Annullata la riforma agraria che provocò la rivolta dei generali

Annullata la riforma agraria che provocò la rivolta dei generali Annullata la riforma agraria che provocò la rivolta dei generali (Dal nostro corrispondente) Rio de Janeiro, 11 aprile. Il Brasile ha da stasera un nuovo Presidente della Repubblica: come previsto, è stato eletto senza sorprese il generale Castelo Branco, che rimarrà in carica fino al 31 gennaio 1966. Ma la votazione effettuata da deputati e senatori riuniti nell'aula enorme del Congresso di Brasilia in un.clima di solenne freddezza, è stata preceduta in mattinata da violenti incidenti provocati dal gruppo dei parlamentari laburisti. Intendendo protestare contro l'eatto addizionale» e contro la « dittatura militare » instaurata dai tre ministri delle forze armate, t laburisti hanno deciso di astenersi dalla votazione. Ma non tutti si sono dimostrati d'accordo: ed il deputato Osvaldo Lima ha esploso tre colpi di pistola contro il collega Milton Cabrai, sostenitore di Goulart. I proiettili non hanno colpito il segno, due di essi si sono conficcati nel legno pregiato del banco della presidenza, e un altro ha scalfito il marmo di una delle pareti. Si prevede che i protagonisti dell'episodio verranno a loro volta privati dei diritti politici e dell'immunità parlamentare, arricchendo così la lunga lista degli < epurati », alla quale stamane il * comando supremo della rivoluzione f aveva aggiunto quattro nomi. Altro inatteso episodio della movimentata giornata politica brasiliana ha avuto per protagonista il presidente provvisorio uscente Ranieri Mazzini, che trenta minuti prima che cominciassero le operazioni di voto per l'elezione del suo successore ha firmato un decreto annullando la legge sulla riforma agraria varata il 13 marzo scorso dall'ex presidente Joao Goulart. Nel dare, lettura dell'ultimo decrelo del presidente provvisorio Mazzini, il ministro degli Interni Luis Antonio Da Canta e Silva ha annunciato che un altro progetto è già allo studio per dare una soluzione nuova al problema agrario, « nello spirito della democrazia e della Costituzione brasiliane ». Il nuovo Presidente della Repubblica, Humberto De Alencar Castelo Branco, è nato sessantatré anni fa a Fortaleza, la capitale del Ceara (uno degli Stati del nord-est) da una famiglia di tenaci tradizioni militari. Vestita per la prima volta la divisa a sedici anni, Castelo Branco si dedicò — ancora giovanissimo — a ricerche storiche ed a studi che arricchiscono, oggi, la bibliografia militare brasiliana. Egli stesso si autodefinisce « un intellettuale in uniforme». Ma non mancò di dar prova delle sue qualità di buon soldato quando, col grado di tenente colonnello, giunse in Italia nel 1944, con il corpo di spedizione brasiliano per partecipare alla campagna contro la Germania nazista. In Italia, e precisamente a Caserta, fu decorato dal comando della Quinta Armata con una medaglia d'argento. Rientrato in Brasile, riprese il suo posto nell'ufficio storico dello Stato Maggiore, e scrisse contemporaneamente un saggio intitolato « Il dovere militare dinanzi alla lotta ideologica ». Humberto Castelo Branco (che è sposato dal 1927 e ha due figli) non ha mai partecipato attivamente alla vita politica brasiliana, ma non ha mai mancato di pronunciarsi, quando gli avvenimenti lo richiedevano, in difesa delle libertà e di quelle riforme di struttura e di base che egli ha sempre ritenute essenziali per la normalizzazione della vita democratica del paese. Questa sera il generale è stato eletto con una votazione pressoché unanime, e quando a Rio sono uscite le edizioni straordinarie annunciando la sua vittoria una piccola folla si è riunita dinanzi all'edificio del ministero della Guerra cantando l'inno nazionale. «.Castelo Branco, diceva qualcuno, sarà una sorpresa per molti: non è certo da lui che potremo aspettarci una dittatura militare». Alessandro Porro

Luoghi citati: Brasile, Brasilia, Caserta, Germania, Italia, Rio, Rio De Janeiro