«Graziati» gli elefanti che uccisero il bimbo

«Graziati» gli elefanti che uccisero il bimbo Il tragico spettacolo domenicale nei circo di Béziers «Graziati» gli elefanti che uccisero il bimbo Le autorità militari hanno rifiutato di fucilarli - Il proprietario del circo, che aveva deciso l'esecuzione, ha ceduto alla pressione dell'opinione pubblica - Centinaia di messaggi dicevano: «Evitate questo inutile delitto: il piccolo Patrick non tornerà in vita» - I tre pachidermi saranno accolti nel giardino zoologico di Lione (Nostro servizio particolare) Parigi, 14 aprile. / tre elefanti assassini del Circo Amar sono stati «graziati ». Essi sono partiti stasera da Montpellier diretti a Lione, dove saranno accolti nel giardino zoologico della città. Viaggiano in una grossa gabbia rinforzata che fi stata caricata a bordo di un pesante automezzo. Hanno le zampe incatenate e sono scortati da due motociclisti della gendarmeria. E' stato l'intervento dell'opinione pubblica che ha salvato la vita di Mansi, Bankok e Java, i tre pachidermi che domenica pomeriggio, a Béziers, fuggirono dal serraglio del Circo Amar e con una frenetica carica misero lo scompiglio per le strade della cit tà. Un bambino di h anni, Patrick Petit, fu calpestato dagli animali e mori sul colpo, e al tre tredici persone rimasero più o meno gravemente ferite. il proprietario del circo aveva allora deciso di far sommaria giustizia. « Non si può correre 11 rischio che incidenti del genere si ripetano — aveva detto. — Mausi, Bankok e Java saranno uccisi ». fn un primo tempo doveva essere un reporto dell'esercito a « fucilare-» i tre animali nel poligono di tiro della Maddalena, a Montpellier. 1 pachidermi erano già stati trasferiti nella città r/uando improvvisamente le autorità militari fecero sapere che non si sarebbero prestate al compito. Si ripiegò allora sul proget to di uccidere gli elefanti con delle forti dosi di stricnina, ma la magistratura, che ai fini dell'inchiesta aveva bisogno che i pachidermi fossero sot toposti alla visita di un veterinario, intervenne e decise la sospensione dell'esecuzione. Intanto l'opinione pubblica si muoveva. Da tutta la Francia, il padrone del Circo, Mustafà Amar, riceveva centinaia di lettere, di telegrammi, di telefonate imploranti la grazia per l tre animali. « Questa specie di esecuzione capitale — dicevano tutti i messaggi — 6 un delitto gratuito. Non per questo il povero Patrick sarà riportato in vita. Bisogna trovare altre soluzioni ». Uno scienziato, il professar Nouvelle, del museo di storia naturale di Parigi, dichiarava ai giornalisti: « La follìa Im provvisa degli elefanti è un fenomeno molto noto, i^issa può essere provocata da un rumore eccezionale. L'inchiesta dovrà determinare se la causa della collera è stata davvero fortuita oppure se la tragedia avrebbe potuto essere evitata. Io penso comunque che non sia necessario uccidere gli animali ». Persino un senatore, Bernard Verdeille, rappresentante socialista del dipartimento del Tarn, interveniva con una lettera inviata a Mustafà Amar, nella sua qualità di presidente del gruppo parlamentare della caccia e della pesca. < A nome di tutti coloro che si interessano agli animali e alla protezione della natura — scriveva il senatore Verdeille — mi permetto di chiederle di non fare recidere i tre animali. Mi tengo a sua disposizione per studiare, insieme al pubblici poteri e agli scienziati incaricati deila direzione dei giardini zoologici francesi, una soluzione elio possa permettere sia di prevenire ogni nuovo incidente che di evitare quest'inutile assassinio ». Per molte ore Mustafà Amar Ita ignoralo i messaggi. « Per conto mio — diceva — sarei ben lieto di salvare la vita agli elefanti. Sono nel mio circo da quindici anni e capirete che gli sono affezionato. Ma il problema è di evitare nuovi incidenti. Nel circo, questo 'è certo, non posso tenerli più. Si sono infuriati una volta, potrebbero avere una seconda crisi. E quale altra soluzione mi resta'.'». La soluzione è stata offerta da un telegramma ili Louis Pradel, sindaco di Lione. La sua offerta è stata accettata e i pachili'imi sono partiti sta sera per la loro nuova desti-nazione. Se gli esami veterinari rni verranno sottoposti rivele- ranno che essi sono ècostltu- zionalmente normali », Afausi, Banlcol: e Java saranno tra qualche giorno di nuovo in gabbia, nell'amena verzura del giardino eooloqlco di Lione. 1. m.

Persone citate: Bernard Verdeille, Louis Pradel, Mansi, Mustafà, Nouvelle, Patrick Petit, Verdeille

Luoghi citati: Francia, Lione, Parigi