11!IMI ! 111 II E1111111f <M11111II 111 !11111111111

Persone citate: Elio Fermi, Monticelli, Scopelliti, Siani, Toninelli, Zampedri