Kruscev convinto da Gomulka rinuncia al «vertice» contro la Cina di Enzo Bettiza

Kruscev convinto da Gomulka rinuncia al «vertice» contro la Cina Improvviso scioglimento della riunione al Cremlino Kruscev convinto da Gomulka rinuncia al «vertice» contro la Cina I capi comunisti europei convenuti a Mosca per i 70 anni del Premier sovietico sono già ripartiti, tranne Kadar - Nessun comunicato - In una breve dichiarazione, russi e polacchi sottolineano che i cinesi « hanno preso la via della scissione », ma lasciano la porta aperta al compromesso (Dal nostro corrispondente) Mosca, 18 aprile. Mosca ha deciso di allentare la pressione sugli altri partiti e paesi comunisti per la convocazione della conferenza, e sembra in genere disposta per il momento a rinunciare a una politica rigida di contrapposizione organizzativa fra due blocchi marxisti. La riluttanza ed il consiglio di alcuni partiti, soprattutto di quello polacco, hanno convinto i dirigenti sovietici a lasciare temporaneamente cadere l'idea della conferenza intercomunista a vantaggio di una tattica possibilistica, intransigente nella formulazione ideologica, ma elastica ed evasiva nei metodi concreti dell'opposizione al maoismo. Alla guerra dichiarata ai preferisce la guerriglia. Questo è il risultato più certo emerso dalla rapida consultazione e manifestazione di solidarietà filosovietica dei partiti comunisti di potere, avvenute a Mosca in occasione del 70° compleanno di Kruscev. Gomulka, Novotny, Zhivkov, tTlbricht, e il rumeno Maurer, Fono ripartiti già oggi, inattesamente, mentre Kadar e 11 mongolo Zedenbal risultano ancora presenti a Mosca. Lo Fcioglimento così istantaneo di quello che appariva e veniva già definito come il « piccolo vertice rosso > è significativo, rivelando l'evidente calcolo della Russia e degli altri paesi comunisti europei di non voler dare l'impressione di un concilio preparatorio a una definitiva scomunica dell'apostasia cinese. Non a caso si è evitato di stilare un comunicato collettivamente firmato dai partiti convenuti al Cremlino; la stesura di un comunicato del genere, non previsto del resto dalla forma celebrativa dell'incontro, avrebbe tra l'altro potuto suscitare l'opposizione dei rome ni. E' stata però emessa una dichiarazione bilaterale dei russi e dei polacchi, i soli che essendo giunti qui in visita ufficiale, fossero impegnati a firmare un documento prima della partenza. Questa dichiarazione bilaterale, siglata da Kruscev e da Gomulka, che « il più prestigioso dei capi del l'Europa centro-orientale, as some un valore normativo, si può dire, per tutti i comuni sti che, con le diverse sfumature, si muovono nell'ambito dell'area krusceviana. La prevenzione dei polacchi, e con loro di molti altri, verso la convocazione della conferenza, ha trovato soddisfazione. Kruscev sembra aver dato ascolto ai suggerimenti di Gomulka. Qualsiasi anche vago accenno alla conferenza è caduto dalla stesura della dichiarazione: la quale comunque, pur non indicando i metodi da adottare nella lotta contro il maoismo, lo rigetta e condanna. Sottolineando <la piena identità di vedute su tutte le questioni esaminate », il documento russo-polacco esalta la linea internazionale della Unione Sovietica ed afferma: < Le due parti hanno più di una. volta preso l'iniziativa per eliminare il dissidio tra il gruppo dirigente cinese e il movimento comunista mondiale tè nota l'opposizione glo¬ pmvnec bale del movimento, e non della sola Russia, verso l'eresia cinese). Ma i dirigenti cinesi, respingendo ogni proposta, hanno imboccato la via delle attività scissionistiche. Questa specie, di attività, puntata contro l'unità del fronte antimperialistico mondiale del campo socialista, contro il movimento operaio e contro i movimenti di liberazione nazionale, è estremamente nociva e pericolosa ». L'ammonimento è espresso con energia, ma in forma tale ria lasciare una volta rii più la porta aperta ari una situazione rii fluidità quasi che si volesse dare ora ai cinesi la occasione di scegliere, loro, fra la rottura definitiva e un temporaneo e limitato compromesso tattico. Enzo Bettiza

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