E' stato rinchiuso in carcere l'impresario che ha ferito due ladri sorpresi nel suo alloggio di Augusto Minucci

E' stato rinchiuso in carcere l'impresario che ha ferito due ladri sorpresi nel suo alloggio Il drammatico episodio di martedì notte a Casale E' stato rinchiuso in carcere l'impresario che ha ferito due ladri sorpresi nel suo alloggio Oggi il sostituto Procuratore esaminerà il rapporto della polizia e interrogherà il fermato - Poi deciderà se spiccare mandato di cattura o scarcerarlo - Sempre gravi le condizioni del giovane colpito da una pallottola all'addome (Dal nostro inviato speciale) Casale, 8 aprile. Pasquale Grupico, l'impresario stuccatore che ieri sera ha ferito a colpi di rivoltella due ladri sorpresi In flagrante mentre svaligiavano il suo appartamento, ha passato la sua prima giornata in prigione in stato di fermo. Domani il sostituto procuratore della Repubblica dott. Trivellini esaminerà il rapporto della polizia e interrogherà l'impresario. Se ravviserà gli estremi del tentato omicidio emetterà il mandato di cattura, se, invece — come si ritiene probabile —, riconoscerà solo l'eccesso col¬ poso di legittima difesa, lo lascerà libero. Le condizioni di uno dei due ladri, Angelo Molinari, 26 anni, sono gravissime. La pallottola, penetrata nel fianco sinistro all'altezza dell'ascella ha attraversato l'addome e, dopo avere perforato il perironco, si è fermata vicino alla quarta vertebra. Quelle del diciassettenne Walter Partesana, che ha riportato una frattura alla gamba destra, con ritenzione del proiettile, non destano preoccupazioni. Tutti i protagonisti della vicenda sono immigrati. Angelo Molinari, sposato da due anni le mezzo, arrivò a Casale da a o . i e e l , i a i a e e Brescia, quattro anni fa. Faceva l'imbianchino e abitava con la moglie in via Oliviero Capelli. Walter Partesana, proveniente da Manerbio (Brescia), giunse in città nel 19S9; faceva il pavimentatore e abitava in via fratelli Costa con la madre che è divisa dal marito. L'impresario Pasquale Grupico è calabrese. Otto anni fa venne a Casale e cominciò a lavorare come stuccatore, attività che aveva svolto anche al paese di origine. Operaio instancabile, dopo alcuni anni si mise a lavorare in proprio e, grazie alle sue capacità, riuscì a farsi un piccolo gruzzolo. Nel '61 si sposò con Anna Chimente, una donna esile e piccola die ha ora 23 anni. La loro unione è stata allietata dalla nascita di una bimba che ha ora tredici mesi. Domenica, i due sposi, che abitavano in un popoloso quartiere del centro, avevano realizzato la loro più grande aspirazione: dal vecchio appartamento erano andati ad occupare l'alloggio che avevano acquistato in un grande palazzo ancora in via dì ultimazione, nel quartiere di Borgo Ala, che è ora diventato il teatro della tragedia. Borgo Ala è un grande qua (trilatero delimitato da via Provvidenza, via Solferino, via Gonzaga e viale Stazione. Al l'angolo di via Solferino con via Provvidenza sono appunto sorti i nuovi fabbricati dove sono andati ad abitare i due coniugi. Martedì il Grupico e la mo glie trascorrono la serata in casa dei parenti a cui hanno affidato la figlioletta, perché il mobilio nella casa nuova è ancora da sistemare. Alle 22 rien frano. In macchina raggiungono via Provvidenza. Entrano nel cortile della loro abi fazione che ù ancora cosparso di materiali e si accorgono che una stanza del loro ap parlamento è illuminata. I co niugi pensano di avere dimenticato la luce accesa, ina subito dolio vedono due ombrecontro la porta a vetri del balcone: non c'è dubbio, i ladri stanno svaligiando la casa Di corsa tornano in strada per chiedere soccorso. In quel momento sta rincasando il commerciante Nino Nosengo, che ha un negozio dì calzature lì accanto. Con voce concitata l'impresario lo mette al corrente e gli chiede il permesso di telefonare alla polizia. Il commerciante apre il negozio e mentre il Grupico telefona, chiama col citofono il figlio che scende immediatamente. Frattanto i due ladri, che devono essersi accorti di qualcosa, tentano di uscire. Si odono infatti distintamente dei rumori. Allora il Grupico e il Nosengo si spostano all'angolo di via Provvidenza con via Solferino da dove possono dominare tutta la palizzata che circonda la casa. Poco do iio vedono i ladri che scavalcano la staccionata. € Fermatevi * grida il Grupico, ma quelli spiccano un salto e si mettono a correre. «Fermatevi — torna a gridare il Grupico — datemi la mia roba* e intanto li insegue. Anche il commerciante si mette a correre. Giunti all'angolo dì via Solferino con via Conzaga i ladri svoltano bruscamente. A questo punto l'impresario tira fuori la rivoltella ed esplode un colpo verso terra. Gilda ancora ai ladri di fermarsi ma inutilmente. Allora spara di nuovo e ferisce i due giovani. Uno colpito in pieno al petto tenta ancora di fuggire, ma poco doim si accascia sotto un albero del giardinetto ini va rasusoJric'MVmtotrgteola avacavnl' viale Stazione. L'altro, ferito a una gamba, è disteso a terra in via Gonzaga. Gli spari hanno richiamato sul posto una decina di persone fra cui un agente di P. S., Juliano. I due feriti sono caricati sull'auto del commerciante e trasportati subito al'ospedale. Le condizioni del Molinari appaiono disperate. Viene sottoposto immediatamente a un delicato intervento chirurgico che dura oltre tre ore. Ha perduto molto sangue e devono essergli praticate alcune trasfusioni. Nelle tasche dei due giovani, oltre ad alcuni oggetti d'oro e a una sveglia che apparteneva all'impresario, sono state trovate 1,0 pallottole di rivoltella calibro 7.65 e 22, mentre una valigia piena di refurtiva viene rinvenuta nel cortile dell'abitazione. Il Grupico in questura rac¬ conta che quando stava per raggiungere i malviventi uno di questi ha estratto di tasca, un coltello e lo ha affrontato: per difesa ha dovuto sparare. La polizia però non ha trovato l'arma. Stamane verso le 9.30 la signora Grupico ha potuto vedere il marito in carcere. Per tutto il tempo del colloquio che è durato un'ora e mezzo il Grupico ha pianto disperatamente. < Ma perché non si sono fermatif — diceva fra le lacrime. — Non gli avrei fatto | nulla, li avrei lasciati andare. Volevo solo la mia roba che mi è costata sangue e sudore*. E' risultato che l'impresario non aveva il porto d'armi: la rivoltella l'aveva acquistata al mercato dei ferrivecchl a Torino. Con tutta probabilità sarà denunciato per porto abusivo d'arma. Augusto Minucci 1 feriti Angelo Molinari, a sinistra, e Walter Partesana i ti ii 111 ii 11 iiiiiiiiiiiniiM un ii i nini mulini iiiiiuiniiuiiu

Persone citate: Angelo Molinari, Anna Chimente, Molinari, Nino Nosengo, Nosengo, Trivellini, Walter Partesana

Luoghi citati: Borgo Ala, Brescia, Casale, Manerbio, Torino