I banditi di via Montenapoleone sono gli stessi che hanno rapinato l'oreficeria Corsi di Torino?

I banditi di via Montenapoleone sono gli stessi che hanno rapinato l'oreficeria Corsi di Torino? Mentre si indaga a Milano, episodi di delinquenza a Roma e a Faenza I banditi di via Montenapoleone sono gli stessi che hanno rapinato l'oreficeria Corsi di Torino? Mobilitata anche la polizia torinese che stanotte ha fermato un giovane di Marsiglia - Tre dei rapinatori di via Roma, tutti francesi, sono ancora latitanti - Scomparsi da Milano due noti "personaggi" della malavita - Undici persone "trattenute" nel Cremasco e tre a Brescia - L'inventario dei gioielli rubati a Emo Colombo - Il bottino supera i 350 milioni (Dal nostro corrispondente) Milano, 18 aprile. Le indagini per la rapina di via Montenapoleone a tre giorni dal clamoroso colpo, segnano il passo dopo Qualche fugace sprazzo di ottimismo. Stamane ad esempio era stato diramato un fonogramma urgente, in base al quale decine di posti di blocco venivano istituiti lungo tutte le strade che si diramano dalla città: < Ricercare e bloccare — diceva la comunicazione — una " Volkswagen " azzurra, targala Brescia, auto rubata, con tre individui a bordo. Numero di targa 95918 ». La vettura è stata rintracciata a Brescia e coloro che si trovavano a bordo — non si sa se si tratta di .1 o I, persone, che pare abbiano ammesso di aver compiuto furti e rapine nel Bresciano — sono stati portati a Milano dove tuttora si trovano con gli altri numerosi fermati che vengono sottoposti a stringenti interrogatori. Polizia, carabinieri e i vigili urbani avevano effettuato una vasta retata, setacciando tutti i quartieri malfamati della città e t fermando > 95 persone, alcune delle quali trovate in possesso di armi. C'è stato anche un arresto: quello del ventiseienne Erminio Impellicceri, bloccato in via Fermi; egli aveva in una tasca una pistola calibro dodici con un colpo in canna. Dagli accertamenti svolti finora, però, egli sembra estraneo alla rapina di via Montenapoleone. Alla questura di Milano sono stati portati anche parecchi dei fermati nelle retate di Bergamo, Brescia e Crema che vengono ora sottoposti a lunghi interrogatori: le febbrili indagini tolgono il sonno agli investigatori. Indagini si svolgono anche a Torino, perché la sparatoria di via Montenapoleone presenta molte analogie con quella di cui furono protagonisti, nella capitale piemontese, il francese Jean Poggi e i suoi compagni. Il fatto risale al 21 aprile 1962, l'oreficeria presa d'assalto nella centralissima via Roma fu quella del signor Virginio Corsi, ferito alla testa e a una gamba nel corso dell'irruzione nel suo negozio. Quella volta, i banditi erano quattro: Jean Poggi, che fu arrestato e poi condannato a ventiquattro anni di reclusione; Jean Teisicre, Armando Ferretti, Guy Casolari, tutti latitanti, cioè sfuggiti alla pena. Risulta che, prima di assaltare ; li gioielleria Corsi di via Ro-■ ma, essi avevano studiato diì fare un colpo a Milano, in una gioielleria del centro; il prò- ì getto, però, fu abbandonato per le enormi difficoltà. E' per questo che la poiisiai milanese ha interessato l'Inter-, poi, convinta che possa, o po-\ Irebbe, esserci, tra i due fatti] una notevole analogia. Nella', complessità delle indagini c'è un fatto che inquieta gli inve-l stigatori: la scomparsa di al-] cuni «personaggi» molto noti] nel mondo delle rapine e della malavita organizzata in gene- \ rate. Il primo è un fiorane,!detto «il filosofo» che esordì:nei 19!,9 col colpo alla gioielle |, ™ 8P°"}' dx Vl? Byu- Quel colpo frutto venti milioni. Po- re che € il filosofo» lo avesse1ideato e studiato in ogni det-\taglio. Fatto sta che, anche]dopo lo « scioglimento » della 1banda, egli riuscì a fare, in altre organizzazioni, una brillantissima carriera. Il secondo € scomparso» è un altro notissimo specialista in rapine. Non si è ancora fatto vivo Andrea Zanotti, detto <Joe», di cinquant'anni, che ha occupato una posizione di primo piano nella criminalità del dopoguerra. Lo Zanotti, infatti, è stato il capo della famigerata «banda dovunque», maestro di Ugo Ciappina; fu chiamato in causa anche nelle indagini relative alla rapina di via Osoppo, di sei anni fa. Ha scontato in tufo quindici anni, tra prigione e casa di lavoro giudiziaria. Se nessun dato certo si è j raggiunto nel campo delle indagini, qualche cosa di sicuro è invece emerso per quanto riguarda il bottino raccolto dai rapinatori. Si tratta in tutto di diciassette. « pezzi » per un valore che supererebbe i trecentocinquanta milioni. Nel corso della vasta operazione, di rastrellamento anche due giovanissimi rapinatori sono stati acciuffati a Sesto San Giovanni. Si tratta di Eddy Camini, di 19 anni, da Dizzasco (Como), domiciliato a Sesto in una pensione di via Marconi, e di Giampaolo Puddit, 20 anni da Iglesias, pure domiciliato nella stessa pensione del Comini. Il Camini è stato consegnato alla polizia dal direttore di un supermercato che lo aveva sorpreso a rubare. Al commissariato è stato perquisito: sotto l'ascella gli è stata trovata una fondina con la sigla < fbi » ruota. Questo ha fatto sorge re dei sospetti; in una per-lnquisizione in un appartamene eto di Monza dove abita la fi-\hdanzata del giovane sono sta-1 nte trovate alcune valigie contenenti la refurtiva di tutta una serie di furti e 8 pistole di rario tipo trafugate con pallottole, coltelli e pugnali nel negozio di un armaiolo di via Marconi a Sesto. I due giovani nel corso degli interrogatori hanno inoltre confessato di ersere gli autori di una rapina a un chiosco di benzina ad Osr.edaletti, dove rubarono una pistola e 80.000 lire. Per t reati ammessi sono già stati associati al carcere di San Vittore: con la rapina di via Montenapoleone tuttavia non hanno nulla che fare. Per cooperare nelle indagini nel tardo pomeriggio è giunto a Milano il capo della squadra mobile di Torino dottor Manieri die si è intratte- ■ tclaeun nufo a lungo col dott. Jovine e col dott. Nardone coi quali ha concertato un piano d'ozio ne per setacciare gli ambien¬ ti della malavita torinese in contatto con pregiudicati della capitale lombarda. Stanotte agenti della mobile di Torino e carabinieri hanno effettuato un massiccio rastrellamento nel corso del quale è stato fer Imato un francese residente a Marsiglia. Il suo nome non è stato rivelato, ma non si esclude che egli abbia a che fare con la rapina di via Roma e di via Montenapoleone. Oggi sono siate interrogate le signorine Anna Manzi e Mary Bartolemis che hanno visto i rapinatori. Gino Mazzoldi Anna Manzi, a sinistra, e l'indossatrice Mary Bartolemis hanno visto i banditi e collaborano alla ricostruzione della rapina alla gioielleria di via Montenapoleone (Tel.)