La Cassazione respinge il ricorso del prof. Ippolito contro l'arresto di Ippolito

La Cassazione respinge il ricorso del prof. Ippolito contro l'arresto La Cassazione respinge il ricorso del prof. Ippolito contro l'arresto I supremi giudici negano che la Procura generale di Roma abbia violato le norme costituzionali - Anche il prof. Marotta, l'ex direttore dell'Istituto Sanità, chiede di essere scarcerato (Nostro servizio particolare) Roma, 11 aprile. Al termine di una breve seduta la Corte di Cassazione ha respinto stamane il ricorso del prof. Felice Ippolito, ex segretario del Cnen, contro il mandato di cattura eseguito nei suoi confronti il 3 marzo scorso. La Corte ha giudicato «manifestamente infondate» le eccezioni di incostituzionalità che erano state avanzate. 11 prof. Ippolito ha perduto cosi la speranza di recuperare immediatamente la libertà e dovrà ora attendere V esito della istanza, immediatamente presentata dai difensori, per la concessione della libertà provvisoria. Ma questo tentativo è fatto, per quel che si capisce, con ormai scarse speranze di successo: l'orientamento della magistratura, ispirato a un inflessibile rigore, è evidente; e gli stessi difensori dello scienziato fanno intendere che i loro sforzi tenderanno ora ad ottenere che il processo sia (Issato a una data il più possibile vicina. Le previsioni sul verdetto dì stamane della Cassazione erano incerte. Gli esperti consideravano egualmente valide le ragioni fatte valere dai difensori dell'imputato e le contestazioni del procuratore generale. I difensori avevano sostenuto, in una memoria di 16 pagine dattiloscritte, che esistevano almeno cinque motivi per far annullare il mandato di cattura. Di essi due apparivano particolarmente gravi. II primo, che si concretava nella violazione della Costituzione e di numerose norme che regolano la procedura penale, consisteva in questo: presentata ufficialmente come istruttoria sommaria (che inibisce, cioè, l'intervento di avvocati difensori) era stata condotta, a carico del prof. Ippolito, una vera e propria istruttoria formale, con interrogazione di testimoni, Indagini dettagliate ecc., consentendo al magistrato di servirsi di tutti i poteri che nel caso dell'istruttoria sommaria non gli sono concessi e privando invece l'imputato delle facoltà che nell'istruttoria formale la legge gli riconosce. Per il secondo motivo il mandato di cattura non era, come Invece la legge esige, suffi cientemente motivato. I difensori avevano accompagnato la loro memoria con uno studio di due tra i più eminenti giuristi italiani, il prof. Conso dell'Università di Torino e il prof. Nuvolone dell'Università di Pavia. Lo studio sviluppava, sulla base della pratica e della dottrina, la tesi ascondo cui realmente i magistrati inquirenti avevano violato la Costituzione e le norme di procedura. In questo modo si è chiusa la prima fase giudiziaria delio scandalo del Cnen. Lo scandalo dell'Istituto superiore di Sanità lascia prevedere uno sviluppo simile a quello del caso Ippolito: i difensori del prof. Marotta e del dott. Domenicucci, in stato di arresto, presenteranno lunedì istanza per l'annullamento del mandato di cattura e la Corte di Cassazione si pronuncerà, ai pensa, tra una ventina di giorni. Uno dei motivi del ricorso dei difensori degli imputati in stato di arresto è questo: gli interessati non sono mai stati interrogati dal magistrato prima dell'arresto, e ciò sarebbe « una aperta violazione della legge ». Si fa tuttavia osservare che nessun articolo del codice prescrive l'interrogatorio dell'imputato prima dell'arresto. Sì attendeva per oggi, sempre per lo scandalo della Sanità, l'emanazione dell'ultimo mandato di comparizione, quello contro il dott. Meli, il funzionario che da accusato si è trasformato in accusatore. Il mandato di comparizione, che è scontato, non ò però venuto ancora e il magistrato ha preferito attendere lunedi. r. s.

Persone citate: Conso, Felice Ippolito, Ippolito, Marotta, Meli, Sanità

Luoghi citati: Roma